martedì 28 ottobre 2008

Per usare i pentiti fecero fuori Falcone. Davide Giacalone

La vittima non è Calogero Mannino, è l’Italia. Qui non finisce una storia giudiziaria, qui inizia il dovere della memoria. Dopo quattordici anni, di cui due passati in galera, un ex ministro è non colpevole d’avere favorito la mafia. Mannino vince la sua partita giudiziaria e umana. Noi abbiamo perso tutto, e tacendo ci giocheremmo anche l’onore.
Questo non è l’unico processo avventuroso ed infondato con cui s’è cambiato il corso della storia italiana. Sono tanti, e non solo palermitani. Questo non è l’unico sfregio che, con l’uso incontrollato e criminale dei pentiti, s’è fatto al volto della giustizia. Per accedere a quest’arma la sinistra giudiziaria dei Violante e delle Paciotti dovette far fuori Giovanni Falcone. Da allora, mai, nessun pentito ha pagato per le bugie dette. Sapete perché? Perché temono che questi infami assassini rivelino chi gliele ha suggerite. Ricordatevi di Balduccio Di Maggio, presunto pentito cui lo Stato diede i soldi per comperare le armi e continuare ad ammazzare, il quale di fesserie ne ha raccontate tante. Il padre gli telefonò, preoccupato, chiedendogli se non fosse impazzito. Lui rispose: padre mio, tengo i cani attaccati. In aula, durante il processo ad Andreotti, gli chiesero: chi sono i cani? Lui indicò i pubblici ministeri, a descriverne la dipendenza. E’ chiaro?
La classe dirigente siciliana meritava la sconfitta politica, invece la giustizia politicizzata ci ha sequestrato la democrazia. Gli oppositori di Mannino credettero di vincere, non s’accorsero d’essersi suicidati. Gli italiani hanno subito un danno irreparabile ed i palermitani anche la beffa di dover pagare le spese giudiziarie, essendosi il loro comune improvvidamente costituito parte civile. Cercarono di rendere mafiosa la storia d’Italia, l’altra faccia della medaglia è la santificazione di chi pure ha responsabilità politiche. Invece si devono far emergere le responsabilità personali di chi ha allestito la fetida stagione giustizialista. E’ vitale non inquinare la memoria.
Non è facile, credetemi, e parole come queste si pagano per anni, nelle aule di giustizia. Dove ti trovi da solo e con il rischio di schiantare senza che nessuno dica una parola, perché non c’è solidarietà per i liberi ed i disallineati. Mai, però, rassegnarsi alla corruzione della storia.

44 commenti:

Anonimo ha detto...

Ribadisco, ASSOLUZIONE NON SIGNIFICA SEMPRE ESSERE INNOCENTI, infatti Mannino è stato assolto NON con FORMULA PIENA, perché il fatto non sussiste, bensì per insufficienza di prove, poiché permangono gravi ombre sul suo operato di uomo politico, che se non penalmente perseguibili, rimangono gravemente censurabili sul piano etico e politico, e dovrebbero consigliarne l'allontanamento dalla vita politica. In diritto è profondamente diverso. Significa che nel caso di Mannino l'accusa non è riuscita a provare in maniera inconfutabile, a fugare ogni dubbio, sul fatto che abbia commesso il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. E in diritto, quando sussiste un dubbio, si preferisce assolvere, piuttosto che condannare.

Cassazione, 23 ottobre 1999, sentenza riguardante Andreotti,


" [...] ai fini della configurabilità del concorso esterno in associazione mafiosa occorre accertare il compimento da parte dell’imputato di SPECIFICI INTERVENTI a rafforzare l’illecito sodalizio"

e ancora:

"Per configurare la sussistenza dell’elemento soggettivo del concorso eventuale nel reato di cui all’art. 416 bis c.p. è necessario provare che l’imputato abbia agito con la coscienza e la volontà di apportare all’associazione di tipo mafioso un contributo causalmente rilevante per la conservazione o il rafforzamento della sua organizzazione".


DICE ANCORA LA CASSAZIONE:

"Per la configurabilità del reato di partecipazione ad associazione mafiosa o di concorso esterno nella stessa NON E'SUFFICIENTE PROVARE CHE ESISTANO DIRETTI RAPPORTI PERSONALI e un INTENSO LEGAME POLITICO tra l’imputato – uomo politico di rilievo nazionale – ed esponenti di spicco dell’organizzazione criminale Cosa nostra,
né che questi ultimi abbiano evidenziato i loro RAPPORTI AMICHEVOLI con l’imputato durante i colloqui con altri esponenti della medesima organizzazione criminale.
La circostanza che un uomo politico di rilievo nazionale sia anche il capo, della corrente guidata, a livello locale, da un uomo politico legato da un rapporto di stabile collaborazione con Cosa nostra, NON E' SUFFICIENTE PER AFFERMARE LA RESPONSABILITA' PENALE per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa o PER IL CONCORSO ESTERNO nella stessa,
in mancanza di ulteriori elementi idonei a dimostrare INEQUIVOCABILMENTE che, nell’ambito di questo INTENSO LEGAME POLITICO, l’imputato era attivamente intervenuto per consentire all’associazione di tipo mafioso di raggiungere le sue illecite finalità. "

Dunque, il fatto che un politico abbia intrattenuto rapporti amichevoli con boss mafiosi sanguinari assassini, che abbia stretto un patto elettorale per averne l'appoggio, che abbia avvisato un boss mafioso per avvisarlo che era intercettato dalla Polizia (cfr. caso Cuffaro), ossia CHE ABBIA COMMESSO AZIONI GRAVISSIME, GRAVEMENTE CENSURABILI DAL PUNTO DI VISTA ETICO E POLITICO (chi, infatti, vorrebbe essere rappresentato in Parlamento da un simile individuo?)nel nostro ordinamento NON E' PERSEGUIBILE PENALMENTE. La pubblica accusa non è riuscita a provare in maniera inconfutabile, al di là di ogni ragionevole dubbio, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa così come definito dalla Cassazione, ma rimane il fatto che è stato ampiamente provato al di là di ogni ragionevole dubbio che Mannino era contiguo all'ambiente mafioso eccome. Solamente, ciò nel nostro povero paese non è reato penale, grazie anche alle numerose omissioni legislative e leggi ad personam varate negli ultimi decenni dai diversi governi (sinistra o destra per me non fa differenza: si tratta di un'unica oligarchia di malaffare che ci sta portando al disastro).
MA ESSERE CONTIGUI ALLA MAFIA; INTRATTENERE LEGAMI AMICHEVOLI CON BOSS MAFIOSI, AVERLI COME STALLIERI, STRINGERE PATTI ELETTORALI; INFORMARLI DI INDAGINI A LORO CARICO APPROFITTANDO DEL VANTAGGIO OFFERTO DALLA PROPRIA CARICA E' CENSURABILE DAL PUNTO DI VISTA POLITICO SI' O NO?

saluti,
Irene

Anonimo ha detto...

Irene pure tu ti ci metti?
Non l'hai ancora capito che perdi tempo a spiegare le cose a chi copia e incolla "articoli non ostili al centrodestra"?

Mai uno straccio di prova solo opinioni "non ostili al centrodestra"

vuoi i fatti?

