giovedì 20 settembre 2007

Rubano ai figli per dare ai padri. Davide Giacalone

Il raduno bolognese, consacrato alla protesta generalizzata, è stato annun­ciato e sostenuto da stampa e televisio­ne.

Poi il labbruzzo della politica è divenuto tremulo quando ci si è accorti che le parole forti erano niente rispet­to alla forza del rifiuto e della piazza.

Della manifestazione convocata, da un meritevole Capezzone per sabato prossimo, invece, non parla nessuno. Lì si protesta con­tro un fatto specifico: si prendono soldi ai più giovani ed ai meno garantiti, per darli a chi già ha altri privilegi. Si prende ai figli per dare ai pa­dri.

Quando se ne accorgeranno, le proteste che oggi definiamo "antipolitica" saran­no ricordate come garbata critica. In tutta Europa l'età pensionabile sale, da noi la si è fatta scendere. O gli altri sono scemi o qui qualcuno ci rimette: i gio­vani. Li si prende in giro dicendo che si deve combattere il precariato, in realtà si toglie al loro salario per trasferire ric­chezza a chi va in pensione aven­do lavorato troppo poche ore per troppo pochi anni. Si fa credere che il lavoro dipenda dalle leggi che vincolano l'impresa, mentre quelle servono solo a finanziare la baracca corporativa che con­segna potere ai sindacati e clien­tele alla politica.

Il lavoro, per esserci, ha bisogno dell'e­satto contrario. In Francia Sarkozy dice che si deve lavorare di più per reggere lo Stato sociale, che si devono cambiare criteri di rappresentanza e finanzia­mento dei sindacati, che si deve incre­mentare l'assicurazione sanitaria inte­grativa. Per questo avvia incontri con le parti sociali, che devono durare due set­timane. Da noi si parla per decenni, e alla fine una politica sempre più esan­gue cede ai sindacati facendo finta che siano rappresentanti dei lavoratori. Il moralismo senza etica e la condanna in piazza quel che fa in privato può creare imbarazzo, specie ad una politica senza forza morale e ideale. Ma la rab­bia generata dall'impoverimento sarà devastante.

Il prossimo 22 non so quanti saremo a manifestare, ma se la gara fosse fra idee e non fra masse, fra proposte e non fra proteste, allora quel giorno sarebbe l'oc­casione per acchiappare la politica per i capélli ed evitarle d'affogare nella costosa inutilità. Si dica, ai tanti giovani che non ci saranno, che rimettere le mani nella politica, non rassegnarsi, è un loro interesse. (Libero)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le solite puttanate di LIBERO...
La manifestazione di Grillo non è stata pubblicizzata per nulla da tv e giornali(figuriamoci)....dopo che è scoppiata la bomba tutti sono accorsi ad osannarlo o castigarlo

LIBERO ....di dire un pò di fregnacce