martedì 4 settembre 2007

Mike Bloomberg per Letizia Moratti (Modelli Americani). Christian Rocca

C’è chi dice che la prossima candidata premier del centrodestra, quando verrà il tempo, potrebbe essere il sindaco di Milano Letizia Moratti. C’è chi aggiunge che, magari, la signora Moratti potrebbe affrontare un altro sindaco, il re di Roma Walter Veltroni. Se fosse così, Lady Moratti dovrebbe dare un’occhiata a cosa succede a New York e al suo sindaco, il multimiliardario Mike Bloomberg. “Hizzoner” – così i tabloid chiamano i sindaci delle grandi città americane, storpiando l’espressione “His Honor” – è sempre stato un Democratico. Nel 2001, intravedendo l’apertura di un pertugio politico, è passato con i Repubblicani. E, con loro, è stato eletto due volte sindaco di New York. Ora sta cercando di capire se in America ci sia posto per un terzo partito e, eventualmente, per un terzo candidato alla presidenza degli Stati Uniti, ovvero per lui stesso. Nell’attesa, ha lasciato i repubblicani e s’è registrato nelle liste degli indipendenti. Essendo miliardario, Bloomberg potrà decidere all’ultimo minuto e poi creare un partito all’istante, senza Pantheon né comitati di saggi. L’ipotesi di una sua discesa in campo non scandalizza nessuno e non si vedono in giro Furi Colombi locali che si strappano le Brooks Brothers per imporre la vendita forzata delle sue televisioni, delle sue agenzie di stampa e dei suoi influenti servizi di informazione finanziaria. Il modello Bloomberg non indica alla signora Moratti la strada della scissione da Forza Italia, semmai quello dell’autofinanziamento della sua campagna elettorale, essendo la moglie del più facoltoso petroliere d’Italia. Ma Bloomberg non è un modello interessante soltanto per il suo patrimonio. C’è altro: è l’esponente post-ideologico e iper-pratico di una nuova tendenza della politica americana, quella degli amministratori locali che si mostrano indipendenti rispetto ai propri partiti, che pensano in grande e guardano al futuro con passione e competenza. Oltre a governare bene la città, Bloomberg infatti ha presentato un ambizioso progetto di riconversione ecologica di New York entro il 2030, non una di quelle dichiarazioni d’intenti vaghe e senza impegno alla Pecoraro Scanio, ma un piano serio e dettagliato di interventi concreti per migliorare la qualità della vita di una metropoli complessa come New York. Per sottolineare la credibilità del piano, ha fatto sapere che è anche disposto a metterci milioni di dollari di tasca sua. Il messaggio per un eventuale sindaco con aspirazioni nazionali, dunque, è essere indipendenti, darsi da fare, trovare i soldi e, soprattutto, elaborare idee ambiziose.

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