L’assoluzione di Calogero Mannino è nel secondo processo d’appello, dunque non definitiva: il fintoliberale "non ostile al centrodestra" parla di fine di un calvario, ma dimentica la Cassazione

che il processo si fondasse su elementi solidi, dunque meritevoli di verifica processuale, l’avevano già stabilito non i due pm, ma molti giudici: il gip che lo arrestò e lo rinviò a giudizio, i 3 giudici del Riesame e i 9 delle sezioni unite della Cassazione che confermarono l’ordinanza cautelare per due anni, gli altri 3 giudici del Tribunale di Palermo che respinsero una richiesta di scarcerazione per motivi di salute. Diciotto magistrati di sedi e funzioni diverse: tutti visionari? Tutti persecutori?

Persino i 3 giudici del Tribunale che l’avevano assolto in primo grado scrissero parole di fuoco sull’ex ministro Dc, ora senatore Udc: “È acquisita la prova che nel 1980-81 Mannino aveva stipulato un accordo elettorale con un esponente della famiglia agrigentina di Cosa nostra, Antonio Vella”. E in seguito anche con altri boss della vecchia mafia agrigentina. Il Tribunale parlò di “patto elettorale ferreo, avallato dall’intervento di un mafioso come Vella”, che “costituisce una chiave interpretativa della personalità e consente di invalidare buona parte del capitolato difensivo, volto a rappresentare Mannino come un politico immune da contaminazioni coscienti con ambienti mafiosi o addirittura vittima di chissà quali complotti”. I primi giudici ritennero però che non fosse dimostrata la “controprestazione”di Mannino: “Non c’è la prova che l’accordo elettorale abbia avuto ad oggetto la promessa di svolgere un’attività, anche lecita, anche sporadica, per il raggiungimento degli scopi di Cosa nostra”. Insomma, Mannino aveva chiesto e avuto i voti di Cosa Nostra, ma non si sa cosa le avesse dato in cambio.

C'è così tanto materiale su Mannino, preso dalle sentenze che persone che copiano e incollano "articoli non ostili al centrodestra" non ti diranno mai

Non perdere tempo, leggi qualcosa di più serio e professionale degli "articoli non ostili al centrodestra"

Anonimo ha detto...

Gentile Anonimo,
io confido sempre nelle possibilità del dialogo e dello scambio proficuo e costruttivo di informazioni anche fra chi la pensa diversamente. Penso che solo attraverso questo dialogo costruttivo un paese possa dirsi veramente democratico. Voglio pensare che questo sito sia frequentato anche da persone civili e amanti della politica nel senso più nobile del termine, alla ricerca della verità, senza vane etichette di destra o sinistra. Speriamo di non avere torto, e che per il nostro paese ci sia ancora speranza. Quando la capacità di dialogare civilmente e la nozione di ciò che significa democrazia è persa, allora davvero non c'è più speranza.
Irene

maurom ha detto...

Questo blog è schierato: per chi non lo avesse capito siamo di centrodestra.

Siamo democratici e liberali, ospitiamo chi esprime il proprio punto di vista senza offendere ed insultare e non censuriamo per principio.

Chi lascia commenti non può pretendere di imporre il suo punto di vista: se la discussione deve essere civile e corretta dobbiamo accettare il parere contrario.

Non so quanti blog di sinistra lascino spazio al dissenso, ma credo non ne esistano.

Nel caso specifico di Calogero Mannino desideriamo sottolineare il fatto che dopo quattordici anni è venuta l'assoluzione.
Significa che è stato ASSOLTO e non mi interessa la formula dubitativa, che mi risulta non esistere più, dopo TROPPO TEMPO.
Significa che non c'è giustizia quando la condanna o l'assoluzione arrivano dopo anni.

Tutto qui.

Le carte come le leggi, non siamo nati ieri, vengono spesso "interpretate".
Noi le leggiamo in modo difforme dal vostro.

Anonimo ha detto...

Fini il girotondino


PRAGA '68: FINI, DA PRIMAVERA PARTI' STRAPPO PCI DA URSS
Con la 'primavera' di Praga, quarant'anni fa, inizio' il "processo di graduale, ma inarrestabile presa di distanza dai modelli del socialismo reale, che ha condotto nei decenni successivi la sinistra italiana a ripudiarne la intrinseca vocazione totalitaria". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione del convegno a Montecitorio, che ha ricordato il quarantesimo anniversario dei drammatici avvenimenti cecoslovacchi. Fini si e' riferito in particolare al "Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tra i piu' lucidi protagonisti di tale svolta storica".






Roma, 4 ott. (Adnkronos/Ign) - "Il rischio razzismo c'è ed è per questo che è importante l'integrazione". Parola del presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Milano per la festa nazionale del Pdl. "Bisogna avere l'onestà intellettuale - ha detto - di dire che ci sono stati episodi di discriminazione razzista e xenofoba, in alcuni casi anche violenti. Negarlo sarebbe sbagliato. Bisogna comunque verificare con precisione e scrupolo quello che è accaduto e bisogna anche avere della cautela prima di parlare di razzismo anche se il rischio di razzismo c'è".












SINISTRA: FINI RICORDA FOA IN AULA, SEPPE VEDERE PRIMA DI ALTRI
Roma, 21 ott. (Adnkronos) -''Ricordare la figura di Vittorio Foa significa ripercorrere idealmente la storia di una esistenza intensa, vissuta all'insegna del piu' alto impegno civile, politico e culturale. Come ha autorevolemnte affermato il capo dello Stato, Foa e' stato senza alcun dubbio une dalle figure di maggiore integrita' e di spessore intellettuale e morale della politica e del sindacalismo italiani del Novecento''. E' quanto ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, commemorando in aula a Montecitorio la figura di Vittorio Foa. ''La sua appassionata dedizione alla causa della liberta', pagata -ha ricordato Fini- anche sul piano personale attraverso una lunga detenzione durante il regime fascista, ha fornito un contributo essenzaile per l'affermazione dei valori democratici che sono alla base della nostra Costituzione''.









