giovedì 15 giugno 2006

Gli scudi umani pagano. Stefano Magni

Quando la disinformazione è più potente delle bombe

C'è sempre una foto simbolica che testimonia le sofferenze del popolo palestinese. Dove c'è un palestinese che muore, che soffre, che viene ferito, che impreca contro gli israeliani, c'è sempre e subito un fotografo o un telereporter pronto a fotografarlo o filmarlo, pronto a diffondere la sua immagine in tutto il mondo. Poi, quando si viene a scoprire che le circostanze in cui quella foto è stata scattata, non erano quelle dichiarate all'inizio (ad esempio: che le sofferenze del palestinese in questione non erano causate dagli israeliani, ma dagli stessi palestinesi), le smentite non trovano più spazio. O almeno: vengono pubblicate, ma ormai l'impressione lasciata dalla prima versione è già diventata un simbolo, ben fissato nella mente dei telespettatori occidentali. Nel 2000 la foto del bambino Mohammed al Durra, ucciso in uno scontro a fuoco accanto al padre, aveva fatto il giro del mondo. È servita a poco l'indagine condotta nei mesi e negli anni successivi, in cui si dimostra che Mohammed al Durra e suo padre non sono stati bersagliati a freddo dai soldati israeliani e che, data la loro posizione, è più probabile che siano stati uccisi dai proiettili palestinesi che non da quelli israeliani. La prima impressione, secondo cui «gli israeliani ammazzano i bambini» è diventata indelebile.
Adesso si sta ripetendo lo stesso fenomeno mediatico: una bambina palestinese, dopo l'esplosione sulla spiaggia di Gaza, trova il cadavere del padre, piange e grida vendetta contro gli israeliani assassini. L'IDF sta conducendo un'indagine: si potrebbe trattare di un proiettile di artiglieria israeliana finito per errore su un bersaglio civile, invece che sui terroristi che lanciano quotidianamente i Qassam contro Sderot e Ashkelon. Ma può anche trattarsi di una strage tutta palestinese: una mina lasciata sulla spiaggia per impedire infiltrazioni israeliane, o anche uno dei razzi Qassam lanciato male. Non è da escludere nessuna di queste ipotesi, ma alla gente non interessa: la piccola Huda che urla contro gli israeliani è già un simbolo. Così come, mentre scrivo, ci sono già altri due piccoli martiri: due bambini che andavano a scuola, uccisi da un raid aereo israeliano assieme ad altri 7 palestinesi, mentre 17 sono rimasti feriti. In realtà il raid aereo israeliano ha colpito con grande precisione una katiusha palestinese, che viaggiava tranquillamente per le strade di Gaza in mezzo ai civili. Ma è ovvio che vi sia un lanciamissili che gironzola tranquillamente in mezzo alle strade affollate di una città, passando di fianco a mercatini e gruppi di scolari? Ma alla gente questo non interessa: «gli israeliani ammazzano i bambini».
I palestinesi hanno capito che la guerra di oggi è fatta anche di informazione: non si vince solo sul campo, ma anche nelle case dei telespettatori europei, lontanissimi dal campo di battaglia, ma in grado di pesare sulle decisioni della diplomazia mondiale. Hanno constatato che la loro strategia, fatta di civili usati letteralmente come scudi umani, paga di più che una battaglia vinta. Lo hanno capito da numerosi esempi precedenti: anche i vietnamiti usavano le stesse tattiche di comunicazione, così come il regime di Saddam dal 1991 in poi. Ma non li possiamo considerare «geniali» per questo motivo. L'uso degli scudi umani è condannato dalle leggi internazionali. Lanciare razzi da zone densamente popolate, fabbricare e nascondere armi in abitazioni civili, nascondere i miliziani (vestiti in abiti civili) in mezzo alla popolazione inerme, usare le immagini dei civili straziati perché sorpresi dal tiro incrociato, sono tutti crimini.
E se noi occidentali non condanniamo apertamente questi crimini, non facciamo altro che legittimarli. E questo perché lo facciamo o siamo tentati di farlo? Perché l'ideologia corrente vuole che il mondo sia diviso in oppressi e oppressori, divisi ancora secondo categorie marxiste. Indipendentemente dalla realtà, indipendentemente dal fatto che fossero loro gli aggressori. Vietnamiti, iracheni, palestinesi, rientrano tutti nella categoria degli oppressi che lottano per la loro «liberazione». E i fotografi fanno a gara per ritrarre il volto della loro sofferenza.

6 commenti:

attila ha detto...

Si potrebbe anche essere d'accordo con questo articolo, fino a quando non se ne esce con le categorie marxiste... ma per favore!

