martedì 6 giugno 2006

La sinistra e il "male di vivere". Aurora Franceschelli

Ora che la sinistra ha la possibilità di operare alla guida del Paese e di stabilire l'indirizzo politico di governo emergono in modo più netto le sue contraddizioni viscerali. Che significa stare a sinistra oggi? Significa nascondersi dietro la retorica della Resistenza come ha fatto ieri Epifani? Ebbene sì, il leader della Cgil, durante un convegno di industriali svoltosi a Varese, in un momento di difficoltà in cui gli veniva contestato dalla platea il fatto che la Cgil non si sia ispirata sempre, durante la sua storia, ad una «cultura dei doveri», ha dichiarato, arrampicandosi sugli specchi: «Ricordate che furono gli operai che nel 1943 difesero le fabbriche dai nazisti». Il problema della sinistra è rifuggire la realtà, mascherando l'anacronismo della propria idea politica dietro il velo, ormai trasparente, di un'ideologia che affonda le sue radici nel passato, ma che non racchiude in sé alcuna progettualità per il futuro. L'unico obiettivo imperante era battere Berlusconi: questo era il traguardo e, una volta tagliato - seppur per poche migliaia di consensi - tutta la retorica politica che prima aveva un senso, perché strumentale, pare svanire; pare improvvisamente svaporare, insieme ad essa, una realtà, quella tragica dipinta dalla sinistra, che rischiava di inghiottire la società in un sonno profondo.
Sono significative, a riguardo, le considerazioni di chi, di questa cultura del declino, si è fatto portavoce convinto sulle pagine di Repubblica: Ilvo Diamanti fa un'analisi della società italiana nella quale mette a nudo tutti gli artifici di cui si è avvalsa la sinistra per conquistare il potere, artifici che ora potrebbero ritorcersi contro. L'editorialista di Repubblica ammette che la retorica declinista sia stata concepita come funzionale ad un progetto, sconfiggere il centrodestra; la definisce una vera e propria «tecnica politica», atta ad accrescere il malessere dei cittadini. La sinistra, ispirandosi alla tecnica machiavellica secondo cui il fine - il potere - giustifica i mezzi, ha finito per conquistare formalmente l'obiettivo, ma pagandolo a caro prezzo: quello che era lo strumento, la diffusione e il radicamento nella società del cosiddetto «male di vivere», non ha fatto altro che sovvertire la realtà. Per dirla con le parole dello stesso Diamanti: «E' probabile che la retorica del declino racconti un paese, almeno in parte, immaginario». In realtà l'espressione «in parte» è riduttiva. La metà del Paese, fortunatamente, non è caduta nella trappola del disfattismo ad ogni costo: ha creduto in Berlusconi e al suo progetto, un progetto di ricostruzione avviatosi in cinque anni, a cui ha rinnovato la sua fiducia e il suo consenso, che non sono stati erosi dall'ampio universo mediatico sinistrorso.
Il problema della sinistra è che ora non può più affidarsi a questa tecnica politica: è questo che si legge tra le righe dell'articolo di Ilvo Diamanti. «L'Italia indulge nella retorica del declino e della pauperizzazione. Ma senza crederci davvero. Per inerzia o per artificio». La realtà che emerge, dati alla mano, è ben diversa: l'Italia è uno dei paesi europei dove vi è la più alta percentuale di possessori di casa, l'industria vede accrescere le sue esportazioni e il suo fatturato e le piccole e medie imprese si sono aperte coraggiosamente alle sfide della globalizzazione. Una metà dell'Italia ha ancora fiducia nel futuro, è per questo che ha rinnovato la sua scelta politica per il centrodestra.
L'articolo di Diamanti è uno specchio dei timori che si riflettono, ora che il potere c'è, nell'emisfero della sua sinistra: una sinistra che non vuole perdere l'unica rotta comune che fino ad ora l'ha accompagnata (l'antiberlusconismo), ma che non è in grado di far emergere un progetto alternativo a quello di Berlusconi, o meglio, confonde questo progetto con il desiderio, soprattutto presente nelle sue componenti radicali, di fare tabula rasa di ciò che il più acerrimo nemico ha costruito in cinque anni. L'odio indotto dalle sinistre, che ha fatto calare sull'Italia una cappa di declino, che l'ha adombrata a metà, non porta a niente, è un sentimento da cui scaturisce la volontà di disfare, di distruggere. Qual è il risultato? Diamanti fornisce la sua interpretazione, finalmente critica: la predicazione della sinistra, intrisa di declinismo, ha comportato un «guaio»: adesso essa deve fare i conti con «gente chiusa in se stessa, che non crede nella meritocrazia e si limita all'autodifesa». Altro che politica riformatrice! Questa è pura sindrome di conservazione, è desiderio di guardare al passato: le parole di Epifani sono simbolo della volontà di rivivere anacronisticamente i residui ideologici del passato, di fuggire il presente e di non pensare al futuro.
Il centrodestra ha proposto il modello di una società che vuole avere il coraggio di andare avanti, di assumersi le responsabilità di scegliere e di indirizzare la propria vita. La sinistra, già ai primi passi di Governo, non fa altro che scivolare indietro. Il titolo dell'articolo di Diamanti, «Una società semichiusa che ha paura del futuro» è espressione di questo stato d'animo. E' questo che vogliamo? La regola dell'alternanza ci dà la possibilità, attraverso un opposizione seria, di erodere un potere fine a se stesso e non concepito come strumento per far progredire il Paese. E' nostro dovere opporci con determinazione ad un modello che non ha più ragione di essere, che si rigenera con l'inganno. Sempre ai danni della società.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo commento puo essre letto (e scritto) solo da un punto di vista: quello dei Berlusca' s boys.