Fini: chi fece la Resistenza stava dalla parte giusta
Il Fascismo fu una dittattura e la destra non può che darne un giudizio negativo. Il presidente della Camera Gianfranco Fini alla festa nazionale di "Azione giovani" a Roma, si esprime con nettezza e prende posizione alla luce delle polemiche suscitate dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle leggi razziali e la Repubblica di Salò. «È doveroso dire che, se non è in discussione la buona fede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertá e chi, fatta salva la buona fede combatteva per la parte sbagliata». Il presidente della Camera non ha dubbi: «La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti e riconoscersi in questi valoriche sono a pieno titolo antifascisti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consente al nostro popolo di andare avanti».
Il Fascismo fu una dittatura
Fini sottolinea che la vicenda del Fascismo deve essere colta come una pellicola nel suo complesso e non fotogramma per fotogramma: «Il giudizio non può che essere complessivo, non si possono dare giudizi parziali, partendo dalle affermazioni di quegli storici che dicono che il fascismo ha modernizzato l'Italia, oppure che ha fatto l'Inps o ancora che Mussolini nel 1938 a Monaco salvò la pace. Da parte della destra il giudizio complessivo deve essere negativo a partire dalla soppressione della libertà operata dal fascismo. Non possiamo negare la storia: il fascismo fu dittattura».In secondo luogo, secondo Fini, il fascismo negò un altro valore fondamentale: quello dell'uguaglianza, «accettando le ragioni della superiorità di razza, del razzismo biologico. Di qui l'infamia delle leggi razziali, questa aberrazione, questo male assoluto che sta nella negazione a priori del valore dell'uguaglianza. Negare alla radice il principio dell'uguaglianza non può che determinare il risultato finale di una tragedia. L'ultimo atto del film è poi stata la dichiarazione di guerra, che ha messo l'Italia in ginocchio, che ha determinato una catastrofe che i nostri padri e i nostri nonni non hanno dimenticato. L'Italia, sì, modernizzata nel 1945 era rasa al suolo. Questi dati sono fattuali, sono elementi di verità storica da cui non si può prescindere».
Le utopie e i passi avanti del '68 Passando alla contestazione studentesca di quarant'anni fa, Fini si è chiesto: «Fu tutto negativo? Non si può dire. Ma è sbagliato dire che il '68 rappresentò la stagione della libertà». Il leader di An ha ammesso che il '68 «ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del 68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. Dove ha fallito il '68? Nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità». In ogni caso, «ritrovato l'equilibrio, che nel '68 non c'era, la società qualche passo in avanti l'ha fatto».
13 settembre 2008









Fini il 16 ottobre al Ghetto65 anni fa la razzia degli ebrei
Il presidente della Camera Gianfranco Fini si recherà in visita alla comunità ebraica romana alle 17 del prossimo 16 ottobre, ricorrenza, 65 anni fa, della razzia degli ebrei del ghetto. Lo annuncia il presidente della comunità Riccardo Pacifici"A nessuno sfuggirà l'importanza di questa visita in un giorno luttuoso per gli ebrei romani ed italiani e per la storia della nostra nazione. La sensibilità del presidente - ha aggiunto Pacifici - è oggi più che mai importante. E' la conferma della grande attenzione di Fini alla storia della Shoah e al passato della comunità ebraica romana".






SCUOLA: FINI, CONDIVISIBILI I CORSI DI ITALIANO PER BIMBI IMMIGRATI
Roma, 16 ott. - (Adnkronos) - Decidere di istituire dei corsi per i bimbi figli di immigrati che non conoscono o hanno serie difficolta' con la lingua italiana, non e' un atto razzista ma, al contrario, favorisce la loro reale integrazione nel sistema scolastico. Il presidente della Camera Gianfranco Fini promuove la proposta della Lega nord votata in tal senso in Parlamento. "Se la mozione fosse stata scritta espressamente per costituire quelle che una volta erano chiamate classi differenziate, sarebbe intollerabile -spiega Fini, al termine della visita al Museo Ebraico presso la Sinagoga di Roma, rispondendo ai giornalisti-. Nella mozione, pero', questo non c'e' scritto. C'e' scritto invece che si puo' prendere in considerazione come ipotesi per quei bambini che non conoscono ancora la nostra lingua di istituire corsi che devono essere necessariamente brevi e transitori, per apprendere la lingua italiana e garantire quindi un successivo inserimento nella nostra scuola". Per Fini, "impostato cosi', si tratta non solo di un ragionamento condivisibile, ma di una decisione che favorisce l'integrazione, tutt'altro che xenofoba e razzista. Diverso sarebbe -osserva il presidente della Camera- se si ipotizzasse, in ragione di una diversita', l'appartenenza ad una classe piuttosto che ad un'altra. Del resto, chi ha almeno 50 anni ricorda ancora le classi differenziate ed erano sinceramente offensive per coloro che erano meno fortunati".















Fini in Israele "Il fascismofu parte del male assoluto"
Il leader di An al primo giorno di una visita storicaDura condanna del regime e di chi non si oppose"Nessuna giustificazione: un'infamia le leggi razziali" Nell'incontro con Sharon ribadisce "l'amicizia tra i due Paesi"









Fini: Non si può equiparare la Resistenza alla Repubblica di Salò
Non si può "equiparare chi stava da una parte e dall'altra" perché durante gli anni di fascismo e resistenza "c'era chi combatteva per una causa giusta, è chi, fatta salva la buona fede, combatteva per la parte sbagliata". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite di 'Atreju 08'. "Il fascismo - ha affermato - abolì libertà fondamentali, fu dittatura". Poi ha aggiunto che non c'è "nulla di più infame che affermare che un uomo è superiore per razza" e le leggi razziali furono "un'infamia", una "aberrazione e il male assoluto".












Lo strappo di Fini: Almirante è razzista






Roma - Sono le parole con cui il presidente della Camera, presiedendo la seduta, risponde a un deputato del Partito democratico, Emanuele Fiano, che in Aula legge un articolo del futuro leader missino scritto nel 1942 su una rivista (La difesa della razza di Telesio Interlandi) che sosteneva le leggi antisemite. Fini risponde a Fiano: «Sono certamente vergognose la frasi che lei ha letto - osserva - che esprimono un sentimento razzista che albergava in tanti, troppi, esponenti che in quegli anni, dopo la guerra si collocavano a destra e in altri casi in altre formazione politiche». Dato anche il contesto Fini si ferma qui. Anche perché già sa che nel pomeriggio dovrà tornare a parlare dell’uomo che lo ha messo alla guida del Msi nella cerimonia ufficiale con cui la Camera presenta la raccolta dei suoi discorsi in tre volumi (compilata in occasione del ventennale della scomparsa).

Anonimo ha detto...

Per Mauro,
che il blog fosse politicamente schierato me ne ero certamente accorta, e l'ho scelto apposta per non dover sentire sempre pareri di persone che la pensano come me. E' esatto che la formula di proscioglimento dubitativa è stata eliminata (non l'avevo usata in senso tecnico), ma vorrei ugualmente richiamare l'art. 530 del codice di procedura penale, relativo alla sentenza di assoluzione.

art.530 c.p.p.: Sentenza di assoluzione
1. se il fatto non sussiste [541 comma 2, 542], se l'imputato non lo ha commesso [541 comma 2, 542], se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero il reato è stato commesso da persona non imputabile [c.p. 85] o non punibile per un'altra ragione, il giudice pronuncia sentenza di assoluzione indicandone la causa nel dispositivo.

2. Il giudice PRONUNCIA SENTENZA DI ASSOLUZIONE ANCHE QUANDO MANCA, E' INSUFFICIENTE O E' CONTRADDITTORIA LA PROVA CHE IL FATTO SUSSISTE, che l'imputato l'ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile

saluti
Irene

Anonimo ha detto...

p.s.: nel 2001 Mannino fu assolto in primo grado e successivamente vide confermata l'assoluzione in sede di appello proprio sulla base del 2° comma dell'art.530 cpp. che ho precedentemente citato.
ciao

Irene

Anonimo ha detto...

E chi è Fini? Se lo dicelui.
Già, ma lui chi è? Il Cacini?

Anonimo ha detto...

"Non so quanti blog di sinistra lascino spazio al dissenso, ma credo non ne esistano."

