giovedì 25 gennaio 2007

Caso Mitrokhin: quelle falsità per cui nessuno chiederà scusa. Paolo Guzzanti

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=151997&START=0&2col=

E' bene che certe notizie siano diffuse e che circolino soprattutto tra gli scettici di sinistra.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

A CAZZAROOOOOOOOOOO!!!!

Anonimo ha detto...

Driiinnn!!!!
Chi è ?
A CAZZAROOOOOOOOOOO!!!!!

Anonimo ha detto...

ma quali falsità.. scaramella è in carcere accusato di
a)calunnia aggravata
b)traffico d'armi
c)violazione del segreto d'ufficio
ci sono intercettazioni telefoniche tra guzzanti e scaramella che li sputtanano .. le devo riportare qui? basta chiedere..
le uniche falsità (per cui guzzanti non si è mai scusato)sono le calunnie durate mesi e portate avanti in modo persecutorio da tg1,2,reti mediaset e giornali filo-berlusconiani su telekom serbia nei confronti di prodi,fassino e rutelli... tangenti per miliardi secondo igor marini, un mariuolo da 4 soldi con un passato da truffatore...
la più grande bufala degli ultimi dieci anni

argo50 ha detto...

Gentile Bliss, anche tu sei caduta nel tranello. Non c'è niente a carico di Guzzanti, NIENTE! Solo una montatura per distogliere gli italiani dalle porcate della finanziaria di Mortadella. Apri gli occhi perchè fra qualche mese ti troverai sull'orlo di un precipizio metaforicamente parlando. Stiamo navigando alla cieca e il governo italiano è stato definito da gente che produce e da da mangiare a milioni cristiani un governo africano. Ti consiglio di guardare la realtà con una certa obiettività, se ancora te ne è rimasta un pochino.

Anonimo ha detto...

in cosa non sarei obiettivo?
la conosci la vicenda di telekom serbia?te la devo ricordare? quella era una montatura,inventata per distogliere l'attenzione dal processo sme..
ora la faccenda si sta ripetendo...e l'obiettivo è screditare prodi..
ci sono prove evidenti che avvalorano le teorie di guzzanti?.. no,neanche una .. ci sono le manovre di scaramella che non provano nulla..le hai lette le intercettazioni tra guzzanti e scaramella?...no,altrimenti,non replicheresti.. ho scritto qualcosa di falso? dimostralo

Anonimo ha detto...

per telekom serbia guzzanti si è avvalso di truffatori(igor marini in primis) spacciati per superteste... e così è stato facilmente smascherato...
mi sembra che stia accadendo lo stesso ora.. scaramella non è un personaggio molto serio, e basta leggere le intercettazioni con guzzanti per capire al volo le loro intenzioni.. caro argo50 io non ho certo scritto che ci sia qualcosa a carico di guzzanti, ma di sicuro non c'è nessuna montatura ai suoi danni.. fra telekom serbia e mitrokhin da anni spende fiumi d'inchiostro per attacare prodi e la sinistra ma finora non ha dimostrato nulla.. ha solo collezionato figuracce, dal momento che non ha mai presentato prove, ma soltanto chiacchere a sostegno delle sue astruse teorie.. sono solo seghe mentali..

Anonimo ha detto...

Parliamo di cose più interessanti..
dici che c'è una montatura a carico di guzzanti per coprire le porcate della finanziaria di prodi... in cosa consisterebbe questa montatura? ci sono prove evidenti che dimostrino questa montatura o è solo una tua opinione,tua di guzzanti e dei suoi fedelissimi?e poi dici che non sono obiettivo.. io finora non ho espresso le mie opinioni, ho riportato i fatti, mentre tu ,caro argo50, parli di una presunta montatura che sinceramente non credo (tu) sia in grado di dimostrare..

Anonimo ha detto...

Guzzanti è completamente fuori di testa (penso sia demenza senile)

Anonimo ha detto...

A CAZZAROOOOOOOOO!!!!

Dobbiamo delle scuse ai lettori per aver trascurato, nelle ultime settimane, le mirabolanti avventure di Mario Scaramella e del suo spirito guida Paolo Guzzanti. Ma ripariamo subito.



Dunque, alla vigilia di Natale, i giudici di Roma arrestano, al suo rientro in Italia dopo una lunga e fosforescente tournée all'estero, il superconsulente della commissione Mitrokhin, quello che per 5 anni ha girato l'Europa a spese nostre mostrando a una legione di ex spie del Kgb in menopausa una foto di Prodi affinché confermassero il ruolo decisivo del Professore bolognese nei servizi sovietici e nel delitto Moro. Purtroppo non riuscì a cavarne un ragno dal buco. Fu allora che cominciò a mostrare la foto di Pecoraro Scanio (nomi in codice «Pekorovsky»), anche nella versione con colbacco e pelle di foca, nella speranza di incastrare almeno lui. Niente da fare. Ora giace nella cella 13 di Regina Coeli con l'accusa di aver calunniato un po' di gente, depistato i lavori di una commissione parlamentare e inventato una carrettata di balle che nemmeno Igor Marini o Berlusconi.



