mercoledì 2 agosto 2006

Indulto e giustizia. Davide Giacalone

Dice Napolitano che l’indulto ha svelenito le carceri, ma adesso si devono fare le riforme. Logica avrebbe voluto che si sarebbero dovute fare le riforme e poi concedere l’indulto, o meglio ancora l’amnistia, perché in quel caso si sarebbe fatta scendere la febbre curando il male.
Da molti anni denuncio lo scandalo di una giustizia che porta l’Italia ad essere il paese più condannato dalla Corte Europea, sono anni che ricordiamo l’intollerabilità di tempi incivili, doppi rispetto alla media europea (che già non è esaltante), ed abbiamo sempre ripetuto che questo è l’inferno degli innocenti ed il paradiso dei colpevoli. Ma c’era sempre qualche saccentello velinaro pronto a rimproverarci un’inesistente ostilità preconcetta. Ora Napolitano dice che quei tempi vanno accorciati. Benvenuto. Ma come?
Il tempo è grandemente sprecato nel corso dell’indagine e del dibattimento. I pubblici ministeri tendono a tenersi l’indagine per tutto il tempo, sconsideratamente lungo, che i giudici consentono loro. Vuoi perché s’indaga qualche reato che rende famosi, pertanto è bello tornare di tanto in tanto in televisione, vuoi per mera negligenza. Poi non si rispettano i tempi per la richiesta di rinvio a giudizio, considerandoli ordinatori. Rimedio: tutti i termini devono essere perentori e le indagini si concentrino sui reati provabili, non sui teoremi indimostrabili. Poi si arriva al dibattimento, dove il sovraccarico sciupatempo di garanzie formali nasce dall’assenza della principale garanzia sostanziale, nel senso che il rappresentante dell’accusa è collega del giudice (il che vale anche con la riforma Castelli, che solo attenua il problema e che l’attuale maggioranza vuole affondare). Rimedio: il giudice sia effettivamente terzo, le parti effettivamente pari, le carriere di ciascuno siano separate, e vedrete che il dibattimento filerà secondo i tempi decisi da chi lo presiede.
In quanto alle pene alternative, per favore, finiamola di prenderci in giro. Le si chiede sempre, ma appena la cronaca fornisce materiale suggestivo si comincia subito a berciare: più galera. Le pene devono, prima di tutto, essere certe, e perché lo siano occorre una giustizia seria e con tempi ragionevoli. Invece la si lascia in cancrena e si liberano i colpevoli. Di certo c’è solo l’ingiustizia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

queste belle parole raccontale ai porci del parlamento che hanno votato l'indulto compreso il cameriere di arcore silvio...siete delle merde come quelli di sinistra...

Anonimo ha detto...

Viva Mangano

Anonimo ha detto...

Questo è l'esempio di quello che valgono i nostri politicanti!


Qua qualcuno si dimena cercando di sostenere che il centro destra è meglio del centro sinistra o viceversa!
A me pare proprio che non ci sia poi questa grande diferenza, comunque vada ce la mettono sempre in quel posto!