Credi male perchè sei limitato al tuo blog: la madre dei finti democratici è sempre in cinta sia a sinistra sia a destra (giusto esempio il Giornale di paolo berlusconi che usa le stesse armi dell'Unità per raccontare balle di segno opposto o Libero che ruba agli Italiani stessi soldi come l'Unità o il Manifesto con i finanziamenti all'editoria essendo entrambi cooperative)

"Nel caso specifico di Calogero Mannino desideriamo sottolineare il fatto che dopo quattordici anni è venuta l'assoluzione.
Significa che è stato ASSOLTO e non mi interessa la formula dubitativa, che mi risulta non esistere più, dopo TROPPO TEMPO."

Altra cagata che potevi risparmiarti perchè non ti accorgi di fare figure di EMME:
hai rotto le scatole per mesi sulla presunta innocenza di Contrada - questo si, condannato in via definitiva e non come Mannino in Appello (esiste un 3° grado di giudizio)perchè lo ritenevi innocente, naturalmente senza dare alcuna prova altrimenti tu e ituoi filosofi che copi e incolli potevate testimoniare in giudizio)e ora fai la morale su Mannino
Ti devi decidere non si possono usare più pesi e più misure

Sui tempi della giustizia:questi sono i pro e i contro del sistema che abbiamo in Italia, che consente molte impugnazioni e che, consentendo vari gradi di giudizio, prevede la possibilità che ogni volta i giudici valutino il materiale probatorio in maniera diversa da quello dei loro colleghi precedenti.
C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto, è sempre così.
Vogliamo un solo grado di giudizio? Io sono favorevole, ma non buttiamola sulla politicizazzione dei giudici e procure rosse.
L'arresto non l'ha fatto la procura di Caselli, l'ha chiesto la procura di Caselli.
Due pubblici ministeri, Teresa Principato e Vittorio Teresi, e quell'arresto è stato confermato.
E' stato disposto dal GIP, ovviamente, confermato da tre giudici del riesame. Due PM, un GIP e tre giudici del riesame: siamo già a sei.
Ha fatto ricorso la sua difesa alla Cassazione, la Cassazione si è pronunciata a sezioni unite. Sono in nove nelle sezioni unite: i nove delle sezioni unite hanno confermato l'esigenza di tenerlo dentro, e siamo a nove più sei: quindici.
Dopodiché hanno chiesto la scarcerazione per motivi di salute; il tribunale del riesame di Palermo, altri tre giudici, hanno detto di no.
Diciotto giudici di diverse città, sedi e funzioni hanno deciso che Mannino doveva stare in galera.

Naturalmente questa è una garanzia, perché molti occhi vedono meglio di pochi, ma dall'altra parte c'è sempre la possibilità che ogni occhio veda alla maniera sua e che quindi ci siano ribaltamenti di giudizio e di valutazione.
E' tutto fisiologico, anche se sembra strano, sta nel nostro sistema questa conseguenza paradossale.

Anonimo ha detto...

Per accelerare i tempi della Giustizia basterebbero due semplici accorgimenti:

1.abrogare il divieto di riforma in peggio in appello (2° grado) della sentenza del processo di primo grado. Ciò avrebbe l'effetto di diminuire drasticamente e scoraggiare drasticamente il numero di ricorsi al secondo grado di giudizio.

2. sfoltire il codice penale da numerosi reati effettivamente di scarsa gravità (es. contraffazione dello scontrino del parcheggio)trasformandoli in reati amministrativi punibili con una contravvenzione. In questo modo si potrebbe diminuire notevolmente il carico di lavoro che pesa su Pubblici Ministeri e Giudici.


facile, semplice, elementare, indolore. Potrebbe essere fatto immediatamente con uno dei numerosi emendamenti con cui i nostri astuti legislatori amano infarcire all'ultimo momento decreti che magari parlano di tutt'altro. Ma la realtà amara è che manca la volontà politica, sia a destra che a sinistra.

Così la faccia ce la mette sempre la Magistratura, che viene sovente accusata perché è costretta ad applicare indecenti leggi ad personam iper-garantiste(l'ultimo esempio è il cosiddetto emendamento "salva-geronzi" inserito nel decreto Alitalia )scritte DA ALTRI, ossia dal governo o dal parlamento, ossia da quegli stessi uomini politici che hanno tutto l'interesse a fare in modo che la Giustizia non funzioni per continuare a fare ad ammantarsi di una vergognosa impunità.

I tempi della giustizia eccessivamente lunghi non sono responsabilità solo dei giudici, ma anche del legislatore, dell'inefficienza dell'ufficio di cancelleria, delle tattiche dilatorie dell'avvocatura.
Allora sapete dirmi come mai la colpa viene addossata sempre e solamente ai Giudici, responsabili solo di dover applicare leggi assurde e malamente scritte? A chi giova tutto questo? certo non a noi cittadini.

Saluti,
Irene

Anonimo ha detto...

... Vogliamo un solo grado di giudizio? Io sono favorevole, ma non buttiamola sulla politicizazzione dei giudici e procure rosse....

Infatti. Esce dalla Proc. di Milano un certo "pensionato" (fresco fresco), reduce da eroiche lotte contro il "Male", il quale, insieme a tutta la sx girotondina inferocita per la sconfitta elettorale, riunita al Palavobis, lancia l'accorato appello del
TRIPLICE RESISTERE
"RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!!!!"
MA NON ERA UN EX-PROCURATORE?
DOMANDA
Era politicizzato, o stava raccontando qualche barzelletta?

Anonimo ha detto...

PS
Ma Nanni Moretti, non ancora sazio, in mezzo a tutto questo bailame esclamo deluso(!)
"E dite qualcosa di sinistra!"
Io non c'er, ma se fossi stato presente gli avrei letto qualche passo della sua bibbia:
Il Libriccino rosso di Mao.
Forse si sarebbe calmato.

Anonimo ha detto...

Infatti. Esce dalla Proc. di Milano un certo "pensionato" (fresco fresco), reduce da eroiche lotte contro il "Male", il quale, insieme a tutta la sx girotondina inferocita per la sconfitta elettorale, riunita al Palavobis, lancia l'accorato appello del
TRIPLICE RESISTERE
"RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!!!!"
MA NON ERA UN EX-PROCURATORE?
DOMANDA
Era politicizzato, o stava raccontando qualche barzelletta?

Infatti stai raccontando una barzelletta, mio caro comico:quel signore era all'epoca dei fatti procuratore generale di Milano e quel discorso non è mai stato pronunciato al Palavobis ma in Tribunale di Miano in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2002, il 12/1/02

ma a chi racconti cazzate?a te stesso e a tuoi consimili? liberissimo di farlo ma sappi che per quel discorso Borrelli si è beccato critiche da sinistra e da destra..altro che politicizzazioni quella si chiama libertà di espressione, studia, Palavobis


