martedì 24 aprile 2007

Seveso, basta la parola. Francesco Ramella

"Sulla Marca è calato lo spettro di una nuova Seveso". (Il Giornale)
"Il lungo giorno vissuto nell'incubo di una nuova Seveso". (La Stampa)"
"L'allarme ha fatto venire alla mente le terrificanti immagini del disastro Seveso, a trentuno anni da quel immane tragedia ambientale". (L'Unità)
"Lì stava scoppiando tutto: temevamo un’altra Seveso". (Corriere della Sera)

Come sempre accade quando si verifica un incidente "chimico", la notizia dell'incendio alla De Longhi di Treviso è andata sulle prime pagine e ha trovato ampio spazio nelle cronache di tutti i giornali.Questa volta, quasi all'unisono, è comparso il riferimento a Seveso, paradigma del danno ambientale tout-court. Ma chissà quanti fra i lettori sanno davvero cosa è successo 30 anni fa a Seveso. Quanti sanno che non vi fu nessun decesso e che, stando allo studio realizzato dalla Fondazione Lombardia per l'ambiente "Seveso vent'anni dopo: dall'incidente al bosco delle querce", nel decennio successivo all’incidente "in nessuna delle tre zone contaminate la mortalità per cancro risultò differire da quella della popolazione di riferimento" (p. 77) e che in due di esse il rischio relativo risultò inferiore ad 1 (se il rischio relativo è maggiore di 1 il fenomeno in esame è in aumento, se è minore di 1 il fenomeno è in diminuzione).Più della diossina, a Seveso potè l'allarmismo: vi furono a seguito dell'incidente trenta aborti giustificati dalla paura di possibili malformazioni, nonostante le informazioni scientifiche disponibili consentissero di escludere tale rischio come allora sostenuto dal professor Bompiani e come verificato a posteriori dall’analisi dei feti abortiti.
Già, ma chi lo sa?

3 commenti:

Zotto ha detto...

"Se si guarda ai bambini, la statistica diventa angosciante: il confronto tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Novanta mostra risultati spietati. Usando come campione la Regione Piemonte, si scopre un'impennata del 72 per cento del neuroblastoma, del 49 per cento nei tumori del sistema nervoso centrale, del 23 per cento per le leucemie."
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Sos-cancro/1621567//2

Per rispondere a una sua osservazione di qualche tempo fa: i tumori aumentano perchè aumenta l'età media. Forse l'età media aumenta nonostante l'aumento dei tumori...

Zotto ha detto...

http://www.epicentro.iss.it/focus/seveso/seveso.asp

"Per valutare la mortalità legata alla diossina sono stati realizzati vari studi. Il primo copre gli anni fino al 1986, il secondo fino al 1991 e il terzo, che al momento è il più aggiornato, arriva fino al 1996 (Bertazzi et al., Am J Epidemiol 2001): copre quindi un periodo di vent’anni, ed è stato condotto sulla popolazione esposta alla diossina (divisa a seconda del grado di contaminazione della zona di abitazione) e su una popolazione di riferimento non esposta.



Il programma di monitoraggio ha coinvolto circa 280.000 persone nell’area brianzola, di cui quasi 6.000 residenti nelle aree più colpite. La ricerca ha preso in esame il 99% di tutti i soggetti coinvolti, e il risultato statisticamente più significativo riguarda l’incremento nelle zone più inquinate di neoplasie del tessuto linfatico ed emopoietico: il rischio relativo negli uomini era 1,7 e nelle donne 1,8. Per quanto riguarda i linfomi di Hodgkin il rischio relativo era di 2,6 negli uomini e 3,7 nelle donne, e per quelli non-Hodgkin rispettivamente 1,2 e 1,8. Alcune forme tumorali hanno colpito maggiormente uno dei due sessi: fra gli uomini, il rischio relativo era di 2,4 per tumori del retto, 2,1 per le leucemie e 1,3 per i tumori polmonari. Quest’ultimo dato è particolarmente preoccupante a causa della latenza particolarmente lunga, confermata da un incremento dopo quindici anni. Fra le donne il rischio relativo per il mieloma multiplo era 3,2, per i tumori epatici 1,3.



Gli effetti dell’incidente di Seveso però non si limitano ai tumori: nelle donne è stato riscontrato un rischio relativo di diabete di 1,7, con un incremento dopo dieci anni di latenza, ed è stato registrato un aumento delle malattie croniche cardiocircolatorie e respiratorie, che si può correlare sia con l’esposizione agli agenti chimici nocivi, sia con le condizioni di stress successive all’incidente. Sono 730, infatti, le persone evacuate dalla zona più colpita, e tutte quelle residenti nelle altre aree inquinate vivono comunque nell’ansia e nell’incertezza sui possibili effetti in futuro. Il prossimo aggiornamento riguarderà il periodo fino al 2001: secondo gli autori i risultati, di prossima pubblicazione, confermeranno sostanzialmente i dati degli studi precedenti."

Mi faccia sapere se i dati riportati in questo sito sono falsi e se lo sono mi dia degli elementi concreti per potermi fare un'idea.
Saluti
Luca Palazzotto

Zotto ha detto...

Altri dati su Seveso che possono essere oggetto di discussione:
Angela Cecilia Pesatori
Istituto di Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Milano
http://www.icps.it/italiano/bollettino/psn98/980102.htm