venerdì 11 agosto 2006

(...) Stando così le cose, faccio una proposta «indecente», di mezza estate, chissà che qualcuno la raccolga: mettiamo fuorilegge il partito comunista, ogni partito sedicente «comunista», come fecero i tedeschi dopo la seconda guerra mondiale. C'è materia giuridica per farlo (ne ho citata un bel po', ma altra può essere accumulata) e vi è assoluta convenienza tanto per il buon funzionamento del nostro sistema democratico-parlamentare, tanto per l'evoluzione di una sinistra autenticamente riformista ed occidentale. Forse troveremo un alleato al di fuori di ogni sospetto, il premier Romano Prodi. Non è stato lui, infatti, a definire, in un'intervista a Die Zeit, «folkloristica» la rappresentanza comunista nel suo governo? Raffaele Iannuzzi

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo è facile dire comunismo = dittatura.
Però non è sempre vero.

Forse sarebbe più giusto ricordare perchè è esistita la necessità di instaurare una politica comunista.
Bisognerebbe analizzare gli eventi che hanno fatto emergere questo sistema politico.
Certo oggi per molti, con la realtà che si vive nei paesi cosidetti occidentali, sembra un sistema contro i diritti umani.
Eppure non bisogna dimenticare la storia, il comunismo è nato come necessità. Oggi dovrebbe cedere il passo? Chissà!

Anonimo ha detto...

bandire il partito comunista è un obbligo...perchè è un freno allo sviluppo come la chiesa...
ma cacciare a pedate nel culo i falsi liberisti come Berlusconi è un dovere civico e morale...

Anonimo ha detto...

Eliminare dal nostro scenario politico il partito comunista sarebbe soltanto una tardiva "par condicio" rispetto al dettato costituzionale che da sempre proibisce la ricostituzione del partito fascista. Entrambi (comunismo e fascismo) rappresentano le peggiori e più disastrose forme di dittatura mai apparese sul pianeta e dei quali, nell'Europa del 21° secolo, nessun individuo di media intelligenza e di sani principi dovrebbe sentire la mancanza, quanto qualsiasi bisogno di espressione ideologica (sempre di natura democratica) è più che sufficientemente rappresentata.
Differente invece il discorso nel caso di soggeti che non riescono a concepire idee politiche nell'ambito dei confini del sentire democratico. Ma tali situazioni non dovrebbero consentire di tollerare la presenza di movimenti ideologici basati su concetti oppressivi e illiberali solo per soddisfare le insane e aggressive frustrazioni di minoranze politicamente e socialmente immaturi.

Anonimo ha detto...

Concordo con silver... ma come facciamo ad eliminare il comunismo senza prima eliminare i "coglioni"?
Quelli sono sempre esistiti ed esisteranno sempre, onde per cui, se esitono i coglioni di conseguenza non si potranno eliminare i comunisti, che continueranno ad esistere a discapito dell'intelligenza, della creatività, del progresso e del desiderio di libertà di metà del paese.

Geshcann ha detto...

Ciao!

Sono spagnolo e non so tropo d'Italia, ma qui in Spagna la sinistra è pessima. ZP è pessimo, noi, tutti l'espagnoli non stiamo affato bene con lui. Tutto ho fa male, ma il piu preocuante è il terrorismo e la negoziazione, e una sconfitta della democracia...

Saluti dalla Spagna e scusa il mio italiano... è piu pessimo che ZP...

attila ha detto...

Il nostro sistema democratico-parlamentare, che tanto sta a cuore a Raffaele Iannuzzi, deve la sua misera esistenza proprio alle forze comuniste e socialiste che, unite alla DC, hanno coperto il 75% dei seggi in assemblea costituente.
La nostra cara costituzione è stata approvata e sviluppata proprio da quei partiti che il buon Iannuzzi vorrebbe cancellare dalla faccia della terra. I primi governi di De Gasperi, fino al 1948, si sono retti proprio sull'alleanza con le sinistre di allora (Comunisti e Socialisti) e nel primo governo c'erano sia Nenni che Togliatti (ministro della giustizia).
Se il nostro paese ha recuperato una parvenza di democrazia e parlamentarismo, dopo un ventennio di regime autoritario, lo si deve proprio alle forze del CLN.
Da aggiungersi il fatto che il comunismo italiano non ha mai attentato alla legalità dello stato e al funzionamento delle istituzioni. Lo stesso Togliatti espresse più volte la sua volontà di non uscire dall'"arco costituzionale".
Che i partiti comunisti e post-comunisti di oggi siano rimasti un po' agganciati a teorie politiche superate è fuor di dubbio, ed in questo sta tutto il loro folklore, se c'è davvero.
La presenza di esponenti del fascismo militante (ad esempio Selva, ex-RSI, ma in pratica tutta AN), dei gruppi massonici e post-socialisti (gran parte dei parlamentari riciclati in FI), dei gruppi xenofobi e razzisti (Lega), potrebbe far dubitare della capacità di Iannuzzi di esprimere un parere concreto ed imparziale sull'argomento. Delle sue conoscenze approfondite della materia non ci sono prove...