"...;la minaccia di provvedimenti disciplinari contro magistrati che esprimono su problemi generali e tecnici il proprio libero pensiero di cittadini e di esperti; la volgarizzazione di questioni giuridiche - costituzionali e procedurali - per slogan gridati, con voluta ignoranza dei reali contenuti di testi normativi, sentenze, ordinanze, anche da parte di firme autorevoli del giornalismo, per poter demonizzare questo o quel magistrato o collegio giudicante magari poi attaccandolo con esposti o denunzie; la riduzione infine delle protezioni a magistrati esposti a rischi di incolumità personale per vendette mafiose eo per rancori politici sapientemente attizzati, conseguente, come è accaduto a Milano, a irremovibili determinazioni discendenti per li rami dell'obbediente burocrazia. [Alludo, sì, alludo alla riduzione o soppressione della protezione nei confronti di alcuni pubblici ministeri, che per caso, per puro caso, sono gli stessi che sostengono l'accusa contro il capo del governo]. Bene, tutto ciò procede in direzione esattamente opposta alla valorizzazione del ruolo del magistrato come scudo della legalità, alla cultura della fiducia nei meccanismi talora laboriosi e complicati per la ricerca della verità, al mantenimento di un clima di serenità che permetta al giudice di operare senza timori e senza aspettative personali, alla solidale unità delle istituzioni cui tanto spesso esortava il mio illustre predecessore Adolfo Beria di Argentine.
Nessuna istituzione, nessun principio, nessuna regola sfugge ai condizionamenti storici e dunque all'obsolescenza, nessun cambiamento deve suscitare scandalo, purché sia assistito dalla razionalità e purché il diritto, inteso come categorie del pensiero e dell'azione, non subisca sopraffazione dagli interessi. Ai guasti di un pericoloso sgretolamento della volontà generale, al naufragio della coscienza civica nella perdita del senso del diritto, ultimo, estremo baluardo della questione morale, è dovere della collettività 'resistere, resistere, resistere' come su una irrinunciabile linea del Piave.Ringrazio il Signor Presidente e l'inclito uditorio per avermi prestato così prolungata attenzione e chiedo, con una personalissima nota di profonda ammirazione, che venga aperto per il Distretto di Milano l'anno giudiziario 2002».
Francesco Saverio Borrelli, 12 gennaio 2002

Anonimo ha detto...

"il quale, insieme a tutta la sx girotondina inferocita per la sconfitta elettorale, riunita al Palavobis, lancia l'accorato appello del
TRIPLICE RESISTERE"

per essere precisi, mio caro Palavobis: al Palavobis il 23 febbraio 2002 c'è stata una riunione dei girotondini (a cui non ha mai partecipato Borrelli,infatti non si è mai iscritto a nessun partito e non è mai stato visto frequentare sedi di partito)dove è stato gridata da Di Pietro (dimessosi dalla magistratura il 6/12/94)la frase "resistere resistere resistere"

visto, Palavobis, come mistifichi la realtà?

Anonimo ha detto...

"bailame", "c'er", "Libriccino"

sacrosanta la riforma Gelmini!!

Anonimo ha detto...

visto, Palavobis, come mistifichi la realtà?

Ho seguito con attenzione gli avvenimenti di quei giorni.
Il triplce "Resistere" fu lanciato da Borrelli. Non ci sono dubbi.
Borrelli: l'uomo del triplice "Resistere!"
Chi conserva qualcosa dei giornali (o altro) di allora te lo può confermare.

Anche lo stesso Mauro.

Anonimo ha detto...

31 ottobre, 2008 14:23

Hai dimenticato questo:
"esclamo"

Una lettura frettolosa. L'accento metticelo tu!
Grazie

Anonimo ha detto...

"Ho seguito con attenzione gli avvenimenti di quei giorni.
Il triplce "Resistere" fu lanciato da Borrelli. Non ci sono dubbi."

non ci sono dubbi che hai Alzheimer o sei cazzaro di professione!

hai scritto testuali parole "il quale (BORRELLI ndr), insieme a tutta la sx girotondina inferocita per la sconfitta elettorale, riunita al Palavobis, lancia l'accorato appello del
TRIPLICE RESISTERE"

BORRELLI non c'era al Palavobis, ignorantissimo consulta google, tutto internet, tutta la carta stampata, tutti i mass media che vuoi, non lo troverai mai sempicemente perchè non c'era...quella frase al PALAVOBIS l'ha detta Di Pietro

http://www.repubblica.it/online/politica/manipulitedue/manipulitedue/manipulitedue.html


mentre l'appello al triplice resistere di Borrelli è nel discorso di apertura dell'anno giudiziario 2002 a Milano come ti ho virgolettato nel messaggio delle 13.02- 13/10/08 E NON AL PALAVOBIS


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/01_Gennaio/12/borrelli.shtml

"Ho seguito con attenzione gli avvenimenti di quei giorni."
Mi dispiace ma cure per Alzheimer
non ce ne sono

saluti, cazzaro, naturalmente dal Palavobis
ah ahhh ahhhh!!!

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/online/politica/manipulitedue/manipulitedue/manipulitedue.html


non era completo...

Anonimo ha detto...

uffa...

continua

/manipulitedue/manipulitedue.html

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/Primo_Piano
/Cronache/2002/01_Gennaio
/12/borrelli.shtml

Anonimo ha detto...

Borrelli invitava i cittadini (non i magistrati) a «resistere», come aveva scritto non un pericoloso comunista, ma il presidente del Consiglio della linea del Piave, Vittorio Emanuele Orlando, in una cartolina inviata nel 1918 al padre, Manlio Borrelli, magistrato a Firenze. E a «resistere» non contro il governo, ma contro il crollo del senso morale, propiziato da leggi sulla giustizia varate anche da governi dell’Ulivo.

Anonimo ha detto...

" Sono convinto che i magistrati abbiano il pieno diritto di partecipare al dibattito politico, in particolare alle scelte che riguardano la giustizia, in quanto CITTADINI e in quanto PROFESSIONISTI ESPERTI DEL SETTORE....sarebbe come dire che il farmacista non può intervenire quando si discute sulle medicine! Io ho il dovere di applicare lealmente le leggi dello Stato, ma ho anche il DIRITTO - DOVERE di riflettere e ragionare su queste leggi e confrontarmi con gli altri sui loro possibili effetti positivi o negativi. Anche mentre sono in discussione. Intervenire mentre il Parlamento elabora una nuova norma non è mancare di rispetto alle prerogative del legislatore, che è e rimane sovrano. E 'un diritto dei cittadini. E i giudici in questo caso sono cittadini quanlificati. Forse Confindustria e i sindacati tacciono mentre si discute la legge Finanziaria?

[...]
La torre d'avorio di cui si favoleggiava un tempo, l'estraneità totale rispetto alla realtà che circonda i Giudici è impossibile...L'IMPARZIALITA' DEVE ESSERE VALUTATA ESCLUSIVAMENTE IN BASE AGLI ATTI COMPIUTI E ALLE MOTIVAZIONI ADDOTTE. Tutte le decisioni di un Giudice sono motivate per iscritto: da lì emerge la correttezza o scorrettezza del suo operato, NON DAL MODO IN CUI PARTECIPA ALLA VITA PUBBLICA. TROVO ASSAI PIUì PERICOLOSO LO SCHIERAMENTO OCCULTO, CONTRO IL QUALE LE DIFESE SONO MINORI PERCHE' E' PIU' DIFFICILE DA INDIVIDUARE. E' più a richio, dal punto di vista dell'imparzialità, un magistrato che partecipa attivamente al dibattito pubblico o quello "discretamente" legato in qualche forma al potere o a circoli affaristici?"

Gian Carlo Caselli, da "Un Magistarto fuori legge"

Anonimo ha detto...

pardon, chi ha scritto la citazione precedente è Irene.
Saluti a tutti

Anonimo ha detto...

