giovedì 25 maggio 2006

Che errore la nomina di Borrelli. Davide Giacalone

http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=113&id_art=2318&aa=2006

A volte ritornano...

21 commenti:

attila ha detto...

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/26/telecinco.shtml


Questi giudici plutocattocomunisti non vogliono proprio saperne di lasciarlo in pace... eeeeeh che vita stressante... Adesso gli toccherà diventare Primo Ministro Spagnolo.
Certo che se parla spagnolo come parla inglese stiamo freschi!

Anonimo ha detto...

"I give you the salutation of my president of Republic" (5-7-2004)

ma non lo capite che è sceso in campo....l'ha fatto per noiiiiiii!!!!

"Mai fatto affari con la politica "(5-1-2006)

a parte le gaffes e le porcate che dice per me è una persona simpaticissima...

"Sono un grande estimatore della magistratura" (10-10-1995)

"Io sono il Gesù Cristo della politica" (13-2-2006)

Anonimo ha detto...

"Un partito di Berlusconi non c’è e non ci sarà mai" (13-9-1993)

e finiscila!!!!!

Anonimo ha detto...

"Io non ho mai insultato nessuno" (10-9-2005)

"Lei ha una bella faccia da stronza" (a una signora che lo contestava, 24-7-2003).

SUPERIORE ALLA MEDIA!!!

maurom ha detto...

Attila sei patetico!
Ti pensavo meno becero e mestatore.
Dimostri, come i tuoi compari, che ha ragione Berlusconi: voi lo odiate in quanto tale, non come politico, ma come persona perché non vi basta che non sia più al governo, lo volete distruggere.
Questo dimostra ancora di più che a voi di Prodi non frega niente, che lo avete votato solo perché avversario e che siete condizionati nelle vostre scelte.
In poche parole vi siete bevuti il cervello e accecati dall'odio agite per riflesso condizionato.
Provo pena per voi.

Anonimo ha detto...

fammi fare un pò il serio...

"È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l’allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne. “Chiagne e fotte”, dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni."
Indro Montanelli, 2001

Onore e massimo rispetto per Indro

Anonimo ha detto...

La cosa incredibile è la faziosità gratuita del guru Maurom;l'assoluta incapacità di osservare i fatti da una posizione liberamente di parte,ma che troppo spesso cade nella cecità totale e in un attaccamento maniacale per le "avventure" del Cavaliere.
Ognuno è libero di osservare e giudicare secondo le proprie convinzioni,questo nn si discute,ma su tutto deve esserci un minimo di distacco,d'obiettività,d'oggettività nell'argomentare e nell'esporre il proprio credo.
Questo maurom l'ha manifestato in rarissime occasioni,dimostrando piu un'attaccameto alla persona(silvio)che è legittimo,piu che un'attacamento alle sue discutibili e scarse doti politiche.
In definitiva si è affascinati dal carisma,dalla personalità,dalle crociate per scemi che quotidianamente lascia x mezzo tv,dalle paure viscerali che sa scatenare,dagli interessi che sa mettere in campo;ma l'uomo politico è vuoto,insufficente,incapace di sostenere un contraddittorio nn servile.
La pena la fa il guru,quando spende parole al vento x accusare i visitatori del blog,quando profettizza le solite cazzate da 1 anno a questa parte;il tutto maggiormente enfatizzato da un'incapacità d'avere opinioni proprie,che vadano al di la degli articoli presi e ricopiati sul blog(chiaramente sempre e solo Foglio-Libero)
Ragazzo se c'e qualcuno penoso,nn sono sicuramente i tuoi visitatori,ma il cosidetto MODERATORE
PT

Anonimo ha detto...

e allora beccati questo!!!


"Dimezzerò i reati in una legislatura" (4-12-2000)

Anonimo ha detto...

secondo me non ne hai abbastanza...
tiè


"Nesta al Milan? Impossibile" (23-8-2002)
"Gilardino al Milan? Sarebbe amorale" (24-6-2005)

attila ha detto...

... io ho semplicemente riportato una notizia trovata sul Corriere... questa volta non si tratta di mie opinioni!

(anceh se voi dite che sono mie opinioni anche gli articoli del regolamento del senato...mah!)