Anonimo ha detto...

Attila farebbe bene a leggersi qulcuno dei molti libri publicati e che sono cronache d'epoca del secondo dopoguerra. Aldilà degli atteggiamenti di facciata esisteva un ben preciso programma di andare "oltre", sostituendo il governo Badoglio con una repubblica popolare Italiana. Chi ha vissuto nel nord italia tra il 1945-1950 è a conoscenza di molti particolari della vita di allora, e mentre De Gasperi, Togliatti, Nenni, Saragat e altri discutevano "amabilmente" a Montecitorio, le indisciolte milizie partigiane continuavano a setacciare città,paesi e campagne alla ricerca dei "fascisti", cioè tutti coloro che non erano comunisti o almeno socialisti e quindi potenziali oppositori nella presa del potere. Credo sia l'ora di finirla con la favola dell'indispensabile apporto dei comunisti all'ascesa della democrazia in Italia, perchè l'unica cosa che volevano fare era quella di ingessare la democrazia proponendo un'altra dittatura con la benedizione del compagno Stalin.
La resistenza antinazifascista è solo un mito che ha avuto il solo scopo di essere una spina nel fianco dei nazifascisti, che cosa potevano fare 100.0000 partigiani totalmente scoordinati contro una linea Gustaf forte di 250.000 tedeschi perfettamente armati e addestrati se non ci fossero stati 800.000 mila uomini tra Escercito Italiano e alleati Angloamericani Francesi etc. con comando congiunto? La democrazia in Italia, come la cacciata dei fascisti è dovuta unicamente alla presenza in Italia dei circa quattrocentomila alleati, che con il loro governo provvisorio e con la loro occupazione militare hanno di fatto impedito che le milizie comuniste potessero soppraffare dopo il 1945 l'esercito italiano di Badoglio, disfattosi praticamente a seguito del congedamento della maggiorparte dei 400.000 soldati. Il comunismo di fatto ha sempre insidiato le istituzioni democratiche e la minaccia della "mobilitazione delle piazze" congelando la democrazia dell'alternanza per oltre 40 anni e generando una ingovernabilità unica nel mondo occidentale, anche quando nel 1989, con la cadua del impero sovietico, parlare di comunismo era ormai anacronistico, visto il totale fallimento di quel progetto politico, come di tutti gli altri che lo avevano seguito.

Anonimo ha detto...

La colpa è tutta della DC che nonostantte abbia sostenuto il peso della resistenza al pari dei comunisti, e per tanti anni sia stato il partito di maggioranza relativa, si è fatta scippare proprio dai comunisti dai comunisti il titolo di campione della democrazia, e in un momento in cui l'ideologia comunista era di valori equivalenti a quella nazista, con Stalin, Kruscev e Bresneff che continuava a massacrare oppositori o a rinchiuderli nei loro gulag. Il perchè di questo è un mistero irrisolto (anche se Andreotti ha sempre manifestato timori per svolte autoritarie) perchè se la DC, con l'abilità politica di De Gasperi prima e dello stesso Andreotti poi, se avesse ben strumentalizzato la vocazione communista per gli orrori della dittatura, confutati da documenti e prove come il finanziamento dall'URSS, accusandoli palesemente di tradimento, la democrazia ne sarebbe uscita sicuramente rafforzata ed il fenomeno comunista sgonfiato come in ogni altro paese occidentale. Al posto dei comunisti avremmo avuto solo una solida sinistra progressista molto più democratica e riformista degli attuali DS che avrebbe consentito l'alternanza di governo e governabilità.

Anonimo ha detto...

Una sinistra progressista, democrastica e riformista di stampo occidentale, per essere tale dovrebbe essere spurgata dell'ideologia marxista. Dubito che in Italia questo possa mai accadere, e anche se la politica della DC fosse stata più "aggressiva" credo che avrfemmo avuto degli anni di piombo ancora più sanguinosi. questo per dire che avremmo potuto correre il rischio di una guerra civile. Se l'operazione andava fatta, doveeva essere prima, cioè nelll'immediato dopoguerra. questo avrebbe complicato non poco la pacificazione, ma la svolta democratica sarebbe stata molto più decisa e senza rischi di ribaltamento del sistema, di golpe di destra. Perchè non è avvenuto? Creddo sia stato per due motivi. Il primo è perchè è nella spirito della politica DC evitare gli scontri e cercare di mettersi d'accordo. Il secondo è che nel dopoguerra l'America era guidata da Truman quel presidente democratico con idee marcatamente di sinistra che aveva di fatto impedito le immediate ostilità verso l'URSS. Soltanto la presidenza repubblicana di Heisenower dette alla politica americana un indirizzo decisamente anticomunista dando inizio alla guerra fredda. Ma dopo la morte di De Gasperi ormai era troppo tardi per rimettere in discussione gli equilibri politici e i rapporti di forza in parlamento e nel paese, che chiedeva fortemente pace e stabilità per cominciare seriamente la ricostruzione.

attila ha detto...