La divisione del mondo in bianco e nero non è certo opera di marx nè del socialismo! Non diciamo fesserie! Lo stesso Bush ha diviso la sua battaglia tra le forze del bene e quelle del male, dicendo anche di essere ispirato da DIo. Quindi non esageriamo!

Per quello che riguarda le possibili morti palestinesi per mano di altrettanti palestinesi è certo che potrebbe essere vero e che quasi sicuramente qualche volta è successo, ma ciò non toglie che gli israeliani stanno comunque eliminando la possibilità che il popolo palestinese si autodetermini (uso parole wilsoniane, visto che vi piacciono tanto). Lo scontro israelo-palestinese ha lontanissime origini, a partire dalla dichiarazione Balfour del '17 fino a oggi gli scontri non sono sostanzialmente mai cessati. E per essere precisi i primi a compiere atti terroristi furono proprio gli israeliani (in particolare il gruppo Stern, memorabile fu la bomba all'hotel king david). Quindi si potrebbe quasi dire che le colpe di quello che sta succedendo ricadono su entrambe le parti.
Anche le 5 guerre arabo-israeliane Israele non le ha combattute certo per garantirsi l'autonomia, o perlomeno non solo per quello. L'occupazione delle alture del Golan ha come unico scopo impedire ai Siriani di poter usufruire delle acque del Giordano.

Adesso come addesso è pressochè impossibile risalire a chi abbia per primo aperto il fuoco, l'unica cosa certa è che la mancanza di chiarezza della politica israeliana ha acuito i contrasti, e le varie correnti politiche palestinesi sono pronte a combattere fra di loro prima ancora che contro Israele. Ma i colpi bassi ci sono da entrambe le parti. Da un lato i razzi Qassam contro la popolazione e gli attentati; dall'altro lato i bambini palestinesi sui parabrezza dei blindati israeliani e i rastrellamenti nei territori.

PS:
nella striscia di Gaza il tasso di sfruttamento dell'acqua è del 232%, quanto tempo ci vorrà perchè le guerre di religione si trsformino in guerre per l'acqua?

Anonimo ha detto...

Chi ha il controllo dell' informazione fa vedere al mondo quello che vuole..

per questo motivo l informazione dovrebbe , in un paese civile , non essere di parte, lontana del potere, via dalle mani dei partiti.

E' per questo che , se qualcuno ha il controllo dell 'informazione , in maniera diretta o indiretta , e nello stesso tempo , ha interessi politici, va in conflitto.

Anonimo ha detto...

ricordare bene che i contrasti sono diventati feroci anche grazie al ex capo di governo , nonche prodotto USA ,il caro Ariel Sharon....

e molti si indignano su questi fantomatici "kamikaze"...gente disperata che non ha piu nulla da perdere...nemmeno la dignita , perche gli è stata tolta.

ancora indignazioni su Al Qaeda , 11 settembre ecc...
La famiglia Laden era a washington al completo , quando avvenne il macello delle twin towers..
e cosi per magia fu disposto 1 jet personale per l'intera famiglia che lo riporto nel loro paese natio...
Anche Bin Laden è 1 prodotto USA , per non parlare del fatto che molti combattenti di Al Qaeda hanno imparato l'arte del combattimento dall'esercito americano..

e Saddam dove lo lasciamo : anche lui prodotto USA ...per poi essere scaricato malamente perche non voleva piu concedere il predominio USA sulle bocchette del petrolio...
e allora scatta la guerra per fini democratici...( e molti non tutti , se la bevono esclamando : si si , bisogna esportare la democrazia )...
Il 90 % delle dittature sono state supportate dall'USA ...
compreso quella israeliana....

e ora mi vorretsi dire che i palestinesi ,si sparano tra loro ?

come al solito , si cerca sempre di manipolare l'informazione come piu fa comodo ...

ah...prima che me ne dimentichi : per la cronaca , il caro John W è 1 caro amico dell'ex premier....
anche lui fervente esportatore di democrazia...peccato che si sia scordato di metterla in pratica proprio nel paese dove governava.

Anonimo ha detto...

anonimo amante dell' occidente x anonimo odioso dell'occidente .
In Israele c'è dittatura! Bella questa. Ma che vieni da una madrassa? Perchè non ti vai arruolare con quei nemici dell'occidente? O forse già sei arruolato? La tua mente sicuramente già è arruolata.

Anonimo ha detto...

anon 2'31 am
ma va a fa''nculo te e binladen

Anonimo ha detto...

se mi arruolassi , andrei di sicuro nelle brigate armate dei martiri di alaxa ....

e cmq , il buon caro sharon , ne ha combinate tante....e pure grosse...

quindi...prima di parlare , istruisciti su cosa siano le dittature e le varie forme attravrso le quali si esprimono....
sei te che non hai minimamente cognizione di cio che dici....
ma forse te guardi il tg4 con il caro emilio....