Articolo 21 della Costituzione:



Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

I magistrati sono CITTADINI e hanno diritto a manifestare il loro pensiero, come hanno sempre fatto, con educazione e rispetto delle Istituzioni.
Nessuno di loro si è mai permesso di definire un politico "antropologicamente diverso, matto, bisognoso di esame psichiatrico prima di entrare in magistratura, metastasi della democrazia" come ha fatto l'attuale Presidente del Consiglio. Per non parlare dell'opposizione, ancora più subdola nel colpire magistrati che fanno solo il loro dovere di leali servitori dello Stato, con indipendenza e imparzialità. Il silenzio di fronte a gravi fatti e leggi che compromettono il buon funzionamento della giustizia equivale a essere conniventi, parlare è un DOVERE MORALE. I politici possono offendere e insultare, infamare, calunniare i magistrati e si pretende che loro non rispondano essendo sommersi da tonnellate di strame e menzogne da parte di coloro che hanno tutto l'interesse a infangarli e ad occultare la verità, perché oggetto di indagine (sia destra che a sinistra).
Le sentenze bisogna leggerle, prima di criticare e di dire cose non rispondenti al vero. le indagini di Caselli e della procura palermitana erano supportate non solo dalle dichiarazioni di numerosi pentiti, accuratamente riscontrate secondo il principio della concordanza del molteplice, ma anche da latre prove testimoniali, documentazione, intercettazioni, fotografie, tanto da reggere alla prova di numerosi gradi di giudizio e, nel caso del processo Andreotti, è stato confermato sia in 2° grado che dalla cassazione che fino al 1980 che uno dei nostri più importanti uomini politici è stato senz'ombra di dubbio colpevole di associazione per delinquere (reato purtroppo prescritto). Colpevole, capite? Sentenza confermata dalla Cassazione. Anche i giudici di appello e quelli della Cassazione erano teorici e visionati^ Volgiamo scherzare?E i mezzi di informazione cosa fanno? Dicono che Andreotti è stato assolto,che è innocente, che è vittima di un teorema delle solite toghe rosse (fa comodo dirlo, per coprire le vergogne del potere) e il governo di destra promuove un provvedimento contra personam (decreto Vigna ed emendamento bobbio, 2004)per impedire a Caselli di diventare procuratore nazionale antimafia (con il connivente silenzio della sinistra e senza una parola di sdegno del CSM).
ma sì, continuiamo ad offendere la verità e a ricoprire di fango i nostri migliori servitori dello stato. I magistrati, in Italia, piacciono solamente quando sono morti.
Irene

Anonimo ha detto...

P.S.: se per voi non è MALE un regime di corruzione diffuso che ha fatto sì che in Italia opere pubbliche, servizi siano costati e costino (infatti tangentopoli non è finita) enormemente di più che negli altri paesi, determinando lo SPAVENTOSO DEBITO PUBBLICO che sta portando al collasso il nostro paese...soldi che sono stati prelevati dalle nostre tasche di contribuenti...
Irene

Anonimo ha detto...

Quel signore che ha confuso fiaschi per fischi (l'anonimo del Palavobis) avrebbe fatto meglio a darsi una regolata prima di affermare cose inesatte.
Però ... pur constatando l'inesattezza di quelle affermazioni, mi sono affiorate alla mente alcune perplessità.
Sì, la documentazione portata in replica alle affermazioni dell'anonimo può anche essere accettata, ma ... non altrettanto si può dire per alcune conclusioni.
INDIPENDENZA
Da quanto citato, si è voluto extrapolare l'indipendenza di certa magistratura. In particolae, forse, si voleva alludere a MD.
E questo non mi sembra collimare con la realtà.
Infatti pare che un certo magistrato abbia in gioventù militato nell'estrema sinistra extraparlamentare. Sempre il medesimo si è, diciamo, affancendato, con l'ausilio di colleghi zelanti, ad accanirsi contro il capo di una fazione politica a Lui non gradita, con un centinaio, benedica!, di processi con le accuse più fantosiose.
Mi domando: il finanziatore di uno fra i più grandi giornali di sinistra, è un'ipotesi, è immacolato come un agnellino? Se un magistrato decidesse di fargli le puci, quanti guai passerebbe? Siamo sempre nel campo delle ipotesi. Forse l'Ispettore Colombo si chiederebbe -ma tutte le colpe le ha soltanto quel tizio lì? Strano! Con questi processi si va a stuzzicare, soltanto una parte, cercando le accuse in ogni angolino con la lampada di Diogene. Mah!!
IMPARZIALITA'
Un giudice è un cittadino come gli altri e pertantom ha il diritto di manifestare le proprie idee politiche?
NO
Un giudice che prende parte all'agone politico non potrà mai essere sereno. Sta da una parte. Quindi è partigiano. Come può giudicare con distacco e serenità?
Se poi nello schierarsi professa addirittura idee di partiti estremi, come RC, la serenità va a farsi benedire.
Il problema della corruzione del giudice, non rientra in queste considerazioni, ma nel più generale prblema della corruzione dei pubblici funzionari. E qui non c'entra.
Quanto alle belle parole, pronunciate in cerimonie ufficiali, infiorettate di moralismo , penso che molti si siano accorti che, dietro la maschera fatta di bontà, rigore morale, zelo, saggi ammaestramenti, dedizione alla società civile, spirito di missione, esse, sostanzialmente, nascondevano un messaggio politico chiaro e preciso, contro una parte politica, in barba al principio che la magistratura deve porsi al di sopra delle beghe e delle fazioni. Una pillola di chinino rivestita di zucchero. E questo non va bene.

Anonimo ha detto...

NOTA
quanti guai passerebbe?
Il finaziatore?
No, il magistrato. (vedi Forleo e DeMagistris, bacchettati e messi dietro la lavagna).

Anonimo ha detto...

ALL'AN. DEL 31 ottobre, 2008 14:23


(scusi, egregio mio inquisitore, se, nello scrivere, qualche lettera mi "rimane" nella tastiera: si fa per risparmiare!)
-BAILAMME Ho omesso una M, mi cospargo il capo di cenere > (da Diz.Ital.Ragionato) - dal nome di una festa turca derivano i significati di confusione, vocio, chiasso, che il temine ha assunto.
-C'ER > leggasi c'ero
-LIBRICCINO > (DIZ. SANDRON) alla voce LIBRO > dimin. Libretto, libriccino.
ESCLAMO > esclamò (autocorrezione)

Chiedo scusa per tanta GRASSA ignoranza. Purtroppo anche in avvenire non riuscirò a rimediare (mea culpa) a certe gravi lacune, LE QUALI, comunque, non raggiungono le supreme vette degli "sfondoni" (mi si permetta la licenza) "sparati" in varie circostanze dall'inossidabile dotto Tonino, che, in materia di sintassi ... la legge Gelmini fa bene pure a Lui (sacrosanta!).

Legga attentamente tutti i miei messaggi e tracci un segno rosso sotto ogni errore. Mi farò premura di prendere nota e fare la meritata penitenza (per es., andare a letto presto e non seguire per una settimana il TG4).
Cordiali saluti
Il Palavobis

maurom ha detto...

La Magistratura non è un potere, ma un ordine.

I magistrati dovrebbero, per lo meno, apparire imparziali.

