mercoledì 8 febbraio 2006

Dove portiamo in gita i bimbi islamici? Valerio Fioravanti

Enorme è la sproporzione tra l’esecrazione per lo striscione antisemita allo stadio, e il quasi totale “giustificazionismo” per i tumulti dei musulmani contro le vignette satiriche. Qualcuno, al massimo, ha difeso d’ufficio la “libertà d’espressione”, ma per il resto non c’è stato “esperto” che abbia sospettato che, forse, il problema è che centinaia di milioni di musulmani credono che sia lecito, anzi doveroso uccidere chi ha idee diverse. Come i comunisti che per decenni sono riusciti a farsi passare per “pacifisti”, adesso sono tutti lì in coro a dire che l’islam è una religione pacificissima, ed è solo colpa di qualche bruto occidentale se ogni tanto succede qualche incidente. Si è detto di portare i ragazzotti dello stadio ad Auschwitz per un corso di riparazione... e gli islamici dove li portiamo?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Maurom,

perche' oltre all'articolo non ci riporti un sunto della biografia dell'autore?

Sai, e' istruttivo sapere che tra gli autori che formano la tua personalita' (di cui evidentemente vai molto fiero) tu possa annoverare un nazi-fascista che ha sulla coscienza la morte di parecchie persone.

GG

-60 all'alba.

maurom ha detto...

Valerio Fioravanti scrive spesso articoli che condivido.
Sta pagando il suo debito con la giustizia mentre tanti brigatisti rossi, che hanno sulla coscienza la morte di parecchie persone, sono liberi.
Chi ha pagato per qualsiasi colpa ha diritto di non essere discriminato.

Anonimo ha detto...

E' nel DNA dei Sx essere sempre dalla parte sbagliata.
E così svicolano dal terrorismo islamico per proporci la solita minestra dei nazifasciti.
Mi guardo intorno, ma nazifascisti non ne vedo. Gli striscioni degli stadi sono fenomeni di mero teppismo giovanile. Fenomeni che fra l'altro presentano varie, molteplici sfaccettature.
Una cosa è sicura. I compagni di fronte a certe evidenze, voltano gli occhi dall'altra parte.
Non per niente, quando Stalin fondò il famoso movimento dei PARTIGIANI DELLA PACE, contraddistinto dalla non meno famosa COLOMBA di Picasso, subito aderirono con convinzione.
Naturale. E chi poteva essere più pacifista di Stalin che mandò milioni di persone innocenti a riposare in pace?
E adesso, che anche Baffone riposa in pace, insieme a tutta l'Unione Sovietica, non rimane loro che abbracciare la causa dei grandi pacifisti come Saddam Hussein e Bin Laden.
La storia insegna sempre qualcosa. Ma non a loro.
I bimbi Islamici, purtroppo sono vittime inconsapevoli dei babbi islamici. Ma qui si entra in un altro discorso.
IL

Anonimo ha detto...

MUSSULMANI ovvero
il nuovo NAZISMO
Quando qualcuno pensa che esita un Islam moderato, rifletta sulle dichiarazioni, o meglio invettive (fatwe) lanciate da religiosi mussulmani (seguiti da milioni di credenti fondamentalisti; e il mondo mussulmano trabocca).
Dichiarazioni ufficiali.

PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONI SCRITTORI SIRIANI
“Quando sono crollate le Due Torri ho sentito ciò che credo si senta a resuscitare, a uscire dalla tomba dentro cui siamo stati sepolti. M’è parso di salire in cielo, di volare sopra il cadavere della potenza imperialista americana. I miei polmoni si sono riempiti d’aria, ho respirato dolcemente, e ho goduto come non avevo mai goduto”.

EX IMAN DI CREMONA (in casa nostra)
“Che la nostra religione diventi una spada per spazzar via i cristiani. Che la terra crolli sotto i loro piedi come un terremoto. Che bombe esplodano su di loro e i loro figli. Che Allah cancelli quei cani infedeli dalla faccia della terra”.

