martedì 28 marzo 2006

Il 2006 è l'anno della ripresa. Giuliano Ferrara

Gli ultimi dati dicono che l’Italia riparte. Il prossimo governo se ne vanterà

Gli indicatori dell’economia italiana stanno volgendo al bello. Da vari segnali ciò che si desume non è un semplice recupero dopo un anno di stagnazione. O un mero traino dal resto dell’economia europea, di cui Bruxelles segnala la ripresa. Infatti, nei primi mesi del 2006 le nostre imprese registrano una crescita del fatturato dell’8,4 per cento, spinte soprattutto dal mercato estero. Per l’export interno ed esterno all’Europa l’incremento è addirittura il 14,5 per cento, rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso. Per l’industria dei mezzi di trasporto il balzo in avanti dell’export è il 19 per cento, mentre per pelli e calzature, che si temeva fossero duramente colpite dalla concorrenza cinese sui mercati europei, è del 17 per cento. Queste percentuali non esprimono certo un mero effetto traino rispetto alla ripresa europea, che è pur sempre inferiore al 3 per cento in termini reali ed è forse valutabile in un 5 per cento in termini di fatturato, al lordo dell’aumento del tasso di inflazione. D’altra parte le analisi di Mediobanca sui bilanci delle grandi e medie imprese del 2005 hanno messo in luce una buona crescita dei profitti, che trova conferma nell’aumento del gettito dell’Ires, l’imposta sulle società. L’incremento sostanzioso di gettito dell’Irap, che riguarda anche piccole imprese e autonomi, fa presumere che anche i loro bilanci siano stati buoni. Se a ciò si aggiungono i dati sull’aumento dell’occupazione e del consumo di energia nelle attività industriali e terziarie, segnale di incremento tecnologico, si ricava la sensazione che la nostra economia produttiva si stia riorganizzando e stia rispondendo positivamente alla pressione competitiva esercitata dall’euro alto e dalla concorrenza dei paesi emergenti nelle fasce inferiori dei mercati in cui la nostra industria è specializzata. Tutto ciò avviene nell’ultimo anno d’una legislatura caratterizzata da una politica di tasse basse (la pressione fiscale è scesa al 39,9 per cento), da grandi opere pubbliche, da riduzione delle incombenze burocratiche e da nuovi rapporti con Stati Uniti e Russia, che cominciano a dar frutti. Di ciò si glorierà il governo futuro, che potrebbe essere quello dell’opposizione che ha disprezzato queste politiche.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buonasera! Sono Cavmi e ho lanciato questa sera un appello in difesa della libertà. Il mio appello si rivolge a tutti i blog liberali. Vi prego di partecipare.
Il sito è:
http://lagrandeforzadelleidee.ilcannocchiale.it/
Qualcuno ha già risposto all'appello aggiungendo un post con l'immagine sul suo blog.
P.S.Aderisco a "Blogs4Cdl"! Grazie!Cavmi

Anonimo ha detto...

E' dal primo trimestre del 2003 che sento dire che la ripresa arriverà, anzi è già cominciata, perchè lo indicano tutti gli indicatori economici. Sono passati 3 anni, e dopo semestri di recessione, trimestri di crescita zero,o bimestri del pil al 0,3 dovrei credere a un ipocrita come Ferrara ?

Anonimo ha detto...

Ferrara ripete semplicemente quello che da 3anni vanno ripetendo gli uomini di governo:UNA BALLA SOVRANA E COLOSSALE.Mi chiedo ma ci prendono tutti x deficenti,ma con chi credete di avere a che fare,con degli automi pronti a ingurgitare tutte le false verità,nn ultime quelle di un obeso cronico,che ha scordato da tempo cosa sia l'obbiettività politica e giornalistica in totos.
Prova a perdere 2-3 kg invece di scrivere fesserie