venerdì 9 maggio 2008

I Ministri del Governo Berlusconi IV

Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Gianni Letta
Ministri senza portafoglio
Rapporti con le Regioni
Ministro: Raffaele Fitto Sottosegretario:
Attuazione del Programma
Ministro: Gianfranco Rotondi
Pubblica amministrazione e l'Innovazione
Ministro: Renato Brunetta Sottosegretari:
Pari opportunità
Ministro: Mara Carfagna Sottosegretario:
Politiche Comunitarie
Ministro: Andrea Ronchi
Rapporti con il Parlamento
Ministro: Elio Vito Sottosegretari:
Riforme per il Federalismo
Ministro: Umberto Bossi Sottosegretario:
Politiche per i Giovani
Ministro: Giorgia Meloni Sottosegretari:
Semplificazione Normativa
Ministro: Roberto Calderoli Sottosegretari:
Ministri con portafoglio
Affari Esteri
Ministro: Franco Frattini Vice Ministri:Sottosegretari:
Interno
Ministro: Roberto Maroni Vice Ministro: Sottosegretari:
Giustizia
Ministro: Angelino Alfano Sottosegretari:
Economia e Finanze
Ministro: Giulio Tremonti Vice Ministri:Sottosegretari:
Sviluppo Economico
Ministro: Claudio Scajola Vice Ministro: Sottosegretari:
Istruzione Università e Ricerca
Ministro: Mariastella Gelmini Sottosegretari:
Lavoro Salute e Politiche sociali
Ministro: Maurizio Sacconi Sottosegretari:
Difesa
Ministro: Ignazio La Russa Sottosegretari:
Politiche Agricole e Forestali
Ministro: Luca ZaiaSottosegretari:
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro: Stefania Prestigiacomo Sottosegretari:
Infrastrutture e Trasporti
Ministro: Altero Matteoli Vice Ministro: Sottosegretari:
Beni e Attività Culturali
Ministro: Sandro Bondi Sottosegretari:

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Gia si sente puzzo di Ostruzionismo.
Proprio da parte di quelli (Veltroni) che avevano (a parole) promesso sicurezza.
Sentite con quanto COMPIACIMENTO il quotidiano REPUBBLICA già vede IN SALITA il decreto della sicurezza.
Decreto in salita, Italiani in ... discesa senza freni e senza sterzo ...
La clandestinità diventerà reato

ROMA - La destra ci gira intorno da più di una dozzina d'anni, come la panacea che risolve d'un colpo tutti i problemi dell'immigrazione clandestina. Da sempre è il cavallo di battaglia della Lega, il reato più agognato che, se scritto nel codice penale, manderebbe in visibilio il popolo del Carroccio. Adesso la soluzione - il nuovo delitto di immigrazione clandestina - è bella che scritta tra i 40 articoli che Niccolò Ghedini, il più ascoltato consigliere di Berlusconi sulle grane della giustizia e della sicurezza, ha preparato e fatto circolare tra i nuovi ministri, soprattutto i due dell'Interno Roberto Maroni e della Giustizia Angelino Alfano, in vista della prima riunione dell'Esecutivo subito dopo la fiducia. Sono solo poche righe, ma pesantissime: prevedono che possa essere accusato d'immigrazione clandestina, e quindi immediatamente espulso, chiunque si trovi in Italia illegalmente, violando le norme della legge Bossi-Fini.

È una svolta d'inaudita asprezza nelle politiche di accoglienza. È la via spiccia che salta qualsiasi procedura più complessa per espellere chi non ha né documenti né titoli per soggiornare in Italia, ma soprattutto per bloccare i clandestini che tentano di raggiungere le nostre coste con i barconi. È anche il punto più delicato di una manovra anticrimine molto più ampia e già definita che prevede aumenti di pena per i reati di grave allarme sociale, blocco dei benefici ai detenuti e processi per direttissima.