Due fra infiniti esempi. Immaginate quello che si dice nelle moschee italiane. Immaginate quello che si dice nelle moschee del mondo mussulmano. Riflettiamo sulle manifestazioni violente di questi giorni. Riflettiamo sull’uccisione del sacerdote Andrea Santoro. Riflettiamo sulle minacce e sulle violenze che tutti i giorni ricevono le comunità cristiane in oriente.


Personaggi che attraverso il loro non misericordioso corano FANNO DELL’ODIO LA LORO FILOSOFIA. E non illudiamoci che siano in pochi .Sono una maggioranza. Una maggioranza che si annida anche fra quelli venuti in Occidente a cercare fortuna, non la libertà. Ci sono i predicatori e dietro di loro ci sono i seguaci. Numerosi. Tanti. Tantissimi. Numeri con cifre da capogiro.

Ernest Renan disse “L’Islam è il regno del dogma assoluto: la più pesante catena che sia stata imposta al genere umano”

Quando sull’orizzonte della storia si affacciò il NAZISMO, le potenze occidentali si fecero da una parte; non mossero un dito per fermare il folle delirio di Hitler. Alla fine, una volta svegliati dal lungo sonno, era ormai troppo tardi. Oggi i pacifisti europei stanno ricadendo nello stesso errore. E il risveglio sarà molto amaro.
Di questo passo, fra venti anni, i Santoni dell’Islam avranno realizzato il sogno (storico) di soggiogare tutta l’Europa. Piaccia o non piaccia.
Da Carlo Martello, alla battaglia navale di Lepanto, all’assedio (non uno solo) di Vienna, la Storia ci porge un unico filo conduttore.
Dio salvi l’Europa.

Anonimo ha detto...