Adesso vi piego come sono andati sicuramente i fatti secondo il Capoufficio di Arcore:

"Prodi è preoccupato per il risultato elettorale, ha timore che se Berlusconi facesse ricontare tutte le schede (anche se la legge elettorale non lo prevede... l'avete scritta voi...) si tornerebbe a votare, perchè nella democrazia italiana non basta il 50%+1 dei voti, qui se non vinci col 70-75% nessuno riconosce la sconfitta!
Allora Prodi chiama l'amico e cattocomunista mascherato da popolar-socialista Zapatero e gli dice:- !hola Zap! ?Què tal?- e poi aggiunge di togliergli di mezzo dalle scatole il Capoufficio di Arcore.
E Zapatero, che, come tutti i cattocomunisti ha il controllo della giustizia del suo paese (è dalla condanna Rosenberg che questa risulta essere un'idiozia) chiama le toghe rosse del suo paese, la temibilissima organizzazione de las togas rojas, e gli ordina di riaprire il caso Telecinco!"

Mi gioco 10 euro che tra qualche giorno, se la cosa farà notizia, un comunicato stampa di FI dirà per sommi capi quello che ho scritto io qua sopra.

Anzi, per essere esatti diranno anche che il fatto non sussiste, che il Capoufficio non ha nulla da nascondere e che hanno già presentato istanza di ricusazione presso il Tribunale spagnolo, aggiungendo l'impossibilità, per Berlusconi, di partecipare al processo a causa dei gravi impegni che lo trattengono in Italia come capo della più grande opposizione del paese...

Anonimo ha detto...

«Niente più immunità per Berlusconi»
Madrid riapre il caso Telecinco sospeso nel 2002. L'ipotesi dell'accusa è violazione della legge contro le concentrazioni tv.......

Allora maurom anche questo è giustilizialismo,o forse il tuo ideale qualke cazzata l'ha fatta davvero.
Come la giustifichi questa,anke in Spagna ci sono i comunisti,anke là odiano il nano in maniera cieca e ottusa come rimproveri ai tuoi blogger antagonisti.
PT

Anonimo ha detto...

Continuate a prendervela con chi cerca di svelare 'alcune' diversità di opinioni, spesso fondate su fatti, del vostro ex premier.

parlate di ODIO (in realta anche qua non fate altro che usare le stesse parole che Lui vi mette in bocca).

Invece , «Gli italiani sono stati misericordiosi con Berlusconi», «non hanno usato lo stesso metro di giudizio degli elettori dei paesi nordeuropei».

Nel 2001 gli hanno dato un sacco di voti, «per nulla turbati dalle gravi accuse pendenti sul suo capo», e in seguito hanno tacitamente accettato «che il suo governo emanasse leggi ad hoc per consentirgli di sottrarsi ai procedimenti».

Non basta, gli hanno permesso di essere un bugiardo: non importava che avesse mentito ai giudici di Verona (1988) sulla sua iscrizione alla loggia massonica segreta P2, che si fosse rifiutato di rispondere ai pubblici ministeri di Palermo «in merito alle sue precedenti attività economiche e all´assunzione di un mafioso» (2002), che perfino nella propria autobiografia romanzata (2001) fosse stato «evasivo per evitare di ammettere una relazione adulterina».

Anonimo ha detto...

SE Berlusconi fosse perseguitato dalle toghe rosse avrebbe sporto querela nella patria del diritto,

presso giudici considerati da tutti indipendenti come quelli britannici, per scrollarsi di dosso l'accusa di avere rapporti con la mafia, di aver ospitato un boss nella sua villa di Arcore, di aver evaso il fisco, di aver finanziato illegalmente Craxi e di aver corrotto dei giudici.

Ma nulla di tutto ciò è accaduto. E le sue schiere di avvocati hanno lasciato che scadessero i termini per ricorrere in giudizio davanti a un tribunale britannico contro il libro su Berlusconi, David Lane (L'ombra del potere, Laterza 2005). Invece il Napoleone di Arcore è sceso in campo di fronte al tribunale di Roma contro la traduzione italiana del libro.

Questa diffidenza verso le corti inglesi, tedesche, francesi, spagnole e statunitensi nasce da un solo motivo: in quei paesi il Cavaliere potrebbe impedire la pubblicazione di un libro o di un film scomodi, a condizione di dimostrare sotto giuramento che le affermazioni degli autori sono false. Quindi dovrebbe giurare che è lui ad aver ragione. Ma dopo massimo sei settimane il tribunale comincia a esaminare le prove, per verificare se le dichiarazioni fatte sotto giuramento sono vere.