Se su tutto il resto non ci sono dubbi, il capitolo dell'immigrazione è il più delicato soprattutto perché il Cavaliere vuole trasformare il pacchetto sicurezza in un decreto legge che, come tale, deve avere il pieno appoggio del capo dello Stato per la firma. Ma esistono i presupposti di necessità e urgenza per introdurre su due piedi il reato d'immigrazione clandestina?

Napolitano sarà d'accordo o pretenderà invece un passaggio parlamentare molto più ampio, e quindi imporrà un disegno di legge? Ghedini sta lavorando fitto per raccogliere un pieno consenso e andare diritto verso il decreto perché, come ha spiegato a più di un interlocutore, "la gente ci chiede risposte concrete e immediate contro la criminalità". Un dibattito tra Camera e Senato irto di contestazioni non sarebbe la via più rapida per realizzare subito il pacchetto sicurezza.

Che, immigrazione a parte, si annuncia durissimo contro gli autori dei reati di strada. A cominciare dall'aumento delle pene minime che si trascineranno dietro, come inevitabile conseguenza, non solo l'impossibilità di accedere ai benefici carcerari, ma anche lo stop alla sospensione condizionale della pena.

I reati sono già stati individuati: minacce alle persone, scippi, violazione di domicilio, furti e rapine in appartamento, danneggiamenti, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale su donne e bambini. Per le violenze sugli handicappati e sugli over 70 è prevista una circostanza aggravante. Compare nel codice anche un nuovo reato, la rapina in abitazione, che sarà punita da 4 a 20 anni. L'introduzione fraudolenta in una casa passa da una pena minima di 1 anno 2 anni, lo stesso per il furto, mentre la rapina andrà da 4 anni e mezzo a 6. Altra novità sarà l'arresto facoltativo in flagranza contro chi guida in stato di ebbrezza.

Di pari passo è ovvia la stretta sulla vita dei detenuti perché l'aumento delle pene minime impedisce di poter fruire di agevolazioni come l'affidamento in prova ai servizi sociali grazie al quale oggi non va neppure in carcere chi ha avuto una pena inferiore ai tre anni. Ma la mano pesante del Berlusconi-quater è destinata a farsi sentire non solo su chi è recidivo, ma anche su chi ha commesso reati di grave allarme sociale, quelli che fanno schizzare verso l'alto tutti gli indicatori della paura. Chi ha compiuto più volte lo stesso crimine non potrà accedere ad alcun beneficio carcerario, abbuoni parziali, permessi premio, semilibertà saranno tutti aboliti. È la formula più gettonata, già sperimentata in forma meno dura nella legge Cirielli, per garantire la certezza della pena.

E per rispondere alla lamentela tante volte messa giù dallo stesso capo della polizia Antonio Manganelli, ma più volte anche dall'ex ministro dell'Interno Giuliano Amato - "Le forze dell'ordine arrestano, ma i magistrati non danno seguito con la necessaria tempestività al processo" - ecco altre due innovazioni per arrivare rapidamente alla condanna. Il rito direttissimo non sarà più facoltativo, ma il pubblico ministero dovrà necessariamente farvi ricorso di fronte a una confessione dell'arrestato. Del pari, il pm dovrà saltare l'udienza preliminare e andare al giudizio immediato se si trova di fronte a una prova evidente di colpevolezza.

Berlusconi punta in alto. Vuole farcela proprio laddove ha fallito il governo Prodi che ha lasciato per strada il suo pacchetto sicurezza, non ha approvato la riforma della Bossi-Fini corretta con la Amato-Ferrero, e non è neppure riuscito a convertire in legge il decreto sulle espulsioni dei cittadini comunitari. Il premier vuole incassare il pacchetto sicurezza alla prima prova di governo e farne il vessillo per chi ha votato a destra sperando di garantirsi città più sicure. Ma la strada si annuncia tutta in salita perché non sarà facile convincere Napolitano che la via del decreto legge è quella più opportuna.

E gli Italiani che chiedono sicurezza staranno ad aspettare i comodi di Napolitano e della sx ostruzionista. Pare ovvio che, con loro al governo, la sicurezza sarebbe stata solo una chiacchierata.

Anonimo ha detto...