Ma, mentre tutti fan finta di non conoscerlo, Guzzanti senior conduce una contro-inchiesta delle sue. Va a ripescare i vari spioni in menopausa, già molestati per anni da Scaramella («Mister Guzzanti, your friend Scaramella is a mental case!», gli scrisse il colonnello Oleg Gordievskij, stremato, invocando la neuro). E scopre verità sconvolgenti. La più grossa, inspiegabilmente trascurata dalla grande stampa, è che esiste in circolazione un simil-Guzzanti, un sosia con tanto di barba e capelli rossi, che Scaramella era solito far incontrare a un'altra spia, Evgeni Limarev, il quale si convinse di aver incontrato il Guzzanti originale, mentre era solo una copia. L'avrebbe confidato lo stesso Limarev a Guzzanti, che l'ha incontrato in missione segreta in un hotel in Alta Savoia. Lo strepitoso scoop guzzantiano, degno delle commedie di Plauto e di «Tótò terzo uomo», è apparso il 12 gennaio su Panorama e sul Giornale, in stereo: «Le rivelazioni dell'ex 007 russo: "Scaramella mi ingannò con un sosia di Guzzanti"». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev "». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev «truccato in modo credibile, anche se con voce e accento diversi». Non bastasse dunque il Guzzanti doc, ne circola pure uno apocrifo. Probabilmente una comparsa del Bagaglino. E chissà quante volte s'è presentato al Senato o al Giornale spacciandosi per il modello-base. Bisognerebbe saperne di più, scavare, investigare, onde evitare che il simpatico impostore séguiti a insidiare il buon nome del celebre giornalista-senatore. Invece niente, nessuno segue la pista, nemmeno il Giornale autore dello scoop, che l'indomani l'ha già dimenticato.



Naturalmente il fatto che Scaramella si avvalesse di collaboratori tanto prestigiosi accresce a dismisura l'attendibilità della sua consulenza su Prodi, il Kgb e le Brigate rosse, documentati da una frase di Litvinenko che riferiva una frase del collega Trofimov (ovviamente morto) che raccontava di aver sentito dire da un terzo uomo (Paperinik? Ceppo? Tiramolla?) che «Prodi è uno dei nostri». Roba forte, da costruirci sopra una commissione parlamentare. Nello stesso colloquio Guzzanti-Limarev, il primo riferisce che il secondo gli avrebbe denunciato un «agguato» tesogli da due giornalisti di Repubblica per fargli dire cose mai dette. Senonchè il 14 gennaio Limarev scrive a Repubblica: «Non ho mai pronunciato le frasi che mi vengono attribuite da Guzzanti» e «sono sconcertato dal modo in cui Guzzanti ha distorto ciò di cui abbiamo discusso». Ora, escludendo a priori che un senatore, giornalista ed ex presidente della Mitrokhin possa aver fatto tutto ciò, non restano che tre spiegazioni: il Guzzanti che incontrò Limarev e poi scrisse l'intervista non era quello vero, ma il sosia; era quello vero, ma incontrò un sosia di Limarev; un sosia di Guzzanti incontrò un sosia di Limarev all'insaputa di quelli autentici. Sia come sia, siamo in buone mani.



Ieri, ultima puntata del vaudeville: il Giornale riporta un'intervista di Gordievskij che dà del peracottaro a Limarev, il quale doveva «lavorarsi Scaramella e Guzzanti per conto del Kgb». In pratica: non Prodi, ma Scaramella e Guzzanti erano diventati (inconsapevolmente) i burattini dei servizi russi. Guzzanti, anziché allarmarsi un pochino, esulta ed inneggia a Gordievskij. Ancora qualche giorno, e si arresterà da solo.

Anonimo ha detto...

A CAZZAROOOOOOOOO!!!!

Dobbiamo delle scuse ai lettori per aver trascurato, nelle ultime settimane, le mirabolanti avventure di Mario Scaramella e del suo spirito guida Paolo Guzzanti. Ma ripariamo subito.