@silverdart
A me non sembra che durante le "epurazioni" siano stati toccati quelli del partito d'azione o i membri della DC... La maggior parte degli storici considera tali omicidi come vendette trasversali (il fascista ha fatto la purga a mio zio, io lo accoppo... fine). Così come le foibe,dovute soprattutto all'intraprendenza di milizie slave e in misura minore a gruppi incontrollati partigiani.
Per quello che riguarda il vero apporto partigiano alla guerra, bisogna fare dei distinguo. Mentre nel meridione e nel centro la guerra è stata una vera e propria guerra di liberazione da parte delle Forze Alleate, al nord ha assunto davvero la forma di guerriglia e non sono pochi i paesi liberati davvero dai partigiani (che, contrariamente a quello che cercate di far passare voi, non erano solo comunisti...). I soldati italiani erano per lo più gruppi sparsi non coordinati (Badoglio era fuggito con la famiglia reale) , e poi te lo raccomando Badoglio, dopo che aveva organizzato i campi di concentramento in Libia...) e la maggior parte di loro parteciparono alla guerra di liberazione o agendo da soli, o inserendosi in gruppi partigiani.
La particolarità dell'azione del CLN era l'aiuto che riusciva ad ottenere dalla popolazione, stanca di vent'anni di regime e desiderosa di un vero cambiamento).
Per quello che riguarda le modifica in sede costituente, mi rpeme ricordare che la condotta dei rappresentanti comunisti e socialisti, fu impeccabile. L'unica richiesta fu il tentativo di introdurre un Capo dello Stato collettivo (sorta di direttorio), che poi non passò all'esame delle commissioni.

Per altro, quale ingovernabilità? Che congelamento? Il PCI è stato all'opposizione per 40 anni! Non ha mai governato direttamente. Forse intendi il PSI...

Truman progressista??????? Ma quando mai! Era un reazionario come pochi. Fu lui a scegliere la linea dura nei confronti dei Sovietici dopo Potsdam, fu lui a dare l'ok per il lancio su Hiroshima (totalmente inutile).

Anonimo ha detto...

La tua proposta è molto allettante e secondo me sarebbe anche giusta,visto che le dittature hanno ormai fatto il loro tempo.Devo dirti che c'è solo uno scoglio importante da superare:bisogna far capire a tutti gli italiani che il comunismo e i "compagni" non hanno portato bene al paese,come invece si vuol fare credere e che se noi siamo liberi è solo merito degli alleati.Non ti nascondo però che io sono sì un liberale,ma sostengo anche l'importanza che ebbe Mussolini per l'Italia in quanto per quel periodo era l'unica soluzione(non nego però di non essere d'accordo su certe leggi del Duce)

Anonimo ha detto...

La tua proposta è molto allettante e secondo me sarebbe anche giusta,visto che le dittature hanno ormai fatto il loro tempo.Devo dirti che c'è solo uno scoglio importante da superare:bisogna far capire a tutti gli italiani che il comunismo e i "compagni" non hanno portato bene al paese,come invece si vuol fare credere e che se noi siamo liberi è solo merito degli alleati.Non ti nascondo però che io sono sì un liberale,ma sostengo anche l'importanza che ebbe Mussolini per l'Italia in quanto per quel periodo era l'unica soluzione(non nego però di non essere d'accordo su certe leggi del Duce)

Anonimo ha detto...

Urca! Credevo che certi argomenti appartenessero al Giurassico o giù di lì, ed invece trovo un sito dove discutono di comunismo e comunisti. Credevo che l'anticomunismo agitato dal Cavaliere facesse parte del suo programma di cabaret (come le canzoni con Apicella, per intenderci) e c'è invece chi crede veramente alle sue farneticazioni sui comunisti mangiatori di bambini e sulla minaccia comunista in Italia (nel 2006!!!)
Per uno di sinistra come me è evidente (da almeno 20 anni) che il comunismo ha esaurito la sua spinta ideale (come diceva Berlinguer 25 anni fa) e che l'esperienza concreta del socialismo reale, con tutti i suoi difetti, sia finita da un pezzo. Strano che nessuno di questi anticomunisti italiani abbia mai sentito parlare di terza via, di socialismo nella democrazia e di superamento del comunismo (noi di sinistra ne parliamo dal 1970) o abbia mai letto l'enciclica papale "Sollicitudo rei socialis" nel quale si condanna allo stesso modo il comunismo collettivista e il capitalismo liberista.
Forse è vero il proverbio secondo il quale gli elettori di sinistra leggono solo libri di sinistra, ma quelli di destra non leggono nulla.