venerdì 27 giugno 2008

Viva Bondi Sandro. Valerio Fioravanti

Se davvero eliminerà i benefici fiscali dedicati al mondo del cinema, e se davvero per rivalsa i “cinematografari” italici diserteranno i festival, Bondi sarà un eroe dei nostri tempi. Non perché i nostri cinematografari andassero puniti “a prescindere” per il fatto che sono visceralmente antiberlusconiani e si sentano in diritto di dirlo continuamente utilizzando i fondi pubblici, ma perché così, con leggi economiche uguali per tutti, si aprirà la strada ai nuovi talenti. I film fatti con i soldi dello stato non hanno senso. In tanti altri paesi esistono “aiuti di stato”, ma almeno il sistema di selezione non è così smaccatamente mafioso, e a lavorare non sono sempre gli stessi nomi. Piuttosto del nostro sistema basato su chi ha conoscenze, sarebbe meglio, paradossalmente, un sistema basato sull’estrazione a sorte di chi deve essere aiutato oppure no. In questo modo, almeno, qualche regista nuovo riuscirebbe ad esordire ogni anno, cosa che oggi non succede. È vero che qualche regista di sinistra nel frattempo è diventato bravo, ma hanno avuto a disposizione per anni soldi pubblici con cui fare pratica, e recensioni di favore con cui infarcire il curriculum. Diamo adesso la stessa opportunità a persone non di sinistra, o magari apolitiche, e vediamo che succede. (l'Opinione)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Coglione,
preoccupati piuttosto di tutti quegli yes-men che sono stati paracadutati in Parlamento dal Caimano per votare leggi a suo esclusivo uso e consumo.
Preoccupati di tutti quegli ex dipendenti Mediaset che oggi dirigono la RAI per favorire Mediaset.
Preoccupati di tutte quelle troiette per le quali in Caimano si prodiga in prima persona per trovargli una particina in un reality RAI.

Queste, caro scemo con la SC maiuscola, sono persone alle quali TU paghi lo stipendio.

Vaffanculo idiota.

maurom ha detto...

Nervosetto l'anonimo.

Anonimo ha detto...

Mi chiedo se il signor Valerio Fioravanti è per caso quel terrorista che ha una condanna definitiva a 10 ergastoli e 250 anni di carcere, se è lo stesso che il 6 febbraio 1980 uccide il poliziotto diciannovenne Maurizio Arnesano, al fine di impadronirsi del suo mitra? lo stesso che il 5 febbraio 1981 con la Mambro tende un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. (Dagli atti del processo è emerso che durante l'imboscata Fioravanti ha finto di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un'auto, «Spara, spara!»)

Anonimo ha detto...

vai valerio ammazzane un altro, scrivi un pezzo e maurom ti pubblica
sapra maurom spara!!!