giovedì 10 novembre 2005

Il comunismo non è morto, perché l'ideologia e lo statalismo non solo non sono stati sconfitti, ma trovano nuovi spazi di affermazione. Il totalitarismo della falce e martello viene semplicemente sostituito, nella lotta politica, da quello delle nuove frontiere del relativismo. Permangono, infatti (e spesso accanto ai miti di un passato criminale) tutti i contenuti essenziali dell'odio alla realtà che si nasconde dietro le bandiere dell'utopia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

gesù cristo ci vomiterebbe addosso. la figlia di Lenin si fa le pere, oddio, è un altro giorno in cui siamo costretti a sopportare il nostro odore e questo bipolarismo.