I magistrati possono manifestare liberamente le loro opinioni, ma sarebbe opportuno che non si iscrivessero a partiti politici.

Anonimo ha detto...

IMPARZIALITA'
mi dispiace ricordare all'anonimo che esiste una legge sul legittimo sospetto che serve a tutelare il dubbio sull’imparzialità dell’organo giudicante. O mi sbaglio?
L’istanza di rimessione può essere fatta dal pubblico ministero o dall’imputato e può essere contestata dalle altre parti. Sull’istanza decide la Corte Suprema di Cassazione.
Quindi le parole scritte sull' IMPARZIALITA' possono essere anche belle ma i fatti di fatto sembrano superarle.

INDIPENDENZA
"Infatti pare che un certo magistrato abbia in gioventù militato nell'estrema sinistra extraparlamentare."
Pensavo a Pecorella, mancato giudice costituzionale, ma penso di aver sbagliato, vero?

Il problema è che se ragioniamo come i bambini non ne usciamo più: come esistono giudici di sinistra esistono giudici di destra (oggi anche parlamentari)come esistono "certi" magistrati onesti ci sono altrettanti disonesti come pure politici e professionisti e operai...Tutti quanti abbiamo opinioni, spero che quando giudichino se le tengano per se, e se non lo fanno nessuno potrebbe dimostrare che il giudice ha agito perchè ha opinioni contrarie. Per esempio un ragazzo nero senza prove a suo carico viene condannato da un giudice di cui "è risaputo" essere razzista: cosa fa il nero? l'unica cosa che gli è concessa fare, ricusarlo o seguire tutte le strade processuali appello, cassazione, revisione processo ecc. ecc.

Spero di averle chiarito le sue perplessità...perchè anche a me ne sono venute molte..per esempio
"accanirsi contro il capo di una fazione politica a Lui non gradita, con un centinaio, benedica!, di processi con le accuse più fantosiose."= mi scusi ma sta parlando di un PM o di un magistrato? perchè lei lo sa che il PM non si sveglia al mattino e processa la gente che gli sta sul culo...lei lo sa che l'azione penale in Italia è obbligatoria?
Lei lo sa che il capo di una fazione politica ha subito 17processi, 5 in corso (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) e 12 già conclusi, più varie indagini archiviate (6 per mafia e riciclaggio, 2 per le stragi mafiose del 1992-’93, ecc.)?
Lei lo sa che nei 12 processi già chiusi, le assoluzioni nel merito sono solo 3: 2 con formula dubitativa (comma 2 art.530) per i fondi neri Medusa e le tangenti alla Finanza (“insufficienza probatoria”), 1 con formula piena per il caso Sme-Ariosto/1. Altre 2 assoluzioni - All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2 - recano la formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: l’imputato se l’è depenalizzato (falso in bilancio). Per il resto: 2 amnistie per la falsa testimonianza sulla P2 e un falso in bilancio sui terreni di Macherio; e 5 prescrizioni, grazie alle attenuanti generiche, che si concedono ai colpevoli, non agli innocenti: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi), caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi), bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra), 1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra), Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati)?

Le sapete certe cose, perchè siamo bravi tutti a dare opinioni (questo è immorale questo non si fa) ma quando ci sono i fatti ...carta canta...

"Mi domando: il finanziatore di uno fra i più grandi giornali di sinistra, è un'ipotesi, è immacolato come un agnellino? Se un magistrato decidesse di fargli le puci, quanti guai passerebbe? Siamo sempre nel campo delle ipotesi." Mi scusi tanto ma sulle ipotesi siamo bravi tutti; se ha qualche notizia di reato la invito a fare denuncia agli organi di polizia: altrimenti non dia ipotesi ...sono così belli i fatti!!!

Anonimo ha detto...

(per es., andare a letto presto e non seguire per una settimana il TG4)

suggerimento:il problema non è il tg4 o studio aperto o EMILIO VESPA (si ha letto bene)...forse non l'ha capito ma il problema è che dovrebbe cercare di studiare, approfondire, SAPERE perchè è l'unico modo per fottere il potere, senza molotov e P38

solo la conoscenza e la condivisione dei saperi liberano l'uomo

Anonimo ha detto...

maurom ha detto...
La Magistratura non è un potere, ma un ordine.
I magistrati dovrebbero, per lo meno, apparire imparziali (solo apparire? ndr)
I magistrati possono manifestare liberamente le loro opinioni, ma sarebbe opportuno che non si iscrivessero a partiti politici (o meglio, che non facessero proprio politica -ndr).


Un po' pochino. Molto poco.
Un Magistrato che, nelle vesti ufficiali, pronuncia un discorso politicamente allusivo, "indicando", quasi "apertis verbis", qual è la "parte sbagliata" ... Beh! esce fuori ...dal seminato. Una cerimonia ufficiale non è un comizio.

"Non è un potere". Certo, ma il potere alcuni se lo prendono, dall'alto dello scranno sovrastato dalla "dea" la quale emblematicamente tiene nelle mani la spada e le bilance, (e, purtroppo, spesso fanno scendere il piatto da una sola parte -sempre quella).
Meglio non approfondire. Mi fermo.

Anonimo ha detto...

... il problema è che dovrebbe cercare di studiare, approfondire, SAPERE perchè è l'unico modo per fottere il potere, senza molotov e P38

solo la conoscenza e la condivisione dei saperi liberano l'uomo...

Commosso.
Saluti dal Palavobis

Anonimo ha detto...

L'indipendenza di un Giudice si può desumere dalle sue OPERE e dalle SENTENZE. Chi veramente sia amante della verità non può parlare in base a pregiudizi, ma sulla base dello studio attento delle carte e dell'ascolto delle altrui ragioni. E' tutto scritto in quelle sentenze, nero su bianco. I risultati conseguiti dalla procura palermitana nella lotta alla criminalità organizzata sono riconosciuti a livello internazionale, fatta eccezione, naturalmente, per casa nostra. Qui in Italia le centinaia di condanne definitive di pericolosi criminali e assassini ( sia brigatisti che mafiosi)non contano nulla. Qui lo sprezzo del pericolo, una vita blindata priva di piaceri, il rischio di vita per sé e i prori familiari e il coraggio (soprattutto in un periodo come quello successivo alle stragi di via d'Amelio e capaci)non hanno significato, sommerse dalla vergognosa campagna volta alla diffamazione condotta da una classe politica CORROTTA a danno della magistratura. Registro solo un fatto, fra i mille casi di grave comportamento politico, che dimostrano la volontà di accantonare la lotta alla criminalità per tutelare torbidi interessi personali. Nel 2004 il ministro Scaiola fece togliere la scorta a Ilda Boccassini, che si era trasferita a Caltanissetta da Milano per perseguire gli assassini di Falcone abbandonando la famiglia. Questo magistrato era minacciato dalla mafia e il Governo cosa fa?
Gli toglie la scorta, perché è una presunta "toga rossa" (= indipendente, non corruttibile).
I falsi profeti si riconoscono dalle OPERE. Mi pare che la propaganda di partito abbia ormai cancellato questo saggio criterio di giudizio.

Cordiali saluti a tutti, dibattito molto interessante.
Irene

Anonimo ha detto...