I giudici dovrebbero controllare se è vero che un boss mafioso sia uscito di prigione e abbia dichiarato come domicilio "Villa San Martino, Arcore", suonare a "Berlusconi". E se gli autori del libro avessero ragione, allora le cose si metterebbero male per il querelante... (continua)

Anonimo ha detto...

l'elettore anomalo forse sta capendo che sono tutti uguali...forse ci siamo...forse ha capito che c'è chi scende in politica per fare affari e piazzare i propri uomini nelle istituzioni per far mangiare sindacati e compagnia cantante e c'è chi si vuole parare il culo dai processi e in + vuol fare affari...forse ci arrivi un ultimo sforzo...
e poi su dai con "tramaglio"... quello si che fa il culo a tutti ...belli e brutti...magari ce ne fossero 1milione come lui...altro che destra prostrata e falsa liberista...verrebe sù una destra con le palle...
ma lo sai...siamo in Itaglia

Anonimo ha detto...

e poi processi a sufficienza...e Riina che deve dire poverino...ce l'hanno sempre con lui...ti ricordi le parole sante di Totò Riina dal carcere:"la colpa è di questi comunisti...questi Violante questi Caselli"...
oh se lo dice lui....

Anonimo ha detto...

per Marcom ed elettoreanomalo un piccolo presente....come controbbatere?
Meglio votare sforza itaglia

Mani Pulite sul pallone

Non basterebbe un plotone di neuropsichiatri, né un manipolo di criminologi, per spiegare le reazioni della Casa della Libertà Provvisoria alla nomina di Francesco Saverio Borrelli a capo dell´Ufficio indagini della Federcalcio. Reazioni decisamente più dure di quelle che avrebbero accolto la nomina di Al Capone. Il fatto è che, per la prima volta nella sua storia, il calcio italiano scivola via dalle mani della politica, che fin dai tempi del Duce l´aveva sempre usato come "instrumentum regni" e gestito come il cortile di casa.

Scivola via, il calcio, e si dà un vertice totalmente sganciato dai partiti. Il commissario Guido Rossi e il procuratore Borrelli sono due marziani: hanno un´età, una storia, un prestigio, un peso specifico e un orgoglio financo un po´ snobistico della propria autonomia da garantire assoluta libertà di movimento, al riparo da ogni condizionamento, ammiccamento, accomodamento. Con due così, l´italica arte della strizzatina d´occhio, del darsi di gomito, dell´ "aumma aumma", del ricattuccio non attacca. E tanto basta a spiegare lo sgomento di chi quell´italica arte ha elevato a programma di vita e poi di governo. Quelli che tuonano contro Borrelli sono gli stessi che 12 anni fa volevano Previti ministro della Giustizia e 10 anni fa avevano pronto un collegio sicuro per Dell´Utri e uno per Squillante (il primo fu eletto, il secondo fu arrestato appena in tempo). Pretendere da questa gente un giudizio sereno su Borrelli è come stupirsi se la Banda Bassotti detesta il commissario Basettoni. L´idea, poi, che a guidare le indagini sul calcio sia uno che sa guidare le indagini getta gli intoccabili nel più cupo smarrimento: all´ex procuratore di Milano avrebbero preferito di gran lunga un procuratore della Gea.

In fondo, bisogna capirli. Già duramente provati dalle indagini sui furbetti, dalle elezioni politiche, dalla cattura di Provenzano, dall´arresto di Previti e dalla condanna di Vanna Marchi, stanno vivendo come un incubo questa strana aria di legalità che si respira da qualche settimana. Il centrosinistra non c´entra, anzi: Prodi aveva pensato bene di offrire la Federcalcio a Gianni Letta, il quale ci aveva fatto la grazia di declinare, e solo a quel punto era saltato fuori Guido Rossi. Quel che si dice, per la politica politicante, un marziano. Un odioso e odiato "moralista" che parla di «etica negli affari» e «conflitto d´interessi», e che con la sinistra ufficiale c´entra poco o nulla (basti pensare alla sua fiera opposizione alla scalata Unipol a Bnl e all´immortale battuta sulla «merchant bank» di Palazzo Chigi ai tempi di D´Alema). Esattamente come Borrelli, protagonista di epici scontri con il centrosinistra ai tempi della famigerata Bicamerale e delle leggi-vergogna della legislatura dell´Ulivo. Per questo Berlusconi li detesta: sa benissimo che la sua litania sulla «sinistra che ha messo le mani sul calcio» è una balla sesquipedale, visto che né Rossi né Borrelli rispondono ad alcuno se non alle proprie coscienze e alle leggi penali e sportive. Ed è proprio questo che lo preoccupa. È più forte di lui. Quando sente parlare di legge, e peggio ancora di coscienza, mette mano alla fondina. O allo stalliere.

