sabato 23 giugno 2007

Il siluramento che divide. Raffaella Viglione

Storace (An) e Nitto Palma (FI) a favore. Contro gli azzurri Stracquadanio e Jannuzzi.

“L’opera del capo della polizia è riconosciuta sia in ambito nazionale, sia internazionale. Quanto alla durata del suo mandato, devo riferire che lo stesso dottor De Gennaro lo aveva messo a disposizione contemporaneamente alla nascita del mio Governo”. Con queste parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Prodi, durante il question time alla Camera, mercoledì era stato dato l’annuncio della destituzione del capo della Polizia indagato per i fatti del G8 di Genova del 2001. Il ministro Mastella sollecitava che la sostituzione si compiesse solo dopo un’intesa maggioranza-opposizione, affidando a De Gennaro “una responsabilità operativa”. L’ex presidente della Repubblica Cossiga e il l’ex premier Berlusconi si chiedevano “A quando le mani sull’Arma dei Carabinieri?”. Per Di Pietro la scelta è stata sbagliata per tempi e modi.

La vicenda ieri è approdata in Senato, dove la Cdl ha chiesto che il governo riferisse in aula, e durante la seduta le posizioni all’interno dell’opposizione si sono rivelate differenti. E’ stato il senatore di An Storace a intervenire per primo: “Chiedo che la Presidenza si attivi per ottenere un’informativa da parte del presidente del Consiglio o del ministro dell’Interno a proposito della destituzione del capo della Polizia. L’intenzione del Governo - ha proseguito Storace - non a caso resa nota contestualmente alla diffusione della notizia dell’iscrizione dello stesso De Gennaro nel registro degli indagati per l’inchiesta sul G8 di Genova, sarebbe giustificata dalla durata settennale del suo mandato, che però non è stabilita da alcuna norma di legge”. E poi la conclusione: “La decisione di destituire il capo della Polizia, che secondo i mezzi di informazione deriverebbe da un diktat delle forze politiche di estrema sinistra, ha creato sgomento tra i cittadini e tra gli appartenenti alle forze dell’ordine che, dopo la nota vicenda riguardante il generale Speciale, la nomina di un ex terrorista a collaboratore di un Sottosegretario di Stato per l’interno e l’intitolazione di una sala del Senato a Carlo Giuliani, hanno avuto un’ennesima e preoccupante conferma del modo di agire del Governo e dell’attuale maggioranza”.

Gli ha fatto eco l’azzurro Nitto Palma per il quale: “L’opposizione dubita che si tratti di un normale avvicendamento e che esso avvenga con il consenso dell’interessato. La realtà – ha dichiarato Palma - è molto semplice. Il preannuncio di licenziamento avviene - chissà perché - contestualmente alle notizie concernenti un avviso di garanzia emesso dall’autorità giudiziaria di Genova nei confronti del prefetto De Gennaro e - chissà perché - contestualmente alla fuoriuscita di verbali quali, ad esempio, l’esame testimoniale reso dal prefetto De Gennaro nella istruttoria a Genova, che non ci risulta essere allegato al fascicolo del processo. In questo modo si consente all’autorità giudiziaria di scandire i tempi della politica e, attraverso i propri atti, di decidere del destino degli uomini. Con questa azione si è mortificato un uomo delle istituzioni. Anche di questo voi risponderete al Paese”. Di diverso avviso il collega Giorgio Stracquadanio (Dca-Pri-Mpa) il quale non condivide le osservazioni dell’opposizione sulla sostituzione del capo della Polizia, anche perché: “Il mio giudizio su De Gennaro coincide con quello negativo espresso in diverse occasioni dal senatore Cossiga. E’ probabile, infatti, che le violenze di Genova siano state scatenate per mettere in difficoltà il Governo di centrodestra. Non condivido alcune delle considerazioni fatte dai miei colleghi dell’opposizione e, a differenza loro, ritengo che il Governo abbia fatto bene a rimuovere il Capo della polizia”.

Secondo il senatore Lino Jannuzzi: “Si è verificata una cosa incredibile perché avendo giustamente cacciato il capo della Polizia De Gennaro, alcuni esponenti di Forza Italia hanno espresso la loro solidarietà al malfattore cacciato, a cominciare dal senatore Pisanu, ex ministro degli Interni. Io ho scritto molti articoli contro De Gennaro e sono rimasto esterrefatto oggi mentre Nitto Palma protestava mettendo sullo stesso piano la questione del generale Speciale con quella di De Gennaro, ma forse Nitto Palma parlava a titolo personale e non a nome del partito. Quando ci sarà il dibattito in aula ho intenzione di intervenire su questo episodio. Anche se io non mi spiego perché Prodi avendo presa, una volta tanto, una decisione sacrosanta, sia andato a preannunciarla in aula. Avrebbe potuto mettersi d’accordo con Berlusconi sul successore, con il tramite di Gianni Letta, come peraltro si farà e si è sempre fatto. Dopo di ciò Prodi avrebbe dato la notizia con una nota da Palazzo Chigi. Proporrò di mettere una targa o in Senato o alla Camera per ricordare il giorno della destituzione come il giorno della liberazione, ci siamo liberati dal boia. De Gennaro è il gestore dei pentiti, il capo della polizia dei pentiti, cioè quello che ha messo in piedi tutti i falsi processi contro metà della classe politica italiana. Basti inoltre ricordare quanto ha detto su di lui Cossiga”.

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