ERRATA CORRIGE:
scusate, la circolare del ministro Scajola cui facevo riferimento nel mio intervento precedente risale al 15 settembre 2001.
IRENE

Anonimo ha detto...

Un Magistrato che, nelle vesti ufficiali, pronuncia un discorso politicamente allusivo, "indicando", quasi "apertis verbis", qual è la "parte sbagliata" ... Beh! esce fuori ...dal seminato. Una cerimonia ufficiale non è un comizio.

questo si chiama opinione personale : ci puoi vedere dietro ai discorsi quello che vuoi, come per un altro soggetto quei discorsi non escono affatto fuori dal seminato

benvenuto in democrazia

Anonimo ha detto...

...benvenuto in democrazia

GRAZIE

Così vale per il profwssore che "plagia" gli allievi ...
Per il Magistato che giudica con idee preconcette ...
e ... andiamo avanti così

Anonimo ha detto...

Non si vuole riconoscere, aprire gli occhi sulla corruzione e immoralità di una classe dirigente vecchia, non all'altezza del difficile compito di governare il nostro paese. ma perché non volete capire che la contrapposizione fra destra e sinistra è falsa, che si tratta di uno specchietto delle allodole per nascondere agli Italiani che una ristretta oligarchia, politica ed economica, si spartisce il potere infischiandosene del servizio ai cittadini? Quanti magistrati dovranno essere trasferiti o vedere le proprie indagini avocate (in barba al principio di inamovibilità sancito dalla Costituzione), quanti magistrati dovranno essere ancora ammazzati (la scia di sangue di servitori dello stato nell'arco di due secoli è impressionante...), a quanto dovrà ammontare il nostro debito pubblico perché apriate finalmente gli occhi?

Irene

Irene

Anonimo ha detto...

...benvenuto in democrazia

GRAZIE

Così vale per il profwssore che "plagia" gli allievi ...
Per il Magistato che giudica con idee preconcette ...
e ... andiamo avanti così

hai naturalmente dimenticato i politici che pensano ai propri affari e non quelli della collettività...
se non ti piace questa democrazia cambia paese altrimenti fa di tutto perchè cambino le leggi...
anche a te un benvenuto in democrazia

Anonimo ha detto...

... hai naturalmente dimenticato i politici che pensano ai propri affari e non quelli della collettività... (quelli di dx, ovviamente; in testa a tutti il Nano maligno. Più che ovvio).
... Prodotto di una concezione manichea che vede il male solo da una parte ...
mentre dall'altra c'è il bene, pardon il Bene!
... riusciranno i nostri Eroi a vincere il Male, a furia di Giuste Severe Sentenze?
... Ai posteri ...

Intanto uniamoci al coro dei Giusti. Coraggio! Cantiamo tutti insieme:
"Finalmente abbiamo una banca!!!!"
Voce in contrappunto:
"Facci sognare!!!"

La vita è un sogno.

Anonimo ha detto...

... benvenuto in democrazia

Tutto sta nel significato che vogliamo dare alle parole.
Fra le varie concezioni ce n'è una che identifica DEMOCRAZIA con l'ideologia di una parte.
Esempio:
sei democratico, o sei di Dx?
PS
Notare l'uso e l'abuso che una certa parte ha fatto della parola democrazia e derivati:
-democratiche, le repubbliche dell'est
-democratico il colluttorio con il quale il partito satellite, in Italia, si risciacquava la bocca tutti i giorni
-democratiche, le violenze di piazza
... e avanti:
PDS; DS; PD;
e, guarda caso, MD.

La fantasia non ha limiti.

Anonimo ha detto...

"... Prodotto di una concezione manichea che vede il male solo da una parte ...
mentre dall'altra c'è il bene, pardon il Bene!
... riusciranno i nostri Eroi a vincere il Male, a furia di Giuste Severe Sentenze?
... Ai posteri ...

Intanto uniamoci al coro dei Giusti. Coraggio! "

vorrei che tu mi citassi un solo passo dove abbiamo dimostrato la visione manichea della politica che tu biasimi. la verità non ha colore politico. La verità è più facile da trovare se si leggono con attenzione anche le ragioni delgi altri. E' troppo facile arroccarsi sulle proprie posizioni. E' facile, perché esime dalla fatica di dover leggere, studiare, riflettere, rivedere posizioni quando appaia necessario. A me sembra, onestamente, che finora abbiamo citato fatti e ragioni, cercando di documentare al meglio delle nostre possibilità, cercando di non essere partigiani ma di approssimarci il più possibile alla verità.Sbagliando magari, ma in buona fede, cercando di ascoltare anche ragioni diverse che, fintanto che saranno condotte sulla base di accuse generiche di partigianeria e slogan politici partoriti dalla propaganda di un partito non avranno mai la forza di convincermi. Mi sembra che tu non abbia risposto mai a questioni come quelle da me poste dell'oggettiva connivenza di alcuni uomini politici con la criminalità organizzata (confermata in più gradi di giudizio, anche in Cassazione, quando i processi non sono stati bloccati attraverso vari espedienti, quindi nessun teorema, non si possono sintetizzare con una parola falsa anni di duro lavoro investigativo e sentenze di 1500 pagine), l'insulto e l'aggressione indirizzato da esponenti di governo nei confronti della magistratura o della nostra bandiera, il possesso di organi di informazione e il loro uso non appropriato esattamente come fa la sinistra, l'informazione su questioni giuridiche completamente falsa e tendenziosa (se non ignorante), il silenzio della destra quando magistrati coraggiosi hanno denunciato anche i pessimi comportamenti di alcuni esponenti della sinistra. Comprendo l'entusiasmo politico e rispetto le tue opinioni, ma permettimi di dirti che una simile atteggiamento manicheo non ha riscontro in NULLA DI QUEL CHE HO SCRITTO, e che mi sembra piuttosto essere proprio di quel che scrivi tu. Tu proprio sei sordo alle altrui ragioni, e da come scrivi ritieni che la verità e la giustizia risiedano solamente dalla tua parte politica. Rileggiti per favore, e valuta con serenità se davvero siamo noi i partigiani faziosi. Spesso si tende ad attribuire agli altri quel che siamo noi stessi. E' una legge fondamentale della psicologia alla quale mi sembra che tu, purtroppo, non sfugga.
saluti,
Irene

Anonimo ha detto...

p.s.: non esiste solamente MD. Esistono anche altre correnti, in Magistratura, ugualmente rappresentate nel CSM, addirittura 2, che sono più affini al centro-destra: Unicost e Magistratura Indipendente. Ma a differenza di te, io non ho impossibili pretese che un magistrato non abbia opinioni politiche, semplicemente mi fido anche di un magistrato che faccia parte di Unicost e magistratura indipendente, conoscendo una sola distinzione: quella NON MANICHEA come la tua FRA BUONI (ossia indipendenti e imparziali, ciò che si rivela da opere e sentenze, non dall'appartenenza a un partito) E CATTIVI MAGISTRATI. Anche se non nascondo che il fenomeno dellle correnti all'interno della magistratura è un fenomeno che non mi trova d'accordo. E non nutro afaftto simpatia per la corrente di MD. Gli esseri umani non sono etichettabili con l'appartenenza a un partito o a una corrente. Trovo la logica partigiana, di qualsiasi colore essa sia, di una povertà desolante.
Irene