Come diceva Bossi quand´era lucido, «se Berlusconi piange, state allegri: vuol dire che non ha ancora messo le mani sulla cassaforte». Dunque stiamo allegri. Godiamoci questa boccata d´ossigeno, ovviamente passeggera, finchè dura: due uomini di legge di specchiata fama ai vertici del calcio. E ringraziamo l´ingorgo istituzionale, il vuoto di potere a Roma, le intercettazioni di Torino e di Napoli e le congiunzioni astrali che han consentito ad alcune pericolose schegge di legalità di insinuarsi proditoriamente nel corpo marcio del Paese, rischiando fra l´altro di creare un pericoloso precedente. Se non si provvede per tempo, queste tracce di Stato potrebbero contaminare irrimediabilmente l´Antistato e disorientare l´opinione pubblica non più avvezza a emozioni così choccanti.

È bello leggere, mentre le acque del Mar Rosso restano ancora miracolosamente aperte, i commenti di Cicchitto, Rotondi, Mantovano e altri giureconsulti di fama mondiale sul ritorno di Borrelli. Non potendo tirar fuori la solita menata delle toghe rosse, anche perché il Comintern non ha squadre nel campionato di serie A, sono a corto di argomenti. Detestano Borrelli, ma non riescono a trovare un solo motivo (confessabile, s´intende) per cui non dovrebbe diventare procuratore della Figc. E per di più sanno che i tifosi di tutt´Italia non capiscono a quale titolo i politici continuino a pontificare sul pallone e, auspicando una giustizia rapida e inflessibile, non comprendono perché mai Borrelli non va bene. È forse un dirigente di qualche squadra? Lo manda forse l´Inter, o la Juve, o il Peretola? Non sanno che dire, e allora delirano, dicendo cose che una persona normale si vergognerebbe di pensare. Berlusconi seguita a blaterare di «mani della sinistra sul calcio», ma solo perchè vorrebbe tenercele ancora lui («Ho detto a Galliani di non dimettersi»: come se la Lega Calcio la nominasse il capo dell´opposizione o il padrone di Milan). Intanto Fabrizio Cicchitto, con grave sprezzo del ridicolo, intravede «una manina che vuole recuperare il giustizialismo» e parla di «nomina incredibile e tutt´altro che innocente»: e lui, venendo dalla P2, di colpevoli se ne intende. La manovra, prosegue il boccoluto muratorino, punta a «riprendere a sparare a raffica in molteplici direzioni, e aumentare il potere di ricatto e di interdizione di alcuni ben precisi ambienti milanesi collocati a cavallo fra alcuni grandi studi legali, alcune banche, qualche potere editoriale». Parole incomprensibili, da cifrario esoterico. «È un´altra prova del regime dell´Unione», tuona Isabella Bertolini, farfugliando di «uso politico della giustizia sportiva contro Berlusconi». Anche Alfredo Mantovano di An, magistrato-deputato («toga nera»?), sostiene che questa è «la risposta più adeguata all´intenzione di Berlusconi di tornare presidente del Milan». Capìta l´antifona? Borrelli potrebbe disturbare il conflitto d´interessi politico-sportivo di Berlusconi, dunque è meglio che si faccia da parte (a proposito: ma perchè Mantovano e Bertolini, a proposito del nuovo capufficio indagini, pensano subito al Milan? Sanno qualcosa che noi non sappiamo?). Sempre acuto l´ex ministro Gasparri: «Io non ho problemi perché sono romanista, ma se fossi milanista sarei preoccupato. Perché gli ex procuratori di Milano non vanno in pensione a fare i nonni?». Parola del responsabile di un partito che, all´Authority della Privacy, ha nominato un condannato definitivo per violazione della privacy. Il meglio lo dà l´on. avv. prof. Gaetano Pecorella: «Se Borrelli farà al calcio italiano quello che ha fatto alla politica, sarà la fine del calcio italiano». Tre cazzate in una: il calcio italiano è finito a causa degli scandali, ben prima che arrivasse Borrelli; la politica non è mai finita, anche se la presenza di Pecorella in Parlamento potrebbe farlo supporre; Borrelli non s´è mai occupato di politica e ora non si occuperà i calcio: s´è sempre occupato di reati, e se questi hanno attinenza con la politica e con il calcio, è colpa della politica e del calcio, non di Borrelli.