d'altra parte , ancora oggi c'è chi ritiene che Benito sia stato un bene per il paese, perche ha costruito le strade, i ponti e bonificato le paludi....

attila ha detto...

Io non ho nulla contro Aurora Franceschelli... sarà certamente una simpatica signora, ma non capisco come possa pensare anche solo lontanamente di competere con Ilvo Diamanti che non è solo un editorialista de La Repubblica, ma è anche, e soprattutto, un eminente statistico.

La cosa che mi fa più ridere è quando l'autrice si sofferma sul fatto che noi siamo ricchi perchè quasi tutti possiedono una casa.
Sembra di sentire il Capoufficio quando annuncia al mondo che l'Italia è ricca perchè ha il più alto numero di telefonini del mondo!

Mi permetto di ricordare che l'alto numero di case non è indicativo del benessere di un paese, anzi, tutto il contrario. a corsa al mattone rappresenta il tentativo, per molti italiani di salvaguardare i propri risparmi. L'immobile è l'unica fonte di ricchezza in Italia e ciò è semplicemente gravissimo! Significa che gli Italiani non hanno un portafoglio differenziato, che non si fidano di nulla se non del mattone! Che il mattone, se non si fa presto qualcosa verrà usato al posto della moneta!

Perfino il buon vecchio Tronchetti Provera investe nel mattone!

Vantarsi di una cosa del genere è come portare a termine una partita a dama su una nave che affonda... perchè non cerchiamo invece di turare la falla?

Anonimo ha detto...

Epifani nn fa parte della coalizione di sx,e il suo parere è del tutto soggettivo e riguardante unicamente la sua persona.Il fatto che l'ideologia della sx affondi le sue radici nel passato mi sembra piu un vantaggio che un problema;la tradizione radicata nel territorio,la capacità di governare, e farlo bene, a livello comunale e regionale,la capillarità del tessuto di sx è stato e sarà sempre un vantaggio e nn un endicap x la sinistra italiana.
Per quanto riguarda le politiche x il futuro,la cara Aurora,nn fa altro che comportarsi in maniera faziosa,annaspando critiche vuote,obsolete,che oramai nn convincono piu nessuno.La verità è che Berlusca andava sconfitto per ridare fiato ad un paese quasi al collasso(leggere i dati economici-bilancio)mal governato x 5 anni,senza un progetto,senza una riforma che si possa definire tale,solo con l'intento di promuovere condoni,leggi ad personam,e contentini vari x i vari alleati(legge droga-devolution-fecondazione)
Le considerazioni sulla cultura del declino mi sembrano frutto del credo berluscano,fatte unicamente x indebolire i rivali di turno,ma sicuramente nn appartengono a questa maggioranza.
come sempre spazzatura

Anonimo ha detto...

posso dirlo?ABORRO ILVO DIAMANTI!