UNA LEZIONE (QUOTIDIANA) DI IMPARZIALITA'

Il martire della libertà di parola che liberamente ogni sera mandava in onda parole in libertà, soppresso, torturato, vessato da una pioggia di Editti Bulgari (e di miliardi profusi dalla Rai)e, pertanto, condannato ad un duro esilio, mandato al confino, rinchiuso in un lager, era una persona estremamente seria. Le cose Lui le diceva sul serio; e con grande spontaneità.
Era l'Apostolo della verità che commentava (a senso unico) il "fatto" del momento.
Ora il martire ha trovato un sostituto, che ogni sera, dalle emittenti di Rai3 manda in onda le sue "trovate". Ma non lo fa con la stessa serietà, con lo stesso "aplomb". NO.
Lui, Fabio Fazio, passa sui fatti con un certo senso di humor. Ma con maggior carica di veleno.
Ierisera (sabato) ci ha regalato uno show sulla "Nuova Italia".
Molto evidente l'allusione al Nuovo governo, con una carica di scetticismo ed incredulità sui risultati che potrà ottenere.
E per questo ha messo in scena una farsa nella quale si mostrava, clownescamente, che in Italia saremo tutti felici.
Dal mendicante che rilascia assegni bancari ai passanti, anzichè chiedere elemosina, al ladro che restiutisce la borsetta ad una signora anziana che l'aveva smarrita; ... e così via fino al comunista che ride felice, balla e sventola la bandiera rossa in segno di giubilo: un'ironia sciocca, che non è satira, masoltanto sfogo velenoso contro la sconfitta elettorale subita e contro gli elettori che hanno osato infliggerla.
Questi egregi signori (o compagni, a lor piacimento) hanno impostato la campagna elettorale anche su la soppressione di rete4 e del tg4, a loro avviso settari.
Mentre ogni giorno dimostrano quanto sia settaria la redazione di rai3, che fa propaganda da una sola parte, mentre l'bbonamento lo pagano tutti. Anche quelli che non sono daccordo.
E se avessero vinto le elezioni, sopprimendo Tg4, tutta la Rai sarebbe divenuta un immenso Tg3.
Naturalmente Berlusconi sarebbe rimasto il dittatore di tutte le emittenti televisive.

Anonimo ha detto...

a proposito, ecco ...
da Il Giornale

Santoro cerca il martirio: in tv non c’è libertà
di Paolo Bracalini

Il conduttore spera in un "incidente" per poter poi denunciare un tentativo di epurazione nei suoi confronti. Il tormentone: in Italia emergenza democratica. Pur di creare il caso ad Annozero ha riunito gli ultras anti Cavaliere: Di Pietro, Fuksas, Sartori, Vauro
da Milano