Un certo Ciocchetti dell´Udc vaneggia di «ferite che si riaprono» e di nomina che «spacca ulteriormente il Paese». Evidentemente ha notizia di moti di piazza fra borrelliani e antiborrelliani che, per il momento, non abbiamo notato. Per il segretario, con rispetto parlando, della Nuova Dc, Gianfranco Rotondi, la nomina di Borrelli è «un´operazione politica contro Berlusconi», addirittura «un ghigno mafioso»: parola di uno che ha portato in Parlamento due pregiudicati, De Michelis e Cirino Pomicino (ieri molto critico anche lui). Ora Rotondi minaccia di «lasciare il Paese», per la gioia dei più. E pare che si lamenti anche Mario Pescante di An, quello che dovette dimettersi da presidente del Coni perché nel laboratorio dell´Acquacetosa era vietato cercare il doping, onde evitare il rischio di trovarlo.

Politici a parte, gli unici commenti normali arrivano da due calciatori azzurri. Alberto Gilardino: «Borrelli è uomo di grande competenza, mai come ora ci aspettiamo molto dalla giustizia sportiva perchè il calcio torni pulito» (Gilardino è, o almeno era fino a ieri, l´attaccante del Milan). E Simone Perrotta: «Se Borrelli è riuscito a fare pulizia nel mondo politico, ci riuscirà anche nel calcio. Speriamo che ci riesca come ha fatto a suo tempo con il pool di Mani pulite». Ecco: quel che sperano gli sportivi è proprio quel che temono lorsignori.
Marco Travaglio

Anonimo ha detto...

giaccalo' si propr nu
TRMON!

attila ha detto...

Elettoreanomalo, hai scritto che Berlusconi non avrebbe fatto carriera politica all'estero o sbaglio?

Per un attimo la mia mente ha vacillato! Finalmente un'affermazione condivisibile e super-partes, dettata dalla coscienza di sapere che quella italiana è un'anomalia!

Poi ho letto il seguito... come non detto...

Faccio presente che il signor Tony Blair è politico di professione, così come la maggior parte di suoi colleghi Whigs e anche buona parte dei Tories.
Non solo, ma negli altri paesi europei, la professione politica è la regola. Gli uomini d'affari prestati alla politica sono l'eccezione.
Questo anche perchè l'accesso alla carriera politica avviene molto prima che in Italia (il leader del partito conservatore in Inghilterra ha 40 anni!).

Quindi viva i politic di professione, gli unici in grado di fare il loro mestiere, e abbasso gli pseudo-politicanti!
Alcuni nomi???
Berlusconi
Cicchitto
Dell'Utri
Tremonti
Calderoli
Castelli
ecc.ecc.

Quanti sono gli uomini d'affari a sinistra? Quanti sono i leader del centrosinistra che non sono politici professionisti?

Ce n'è sicuramente, ma non così lampanti ed evidenti!

A proposito di questo argomento: c'è chi preferisce i tecnici ai politic di professione. Ricordo che Castelli è ingegnere, non esattamente un tecnico della Giustizia! A questo punto meglio un politico...

Anonimo ha detto...

se fossi in Inghilterra voterei per i Conservatori, se fossi in Usa voterei per i Repubblicani...
il "comunista" Travaglio ha detto questo in un intervista...
e il D'Alemino (inciucista di Silvio)scandalizzato per la frase di Travaglio (sono entrati a palazzo Chigi con le pezze al culo per uscire con i soldi) e il buon Bertinottino (Tweedy Berty) mal lo sopportano...
ma si sa...ce lo inculcano da anni..
o sei a favore di Silvio o si è comunisti...

sforza itaglietta

Anonimo ha detto...

all'elettore anomalo che crede che
tutto sia bianco e nero...se scrivo sull'unità sono comunista...se scrivo sul giornale sono di destra...se lavoro a rai3 sono comunista e se lavoro su rete4 sono di destra...a che ora vorresti essere svegliato??
sono già le 16...
la libertà ha un prezzo?
forse sì ...per fortuna ci sono voci libere che fanno il culo ai banditi di destra e di sinistra
SFORZA ITAGLIA

Anonimo ha detto...

diritto di cronanca...o dovere?

Giuseppe Fortunato, avvocato di Napoli, e' uno dei pochi italiani condannato con sentenza definitiva (Cassazione) per gravi reati contro la privacy (Cassazione
penale, sez. VI, sent. n. 9331 del 8 marzo 2002 ) per essersi fatto consegnare ed aver abusato di tabulati telefonici a fini personali. E'stato eletto membro dell'Autorita' Garante della Privacy.
un saluto al Gasparrone nazionale