Anonimo ha detto...

Riforme e rigore
dopo le macerie
di MASSIMO GIANNINI

Il "coraggio di stupire". È stato lo slogan lanciato da Prodi, durante il conclave laico tra i ministri riuniti a San Martino in Campo. Appena tre giorni dopo averlo esposto in teoria, il Professore ha una buona occasione per tradurlo in pratica. Nella storia italiana non c'è nulla di meno "stupefacente" di una manovra aggiuntiva, varata da un nuovo governo per turare le falle di bilancio ereditate da quello vecchio. Era la prassi, nella Prima Repubblica. Continua ad esserlo anche nella Seconda. Purtroppo, anche Tommaso Padoa-Schioppa non è potuto sfuggire al battesimo di fuoco. Ce l'ha costretto il fallimento delle politiche economiche del ciclo berlusconiano.

Il rapporto finale della Commissione Faini (incrociato con la relazione annuale della Banca d'Italia) è una pietra tombale sulla stagione irresponsabile dei finti emuli di Gordon Brown. E' vero che il Polo ha mantenuto la promessa con la sua base elettorale, non aumentando la pressione fiscale. Ma sul piano contabile, tra tetti fasulli alla spesa, condoni edilizi e tributari a raffica e finanza creativa, il disastro è compiuto e completo. Non resta nulla, di questa italica paccottiglia neo-con.
MAUROM VATTI A NASCONDERE questo è il risultato di 5 anni di berlusca;ma forse neanche questo vi aprirà gli occhi,la vs miopia è del tutto inguaribile.
poveri deficienti ideologisti senza cervello
PT

Anonimo ha detto...

necessari per far quadrare i conti si troveranno con la lotta all'evasione. Ma la manovra-bis deve raggranellare quattrini in fretta e furia. E infatti già si parla di misure più che concrete per recuperare risorse a brevissima scadenza.

Nel mirino è già finita l'Iva: l'aumento di un punto porterebbe in cassa 2-3 miliardi in un colpo solo, ma il viceministro dell'Economia Mario Visco ha subito detto no a una misura che viene invece sostenuta dai centristi del governo e che non è vista male da Confindustria. Quanto all'Iva evasa, il suo recupero porterebbe una bella boccata d'ossigeno alle casse dello Stato: qui si parla addirittura di venti miliardi di euro.

Naturalmente si è tornato a parlare di tassazione sulle rendite finanziarie: l'aumento delle imposte su Bot, obbligazioni e capital gain, anche se applicato soltanto sul secondo semestre dell'anno, garantirebbe un budget di uno-due miliardi.

Si torna poi a parlare del ritocco sul bollo auto dei gipponi, da sempre cavallo di battaglia degli ambientalisti, mentre Di Pietro punta a rincarare i pedaggi autostradali per finanziare i cantieri.

Anonimo ha detto...

ohhh, l'immancabile fondo (di magazzino) tratto da Repubblica ...

Anonimo ha detto...

x @12.55
Ohh,il solito idiota che nn ha niente di meglio da fare.Continua a leggere il Foglio o Libero e una volta fatto pulisciti il culo,quella è la loro funzione.

Anonimo ha detto...

OHHHH, QUANDO NON SI SA COME RISPONDERE SI RICORRE ALL'INSULTO (A FERRARA, POI)

Anonimo ha detto...

Nn offendo nessuno idiota per te è un complimento...Buona fortuna

Anonimo ha detto...

e l'insulto sarebbe?
meno male che siete VOI quelli tolleranti, portatori sani di rispetto per le altrui opinioni.

maurom ha detto...