Dunque, alla vigilia di Natale, i giudici di Roma arrestano, al suo rientro in Italia dopo una lunga e fosforescente tournée all'estero, il superconsulente della commissione Mitrokhin, quello che per 5 anni ha girato l'Europa a spese nostre mostrando a una legione di ex spie del Kgb in menopausa una foto di Prodi affinché confermassero il ruolo decisivo del Professore bolognese nei servizi sovietici e nel delitto Moro. Purtroppo non riuscì a cavarne un ragno dal buco. Fu allora che cominciò a mostrare la foto di Pecoraro Scanio (nomi in codice «Pekorovsky»), anche nella versione con colbacco e pelle di foca, nella speranza di incastrare almeno lui. Niente da fare. Ora giace nella cella 13 di Regina Coeli con l'accusa di aver calunniato un po' di gente, depistato i lavori di una commissione parlamentare e inventato una carrettata di balle che nemmeno Igor Marini o Berlusconi.



Ma, mentre tutti fan finta di non conoscerlo, Guzzanti senior conduce una contro-inchiesta delle sue. Va a ripescare i vari spioni in menopausa, già molestati per anni da Scaramella («Mister Guzzanti, your friend Scaramella is a mental case!», gli scrisse il colonnello Oleg Gordievskij, stremato, invocando la neuro). E scopre verità sconvolgenti. La più grossa, inspiegabilmente trascurata dalla grande stampa, è che esiste in circolazione un simil-Guzzanti, un sosia con tanto di barba e capelli rossi, che Scaramella era solito far incontrare a un'altra spia, Evgeni Limarev, il quale si convinse di aver incontrato il Guzzanti originale, mentre era solo una copia. L'avrebbe confidato lo stesso Limarev a Guzzanti, che l'ha incontrato in missione segreta in un hotel in Alta Savoia. Lo strepitoso scoop guzzantiano, degno delle commedie di Plauto e di «Tótò terzo uomo», è apparso il 12 gennaio su Panorama e sul Giornale, in stereo: «Le rivelazioni dell'ex 007 russo: "Scaramella mi ingannò con un sosia di Guzzanti"». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev "». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev «truccato in modo credibile, anche se con voce e accento diversi». Non bastasse dunque il Guzzanti doc, ne circola pure uno apocrifo. Probabilmente una comparsa del Bagaglino. E chissà quante volte s'è presentato al Senato o al Giornale spacciandosi per il modello-base. Bisognerebbe saperne di più, scavare, investigare, onde evitare che il simpatico impostore séguiti a insidiare il buon nome del celebre giornalista-senatore. Invece niente, nessuno segue la pista, nemmeno il Giornale autore dello scoop, che l'indomani l'ha già dimenticato.



Naturalmente il fatto che Scaramella si avvalesse di collaboratori tanto prestigiosi accresce a dismisura l'attendibilità della sua consulenza su Prodi, il Kgb e le Brigate rosse, documentati da una frase di Litvinenko che riferiva una frase del collega Trofimov (ovviamente morto) che raccontava di aver sentito dire da un terzo uomo (Paperinik? Ceppo? Tiramolla?) che «Prodi è uno dei nostri». Roba forte, da costruirci sopra una commissione parlamentare. Nello stesso colloquio Guzzanti-Limarev, il primo riferisce che il secondo gli avrebbe denunciato un «agguato» tesogli da due giornalisti di Repubblica per fargli dire cose mai dette. Senonchè il 14 gennaio Limarev scrive a Repubblica: «Non ho mai pronunciato le frasi che mi vengono attribuite da Guzzanti» e «sono sconcertato dal modo in cui Guzzanti ha distorto ciò di cui abbiamo discusso». Ora, escludendo a priori che un senatore, giornalista ed ex presidente della Mitrokhin possa aver fatto tutto ciò, non restano che tre spiegazioni: il Guzzanti che incontrò Limarev e poi scrisse l'intervista non era quello vero, ma il sosia; era quello vero, ma incontrò un sosia di Limarev; un sosia di Guzzanti incontrò un sosia di Limarev all'insaputa di quelli autentici. Sia come sia, siamo in buone mani.



Ieri, ultima puntata del vaudeville: il Giornale riporta un'intervista di Gordievskij che dà del peracottaro a Limarev, il quale doveva «lavorarsi Scaramella e Guzzanti per conto del Kgb». In pratica: non Prodi, ma Scaramella e Guzzanti erano diventati (inconsapevolmente) i burattini dei servizi russi. Guzzanti, anziché allarmarsi un pochino, esulta ed inneggia a Gordievskij. Ancora qualche giorno, e si arresterà da solo.

Anonimo ha detto...

ma sei daniele luttazzi?
oppure il suo sosia?
il fatto di non essere il sosia di guzzanti è già un punto a tuo favore..
sei un mito!
grazie di esistere...

Anonimo ha detto...

ah, ma è un marco travaglio DOC..
ottimo!