mercoledì 8 febbraio 2006

Modelli comunisti, modelli perdenti. Stefano Doroni

Parlano e parlano, a sinistra, si lodano da soli nella convinzione di superiorità morale e culturale che si sono costruiti in decenni di bugie storiche e politiche; ma poi, a ben guardare, i loro modelli puntualmente falliscono. Come quello toscano, che dovrebbe rappresentare l'eccellenza delle loro ricette amministrative e di governo. Ebbene, la linea di povertà relativa delle famiglie toscane si attesta al 16,97% (il dato nazionale è al 5,69%), mentre quello degli individui fa segnare un 17,28% (quello nazionale è al 6,25%): non sono dati presi a caso, ma risultano da un recente studio dell'Irpet, condotto in collaborazione con l'Università di Siena.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Basta pensare all’Unione Sovietica. Senza dire della Cina (lavoratori mal pagati e fuori da ogni condizione di sicurezza), di Cuba (dove Fidel mette in carcere gli oppositori: ma a Cuba cosa critichereste? Giusto, critiche feroci contro gli avversari di Castro), e la Corea del Nord: chi vuole andare a passarci una vacanza?
E pensare che coloro che ce la proponevano come modello (lUn. Sov.), caduto il muro che nascondeva (si fa per dire) tirannia, miseria, oppressione e mancanza di libertà, sono stati svelti a negare il passato ed abili a non negarlo allo stesso tempo (una bella contraddizione).
Così i discepoli di Togliatti e di Stalin ci presentano oggi, invece della granitica torta sovietica, un’insalata russa (non faccio ironia):
Cattolici, cristiani non cattolici, cristiani cattolico disobbedienti (con tanto di prete o frate in testa), cattocomunisti, socialisti, socialdemocratici, socialistoidi, pannellani, antipannelliani, democratici (di Sx, naturalmente), comunisti italiani (ex russi), rifondaioli, comunisti anticossuttiani, no global, agnolettiani, carusiani, disobbedienti, obbedienti (a Caruso), ambientalisti, verdi con sfumature rosso cupo, rossi con sfumature verdi, CGILlini, cobas, divorzisti, antidivorzisti, abortisti, antiiabortisti, movimento dei gay, movimento antigay … e soprattutto disordini e violenze di ogni genere nelle dimostrazioni (ma non dicono che la violenza è il metodo dei fasciti? Certo, risponderanno, ma quella era violenza nera). Signori ci offrono un bel caleidoscopio. Non vi affrettate?
E pensare che ci sono ancora degli indecisi! Con tutta questa ricchezza di scelte!