I commenti sono letti e scritti dai Berlusca's boys. Forse non è ancora del tutto chiaro che questo blog è per i simpatizzanti del centrodestra: tutti gli altri sono ospiti e sarebbe opportuno che fossero meno maleducati ( non mi riferisco a te mstrbk ).
Naturalmente leggiamo i giornali che esprimono le nostre opinioni e condividono le nostre idee: non capisco perché solo la Repubblica sia attendibile, veritiera, imparziale e corretta.
Abbiamo anche appreso che l'alto numero di abitazioni di proprietà non è indicativo del benessere di un Paese per il fatto che l'immobile è l'unica fonte di ricchezza in Italia: come dire che si muore di fame perché c'è solo caviale da mangiare. Mi pare, attila, che questa volta tu l'abbia sparata più grossa del solito: magari tutti potessero comprarsi la casa visto che gli altri investimenti non rendono o non danno fiducia. Personalmente sono convinto che determinante sia stata la legge sull'equo canone che ha drogato il mercato facendo salire a dismisura il costo degli affitti e costringendo all'acquisto.
Un'ultima considerazione: se foste più sobri e meno prevenuti e rancorosi nei vostri commenti, credo che sarebbe meglio per tutti.

Anonimo ha detto...

in effetti, si può cogliere l'occasoine per sottolineare, a fronte dell'evidente inciviltà/maleducazoine di taluni anonimi, come per contro attila e mrblack si mantengano sul piano della contrapposizione dialettica.

attila ha detto...

Io non la vedo così MauroM.

Il problema dell'investimento negli immobili è che manca una vera legge sul risparmio! Una cosa che, sicuramente, non ha portato a termine il Governo uscente. Questo è innegabile!
Non dobbiamo pensare alla casa sempre come un bene di lusso! Vi sono anche altri tipi di immobili.

A Roma, un box per un'auto ormai non lo paghi meno di 50.000 euro se ti va bene e la gente continua ad accendere mutui pur di mettere le mani su qualcosa.
Ho parlato con molte persone che nonostante la famiglia, i figli e tutto il resto hanno acceso mutui trentennali per acquistare buchi di appartamenti in luoghi sperduti in provincia pur di poter togliere i propri risparmi dalle banche.
Non tutte le case sono ville in costiera o appartamenti storici ai Parioli!

Il Problema è sempre nella famosa legge sul risparmio! Ma ti sembra normale che l'unico investimento che fanno le famiglie è la casa? E' un mercato, quello degli investimenti, completamente distorto!
I recenti crack finanziari di molte società quotate non è certo servito a dare fiducia nel sistema e la cancellazione del falso in bilancio (perchè di totale cancellazione si tratta!) ha acuito il problema della finanza limpida che dia sicurezza agli investitori.

InOpera ha detto...

beh, allarghiamolo sto benedetto discorso peró, che cosí sembra un posterino elettorale!!!

la sinistra unita contro berlusconi. chiaro, é cosí strano?
berlusconi mise in piedi il Polo delle Libertá e poi la CdL contro i comunisti dal 94.
Ha rifatto una campagna elettorale "contro i comunisti", quindi perché meravigliarsi di una sinistra che fa campagna elettorale "contro berlusconi"?

detto ció, le dichiarazioni di Epifani possono anche risultare fallaci, ma non nel contenuto ma nel contesto casomai.
Aggiungiamo anche che se la sinistra non sa bene dove andare, la destra cosa é oggi?
quella di Fini? e chi la conosce piú, dato che fa il "capocorrente" insieme a Casini di un Berlusconi che decide per tutti.
I cattolici? quali valori cristiani trasmettono oggi i vari UDC, FI ecc?
Il liberismo sfrenato? Anche qua, si é vissuto in monopoli o al massimo duopoli, altro che concorrenza ed il massimo della novitá é stata quella di pensare ad una repubblica federale.
il contenitore prima del contenuto.

l'autocritica dovrebbe essere cosa condivisa !!!