giovedì 9 ottobre 2008

La Bonino: la vergogna è la sentenza sulla strage.

«Sento molti pronti a spargere a profusione parole come "legalità" e "valori costituzionali", pochi disposti a considerare in concreto lo spirito e la lettera della Costituzione che finalizza la pena al reinserimento nella società del condannato, a partire dal caso esemplare dì Francesca Mambro». Lo ha affermato Emma Bonino, vicepresidente del Senato, a proposito delle dichiarazioni di condanna da parte di esponenti politici alla concessione della libertà condizionale a Francesca Mambro. «La sentenza del Tribunale di Roma lo ha fatto, nel rispetto delle leggi in vigore nel nostro Paese oltre che della Costituzione. Ma i giustizialisti, quelli che "le sentenze vanno sempre rispettate", in realtà rispettano solo quelle che condannano, arrestano e detengono - ha aggiunto la Bonino - come quella per la strage di Bologna per la quale la vergogna, lo dico anche al sindaco Cofferati, non sta nella "liberazione" di una "colpevole", ma in una sentenza di condanna che è stata la pietra tombale sulla verità dei fatti per i quali i veri colpevoli sono ancora in circolazione. Segnalo infine - ha concluso la vicepresidente di Palazzo Madama - che, secondo le norme penali e penitenziarie vigenti, Francesca Mambro ha scontato quasi trent’anni in condizione di privazione della libertà, tra carcere speciale, lavoro esterno al carcere e detenzione domiciliare. Sono rari, se non inesistenti, i casi di condannati per terrorismo che abbiano espiato tanti anni di detenzione quanti ne ha espiati la Mambro, anche per fatti di cui si è assunta la responsabilità morale pur non avendoli materialmente commessi». (Secolo d'Italia)

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