Brillanti idee per martirio televisivo cercasi, richiesta ottima preparazione su conflitto di interessi, democrazia malata, leggi ad personam, gradita esperienza lavorativa presso Procure, chiedere di Michele, orario pasti. Lui intanto, Michele Santoro, già le sta provando tutte per rivestire i panni dell’Epurato. Ci si trovava tanto bene, invece da due anni è costretto a condurre ogni settimana un programma tutto suo in Rai dove, come è noto, lui non ha libertà di parola. E per giunta adesso che al governo c’è di nuovo la sua ossessione, nemmeno l'ombra di un editto bulgaro.
Si era già informato: quando è la prossima visita di Berlusconi a Sofia? Fosse mai che gli scappa una frase e scoppia l’incidente. Invece niente, nessuno pensa di rimuovere Santoro dalla Rai. A parte lui stesso. Ieri era a Pescara per ritirare un premio che è tutto un programma: il premio giornalistico Enzo Biagi. Ci mancava solo una coppa Daniele Luttazzi e una medaglia Sabina Guzzanti e il cerchio era chiuso. Lì Santoro non poteva lasciarsi scappare l’occasione per ricandidarsi al martirio. E infatti ha subito indossato il cilicio e si è messo a predicare come San Ignazio di Antiochia: «Fare una buona trasmissione è sempre più difficile perché è il contesto che vede erodersi i margini di libertà». Capito? Lui il nuovo governo Berlusconi lo chiama così: contesto. E insomma con questo contesto è impossibile che un giornalista libero possa lavorare. In poche parole: dovete cacciarmi, sennò che regime siete. Travaglio gli ha dato man forte ieri sera su Raitre dall’amico Fabio Fazio: «Vogliono spegnere Annozero». D’altra parte sembra una cosa inevitabile, a sentire San Michele da Salerno. «Abbiamo al centro della scena un gigantesco conflitto di interessi e fino a quando non sarà sanato difficilmente potremo avere uno sviluppo adeguato della nostra democrazia». Messaggio chiaro, chi vuol capire capisca. Perché se lo lasciano lavorare in Rai, che fa? Continua a dire che non c’è democrazia? A quel punto non se lo filerebbe più nemmeno Sandro Ruotolo.
Ma è da aprile, intorno al 13, che Santoro studia da martire. L’ultima volta ne ha pensata una bella. Ha radunato nel suo studio di Annozero cinque ultras da curva sud: Marco Travaglio, Antonio Di Pietro, Massimiliano Fuksas, Giovanni Sartori e Vauro. Un amabile conclave da cui sono partiti due o tre missili, tipo che gli elettori del Pdl sono una massa di ignoranti, che Bossi e Fini sono due mentecatti e che Berlusconi farebbe citazioni sbagliate perché non ha cultura. Insomma roba raffinata, profonde analisi politiche. Eppure niente editto bulgaro, niente martirio. Riprova Michele, sarai più fortunato. E lui ci ha riprovato. Ha messo in campo Beppe Grillo, una sfilza di «vaffa» senza contraddittorio per dire che adesso l’Italia andrà a rotoli. Questa è la volta buona, ha pensato. E invece niente, solo un richiamo dell’Authority per le comunicazioni e una lavata di testa dal presidente della Rai. Ma cosa volete che siano queste bazzecole? E pensare che da epurato lo aveva invitato anche Celentano, come una vera star, non un giornalista come gli altri. Poi la carriera di martire può anche portarti lontano, a Strasburgo, all’Europarlamento. Ma lì si era stufato presto, gli mancava il video, come Celentano: «Io voglio il mio microfono, quello che hai tu, voglio decidere che cosa sono le cose da raccontare». Ecco, ora vorrebbe tanto raccontare la storia di quel martire che a Viale Mazzini...

Anonimo ha detto...

una cosa insegna la nomina dei ministri (non solo quelli del premier Berlusconi ma anche quelli nominati dalla sinistra):
LECCARE IL CULO FA SEMPRE BENE
mi spiegate la carfagna,bondi, prestigiacomo quali competenze abbiano per guidare i ministeri assegnatili?

parafrasando qualcuno qui o si fanno le riforme o si muore

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
una cosa insegna la nomina dei ministri (non solo quelli del premier Berlusconi ma anche quelli nominati dalla sinistra):
LECCARE IL CULO FA SEMPRE BENE
mi spiegate la carfagna,bondi, prestigiacomo quali competenze abbiano per guidare i ministeri assegnatili?

GOVERNO PRODI - MOLTO APPREZZATO

Il Governo Prodi pullulava di persone competenti, tanto che ha raggiunto i bei risultati che sono sotto gli occhi di tutti (meno di quelli che se li bendano; ma la puzza della spazzatura arriva anche ad occhi bendati). A proposito si monnezza, molto apprezzata l'opera del Pecoraro.
Inoltre in Italia i contribuenti hanno molto apprezzato la scarica di tasse messa sulle loro spalle da Padoa Schioppa, tanto che ogni giorno cantavano l'inno "Pagare le tasse è bello!". Molto apprezzato il metodo Visco per le trasfusioni di sangue.
Inoltre, data la crisi del borsellino, le donne potevano fare a meno dei centri di bellezza per mantenere la linea... era sufficiente il digiuno giornaliero: una bella passeggiata al mercato e ... guardare e non toccare!
Molto apprezzata anche l'invasione di clandestini, abbinata a quella dei Rom. Un risultato eccellente, grazie al quale per le strade non sai più che cosa ti può capitare.
...
Se quella certa funzione ti fa bene, falla pure: scegli il soggetto adatto e assicurati che prima abbia fatto il bidet.