Così nelle scuole arabe ci insegnano a odiarvi
di Redazione
Nonie Darwish

Non stiamo cogliendo il vero significato della controversia sulle vignette danesi del profeta Maometto. Certamente di cattivo gusto, ma queste caricature dei giornali non legittimano il rogo di edifici e l'uccisione di innocenti. Le vignette non sono state la causa di questa propagazione di odio che vediamo nel mondo musulmano dalle nostre televisioni. Le vignette sono solamente un sintomo di un malanno molto più grave.
Sono nata e cresciuta al Cairo e nella Striscia di Gaza come musulmana. Negli anni ’50, mio padre fu mandato dal presidente egiziano Abdel Nasser come capo dell'Intelligence militare egiziana a Gaza e nel Sinai, dove creò i Fedayeen palestinesi, o la «Resistenza armata». Le loro azioni comprendevano attacchi oltre la frontiera contro Israele, che hanno causato la morte di 400 israeliani e il ferimento di oltre 900.
Mio padre è stato ucciso a causa delle operazioni dei Fedayeen quando io avevo otto anni. È stato celebrato da Nasser come un eroe nazionale, uno shahid, un martire. Durante il suo famoso discorso sulla nazionalizzazione del Canale di Suez, Nasser promise solennemente che tutto l'Egitto avrebbe vendicato la morte di mio padre. Nasser chiese a me e ai miei fratelli: «Chi di voi ucciderà degli ebrei per vendicare la morte di vostro padre?». Ci siamo scambiati sguardi tra di noi, incapaci di rispondere.
Nelle scuole elementari di Gaza ho imparato l'odio, la vendetta e le ritorsioni. La pace non è mai stata un'opzione, anzi, veniva considerata come un segno di sconfitta e debolezza. Le nostre canzoni ripetevano che «gli ebrei sono i nostri cani», animali considerati impuri nella cultura araba. Ogni critica e interrogativo erano vietati. Quando presentavo un dubbio, mi veniva detto che «i musulmani non possono amare i nemici di Dio, e coloro che lo fanno non riceveranno alcuna pietà all’inferno».
Più avanti negli anni, mentre visitavo un’amica cristiana al Cairo, durante le preghiere del venerdì, abbiamo entrambe ascoltato gli attacchi verbali contro i cristiani e gli ebrei provenire dagli altoparlanti delle moschee. Dicevano: «Possa Dio distruggere gli infedeli e gli ebrei, i nemici di Dio. Non dobbiamo essergli amici né trattare con loro». Abbiamo sentito i fedeli rispondere: «Così sia». La mia amica aveva paura e io mi sono vergognata. Non è facile essere un infedele e vivere in un Paese musulmano. Questo è stato il momento in cui, per la prima volta, ho capito che qualcosa era molto sbagliato nel modo in cui la mia religione veniva insegnata e praticata. Purtroppo io non sono l'unica ad essere stata educata in questo modo. Centinaia di milioni di altri musulmani sono stati cresciuti con l'odio verso Israele e l'Occidente. Per decenni tutte le colpe e i mali sono stati attribuiti a Israele e all'Occidente per distrarre dalle mancanze e i fallimenti dei loro leader. Le cose non sono cambiate.
I testi scolastici palestinesi tuttora negano l'esistenza di Israele. Più di 300 scuole palestinesi sono dedicate agli shahid e dal 1956 la scuola più grande e antica è dedicata a mio padre. I leader che hanno firmato trattati di pace, come il presidente Anwar Sadat, sono stati assassinati. Oggi, il presidente islamista-fascista dell'Iran utilizza i sogni nucleari, la negazione della Shoah e le minacce di «cancellare Israele dalla mappa» per tenere sotto controllo un Paese la cui disoccupazione, prostituzione e uso di droga sono ormai fuori controllo.
In questo clima, i bambini imparano in fretta ad avvicinarsi all'oppressore e non all'oppresso. Non c'è da sorprendersi se dopo decenni di indottrinamento alla cultura dell'odio, la gente inizia a odiare profondamente. La società araba ha creato un sistema che si basa sulla paura di un nemico comune. Questo sistema ha contribuito a creare un'unità, una coesione e un'ubbidienza essenziali in una terra devastata da feudi tribali, instabilità, violenza e corruzione. In questo sistema, Israele e l'Occidente sono serviti come nemici utili, capri espiatori. I leader arabi accusano gli ebrei invece di costruire scuole, strade, ospedali, case o offrire lavoro e speranza alle proprie popolazioni.
Per trent’anni ho vissuto in questa zona di guerra di dittature oppressive e stati di polizia. I cittadini facevano a gara per ingraziarsi e glorificare i dittatori, trattati come se fossero dei. In seguito dovevano tacere e guardare dall'altra parte mentre musulmani torturavano e terrorizzavano altri musulmani. Ho visto con i miei occhi uccisioni di giovani ragazze per onore, l'oppressione delle donne, la mutilazione di genitali femminili e la poligamia con i suoi effetti devastanti sulle relazioni familiari. Tutto questo sta distruggendo la fede musulmana dal di dentro.
È ora che gli arabi e i musulmani si alzino e agiscano per le loro famiglie. Dobbiamo agire per fermare i leader arabi e musulmani che usano Israele e l'Occidente come una scusa per distrarre dalle loro incapacità di governare e dalla mancanza di diritti e libertà.
Le scuse per le vignette non risolveranno i problemi. Fino al momento in cui non sarà riconosciuto che la cultura dell'odio è la vera causa delle manifestazioni attorno alla controversia delle vignette, queste reazioni esagerate e violente saranno solamente l'inizio di uno scontro di civiltà che il mondo non può sopportare.

Anonimo ha detto...

Vi segnalo questo pezzo intervista di Giusva Fioravanti pescato in rete da un sito web molto particolare e interessante secondo me che tratta d'Irlanda del Nord (e se non sbaglio Varacalli e' il corrispondente di Avvenire da Belfast) e altre faccende come in questo caso, appunto, Nar e dintorni.

ciao
Marco

Anonimo ha detto...

Vi segnalo questo pezzo intervista di Giusva Fioravanti pescato in rete da un sito web molto particolare e interessante secondo me che tratta d'Irlanda del Nord (e se non sbaglio Varacalli e' il corrispondente di Avvenire da Belfast) e altre faccende come in questo caso, appunto, Nar e dintorni.

http://www.lesenfantsterribles.org/7gennaio/nar.php


ciao
Marco