venerdì 9 giugno 2006

I compagni di Sergio D'Elia. Davide Giacalone

Sul fatto che Sergio D’Elia sia stato fra i terroristi di Prima Linea, formazione d’assassini comunisti, non ci piove. Neanche sul fatto che sia stato condannato (ma non per fatti di sangue) e che abbia scontato la pena.
Eletto deputato la cosa non ha destato scalpore, né prima la candidatura, mentre autorevolmente ci si ribella all’idea che diventi segretario alla presidenza della Camera dei Deputati. Si mescolano, in questa faccenda, questioni diverse e tutte rivelatrici.
La legge è, o dovrebbe essere, uguale per tutti. Se D’Elia avesse subito un’interdizione perpetua oggi non potrebbe essere deputato, ma così non è, nulla impediva la sua elezione, i voti dei cittadini sono andati alla lista che lo candidava e la sua elezione è legittima. L’elezione in un ufficio interno alla Camera non cambia granché. Lo scandalo non è D’Elia, ma quelli che si ritrova intorno. C’è gente, a sinistra, che ha fatto carriera grazie al giustizialismo senza diritto, c’è una falange di deputati che ha gridato sulle piazze chiedendo che s’impedisse agli “inquisiti” di essere eletti, di candidarsi, di scrivere, di parlare e forse anche d’esistere (ottenendo, effettivamente, la morte di alcuni). Ora, quelle stesse persone, eleggono D’Elia, dal che discende che essi preferiscono i condannati agli inquisiti (che sono, come stabilisce la Costituzione, degli innocenti a tutti gli effetti). Non sembri una quisquiglia, non si sorrida se richiamo alla coerenza, giacché certi figuri non lo sospettano, ma la coerenza è la prima e meglio praticabile forma di morale politica.
D’Elia, durante e dopo la galera, ha fatto delle cose egregie, a cominciare dall’associazione “Nessuno tocchi Caino”. Credete che potrei scriverlo così serenamente se mi riferissi a qualche terrorista fascista? No, dovrei fare i conti con i miei stessi amici, i quali mi rimprovererebbero di aver dimenticato di quali mostruosità si macchiarono in passato, senza contare, poi, che un fascista è un fascista. Già, ma anche un comunista è un comunista, e se è con gioia che apprendiamo dei ripensamenti di taluni, è con fastidio, e talora disprezzo, che osserviamo quanti ce la mettono tutta per non fare i conti con il proprio passato.
L’onorevole D’Elia non s’impantani in lettere di precisazioni e spiegazioni, giacché si trova in Parlamento da eletto. Piuttosto si renda utile e chiarisca ai suoi compagni cos’è il diritto, aggiungendo che passi per la fede, ma nella vita civile non è meglio aver sbagliato ed essersi pentiti, e non è vero che chi più ha sbagliato meglio può dar lezione.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Attila e Misterblack
fanculo a tutti e due!

attila ha detto...

L'articolo pubblicato dice alcune cose giuste e altre errate.

Dice il giusto quando afferma che chiunque sia condannato con sentenza definitiva, anche se non interdetto dai pubblici uffici, non dovrebbe sedere in parlamento.
Su questo sono d'accordo: secondo il mio modesto parere chi ci rappresenta dovrebbe essere pulito come l'aria di montagna.
Vi sono dei reati che interdicono dai pubblici uffici, ma se per quel reato prendi meno di un tot di anni l'interdizione non arriva. E allora? Allora dovremmo fare una bella petizione per chiedere una legge al riguardo! Secondo me si tratta di un problema che tocca tutti quanti, da destra a sinistra.
Reati di corruzione, evasione fiscale, finanziamento illecito, per non parlare di omicidio e altri delitti, dovrebbero essere tutti reati che, automaticamente, generino inellegibbilità alle cariche più alte dello Stato.
Certo, ci sarebbero dei problemi puramente giuridici: ad esempio il principio della pena come rieducazione e recupero del condannato: se un uomo ha scontato la sua colpa, per qualunque reato, non ci sarebbe motivo per non considerarlo redento.
Insomma, i problemi per una legge simile sarebbero tanti.