Anonimo ha detto...

il governo Prodi non pullulava di persone competenti come ho scritto a chiare lettere, "...non solo quelli del premier Berlusconi ma anche quelli nominati dalla sinistra..." -per l'anonimo delle 8.45 è tanto difficile leggere prima di rispondere?
cosa vuoi far capire a chi ti legge mal comune mezzo gaudio?
che bravo? così li risolvi i problemi?

Anonimo ha detto...

......cosa vuoi far capire a chi ti legge mal comune mezzo gaudio?
che bravo? così li risolvi i problemi?.....

Il guaio è che non si vede dove sta il male, nel nuovo governo, dal momento che ancora non è entrato in funzione.
Il male del precedente, invece, è chiaro, visibile anche ai ciechi ...
Prima guarda i risultati, poi apri bocca: per il momento non hai fatto che qualche "Coccodè".

Anonimo ha detto...

a domanda si risponde se si hanno le competenze per rispondere altrimenti taci

domanda:mi spiegate la carfagna,bondi, prestigiacomo quali competenze abbiano per guidare i ministeri assegnatili?

risposta : Il guaio è che non si vede dove sta il male, nel nuovo governo, dal momento che ancora non è entrato in funzione.

io parlo di competenze di professionalità di meritocrazia e il vecchio mi dice aspetta non puoi giudicare se non li fai governare e poi se la prende con la sinistra...

ma pensi che altri professionisti vicini al centro destra con competenze in materia non ne esistono? ce ne sono, ce ne sono e sono anche la maggioranza degli Italiani...
...ma tu continua a prendertela con Prodi

Anonimo ha detto...

Brunetta: licenzieremo i «fannulloni»
della Pubblica amministrazione
Il ministro della Funzione pubblica: cacceremo chi non lavora

queste sono notizie era ora

Anonimo ha detto...

Giuseppe Pizza, che aveva deciso di non fare ricorso spostando la data delle elezioni, dopo l'accettazione di un ricorso contro l'iniziale esclusione del simbolo del suo partito, è stato invece assegnato all'Università.

LECCATE SIGNORI LECCATE!! non fa niente se puzzate ma LECCARE FA SEMPRE BENE!!!

Anonimo ha detto...

LECCATE SIGNORI LECCATE!! non fa niente se puzzate ma LECCARE FA SEMPRE BENE!!!.....
.....

L'Italia non ha certo bisogno di curarsi di Pizza o di altre mezze figure della politica.
L'Italia ha bisogno di leggi certe e funzionali, per sconfiggere la criminalità, la clandestinità, le ruberie, i rapimenti di bambini, le aggressioni (insomma sicurezza).
Ha bisogno, inoltre, di ripresa economica: e inizieremo col dare una mano agli imprenditori con sgravi fiscali e con l'incremento degli straordinari.
Ordine, leggi e ripresa economica. Altro che Pizza!

Anonimo ha detto...

...a domanda si risponde se si hanno le competenze per rispondere altrimenti taci...

Sei tu la persona informata! Illuminaci sulle "incopentenze" delle persone che hai citato. Mostra i loro difetti, le loro mancanze, i loro fallimenti, ... e dimostrali.
Amico! Tu pecchi di presunzione. E sei pure arrogante.
Non ti rispondo più.

Anonimo ha detto...

a domanda si risponde se si hanno le competenze per rispondere altrimenti taci


Ancora una postilla
Esistono governi tecnici e governi politici.
Questo non è un governo di tecnici. Questo tipo di governo nasce solo (parlo di quello tecnico) in momenti di crisi in cui la politica deve in qualche modo farsi da parte e lasciare le redini al mero tecnico, il quale spesso, fa peggio che mai.