Adesso farò un po' il fazioso come mio solito:
un errore grosso che fa il nostro autore è dire che a sinistra preferiamo i condannati agli inquisiti, nel senso che ci scaldiamo tanto per delle persone che fino a condanna avvenut sono da considerarsi innocenti (vedi Previti per esempio). Il piccolissimo particolare che il nostro buon autore scorda è che il centrodestra pullula di condannati in via definitiva che siedono anche loro in parlamento:

Dell'utri: 2 anni per frode ficale patteggiati
Bossi: 8 mesi per tangenti
Sterpa: 6 mesi per tangenti
Jannuzzi: 2 anni e 4 mesi per diffamazione
Biondi: 2 mesi per evasione fiscale
Maroni: 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale (!)

e chi più ne ha più ne metta.

Insomma, come vedete, nessuno è uno stinco di santo, nè a destra nè a sinistra.

PS:
grazie ancora anonimo per la gentilezza di prima.
Dimmi una cosa, ti hanno educato così i tuoi genitori?

Anonimo ha detto...

ma che fa adesso mettiamo sullo stesso piano omicidi, evasioni fiscli e tangenti???

questa vicenda non ha niente a che fare con il poprio orientamento politico, non si puo volere un assassino come rappresentante, ripeto un assassino!!!!!

se la sinistra intende combattere cosi la criminalita, l'evasione e tutto il resto allora dobbiamo davvero farci tutti un po piu "furbi"

attila ha detto...

Non è stato condannato per assassinio, come ricorda anche l'autore dell'articolo.

Ha scontato 25 anni per l'assalto al carcere di Firenze nel '78.

E' il discorso che stavo facendo prima. Il principio che una volta scontata la pena teoricamente si è redenti e si cambia vita.
Da una parte può essere considerato sbagliato, ma d'altro canto è anche giusto che tutti abbiano il diritto di ricostruire le proprie vite se hanno commesso dei delitti in passato.

Quello che dicevo prima era: o tutti o nessuno! Non mi sembra giusto fare una classifica dei delitti più o meno gravi.
La corruzione è meno grave dell'omicidio? Si, per la legge si, ma visto che qui parliamo di rappresentanti che reggono le sorti del paese, sapere che uno di questi potrebbe prendere decisioni politiche non sulla base del nostro mandato, ma sulla base di una valigetta piena di soldi mi turba alquanto!

Anonimo ha detto...

Attila!|
Fanculo te e il PCI !!!
E già che ci siamo un pensierino anche per Mortadella.
Fanculo anche a lui.

Anonimo ha detto...

LA "GROSSE COALITION"
Se entri in un bazaar arabo trovi di tutto. Ma proprio di tutto. Una specie di mercatino fuori porta.
Ma c'è chi batte sia il bazaar, sia Porta Portese.
Indivinate!
Ma la coalizione di Governo!
-Cerchi Cattolici spergiuri? C'è l'Udeur di Clementella!
-Forse ti manca un socialdemocratico rinnegato? Ecco Boselli!
-Vuoi qualcuno che fa politica sul cadavere del padre? Ti serviamo Bobo in un piatto d'argento!
-Vi serve un LiberalAnticlericalComunista? Eccoti la Bonino (con in bocca il bocconcino.)E sulla panchina Marco, gran chiacchierone e pure frocio, diamo una poltroncina anche a lui!.
-Volete un frocio rosso colorato di verde? Nessun problema: eccovi FinocchiaroScanio.
-Komunisti duri e puri? Dal Presidente della Camera al Presidente della Repubblica, l'imbarazzo è nella scelta.
-C'è chi preferisce i teppisti. Servito: no-global e Rifondazione li vendono all'ingrosso! Ma c'è proprio di tutto ! Come no!
-Per i Komunisti riciclati dal passato adamantino vi bastano i DS? Quanti ne volete?
-Vi servono per caso quelli che sputano sul tricolore, che vogliono abolire la festa del 2 giugno, che l'hanno anche con le frecce tricolore? (E contentiamoli! istituiamo le frecce arcobaleno!): vi offriamo tutta la sinistra a prezzo ribassato!
-Per dare un po' di colore, pensate a un frocio travestito? Eccolo qui. Luxuria! Non manca proprio niente!
-Come dite? mancano gli assassini? Vi sbagliate! A sinistra ce n'è in abbondanza! C'è posto per tutti. E diamo una seggiolina a D'Elia come sottosegretario! Vedete? Non manca proprio niente.
-Volete Totò Riina? Un po' di pazianza! Nell'Unione c'è posto per tutti: anche per lui.

Anonimo ha detto...

URGENTE PER ATTILA!
Fanculo!

Anonimo ha detto...

un benvenuto a De Angelis Marcello (senatore An) condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per banda armata e associazione sovversiva come elemento di spicco del gruppo neofascista Terza Posizione.
APPLAUSI