venerdì 8 maggio 2009

Onu, rifugio per straparlanti. Davide Giacalone

L’Onu, in un sol colpo, riesce a schierarsi dalla parte dei mercanti d’esseri umani, difendendone l’infame commercio, a favorire lo sfruttamento della miseria ed intromettersi nella politica di sicurezza di un Paese democratico, supponendo, assai a sproposito, di potere dare lezioni. Sono bastate poche parole per chiarire al mondo quanto sia negativo abbandonare le Nazioni Unite ad un folto manipolo di burocrati, fra i quali s’annidano non pochi politici giubilati. Al palazzo di vetro si sono spartiti tutto, anche il cimitero degli elefanti.
E’ capitato, per la prima volta, che dei barconi di disperati siano stati trattati come sempre si dovrebbe: intercettati in mare, soccorsi, aiutati e riportati esattamente da dove erano partiti, sulle coste libiche. Questo non perché noi italiani si sia contrari ad accogliere immigrati, ma perché, come ogni Paese civile del mondo, non crediamo che la cosa possa avvenire in modo illegale. L’operazione è positiva, perché se si facesse sempre così non si bloccherebbero i flussi migratori regolari, ma si toglierebbe spazio agli schiavisti, a quei criminali che ricattano dei disperati portandoli, come bestie, nel nostro Paese (quando non li gettano in mare), separandoli dalle loro famiglie, per poi utilizzarle come ostaggi: o ci dai i soldi che ci devi, e non c’importa se per procurarteli dovrai delinquere, oppure capiterà loro del male. Se i barconi potessero essere fermati tutti, gli sconfitti non sarebbero quanti vogliono venire qui a lavorare, ma quelli che lucrano sulla clandestinità.
Rispetto ai Paesi che, alla frontiera, sparano sui clandestini, abbiamo dimostrato più umanità e più diplomazia. Aspettavamo il plauso, è arrivata la reprimenda. Tal Antonio Manuel de Oliveira Guterres che, quale alto (si fa per dire) commissario, dirige il reparto Onu per i rifugiati (Unhcr), ha perso la sua occasione per tacere. A dir suo, infatti, l’operazione è da condannarsi giacché fra quei migranti clandestini poteva trovarsi qualche “rifugiato”, che avevamo il dovere di accogliere. Il “rifugiato”, secondo la convenzione internazionale del 1951, è colui il quale è costretto a fuggire dal proprio Paese perché in pericolo, creato da discriminazioni per ragioni di razza, religione od opinione. Oppure è colui che si trova in pericolo all’estero, per le medesime ragioni, e chiede d’essere rimpatriato. Si da il caso, però, che su quei gusci non erano imbarcati cittadini libici e, pertanto, chi si fosse trovato in quelle condizioni avrebbe potuto farlo presente anche dalla Libia. La quale, è vero, non ha firmato la convenzione, ma non ha alcuna voglia né interesse a tenersi rifugiati altrui.Se, invece, porto tutti i clandestini sul nostro territorio nazionale e, poi, domando chi di loro intende “rifugiarsi” mi rispondono tutti in coro. Salvo accertare che è rarissimo ne ricorrano le condizioni. Quindi il commissario portoghese ha detto la stupidaggine della giornata, confondendo clandestini con perseguitati. Ha anche aggiunto, però, che sia lui che l’Onu sono molto preoccupati per l’atteggiamento e la politica del governo italiano, dipinti come ostili all’umanità. Ed è a questo punto che ci si domanda: ma chi è, ‘sto Oliveira Guterres? Risposta: l’ex primo ministro portoghese, nonché ex presidente dell’internazionale socialista. Un politico che continua a far politica, collocato dove si trova per toglierlo da dove si trovava.
L’Onu ha due possibilità: liberarsene o continuare a perdere credibilità, attaccando chi agisce nella legittimità ed ospitando i carnefici i cui cittadini vorrebbero rifugiarsi all’estero.

29 commenti:

Anonimo ha detto...

Per una volta, sono d'accordo. Approvo l'operato di Maroni e spero che per il futuro si possa fare molto di più e che non si tratti solo di un'iniziativa propagandistica ed isolata.

Il "sinistro cubano castrista leninista staliniano maoista coreano" (così l'amico ossessionato dalla sx è contento, poverino :-)"

Anonimo ha detto...

che costoro pensino all'atteggiamento di malta e della Spagna. In quel caso, tutti zitti. Siamo stanchi delle loro ingerenze a casa nostra.

sempre il sinistro castrista stalinista filocoreano, eh!

Anonimo ha detto...

Concordo col secondo commento.
Se il respingimento lo attua Zapatero, il silenzio.
Se lo fa Maroni, l'insurrezione.

Obbiettività = zero.

Un saluto.
Monica

Anonimo ha detto...

Il "sinistro cubano castrista leninista staliniano maoista coreano" (così l'amico ossessionato dalla sx è contento, poverino :-)"

... se sei d'accordo per una volta (questa) sforzati di immaginare come verrebbe gestito il grave problema dell'immigrazione clandestina da un governo di sx.
prendiamo a modello il governo prodi,
-in seno al quale il buon fausto in perfetta sintonia con l'armando accompagnati dal complesso bandistico e multietnico dei centri sociali sotto l'occhio benevolo della livia turco e della rosy bindi (e compagnia bella) pedalavano tutti contro-
E con un governo del genere come avresti ottenuto questo risultato? addirittura il subcomandante fausto avrebbe voluto istituire un regolare traghetto, con servizio gratuito e giornaliero -trasite! trasite!- attrezzato per la distribuzione di bibite fresche in estate e di bevande calde in inverno, in nome della cittadinanza universale!
trasite1 trasite! avanti c'è posto! poi dove li mettiamo? semplice! costruiremo gli alloggi nei giardini vaticani!
toccato il tetto dei cento milioni di immigrati gli architetti avrebbero studiato un sistema per raddoppiare la superficie del territorio. un'italia a due piani!
pensi che sia una iperbole? lascia il governo in mano alla sx e poi te ne accorgi!
l'amico ossessionato dalla sx ... poverino!

Anonimo ha detto...

è un'iperbole...decisamente.

Il "sinistro maoista leninista moralmente puzzolente" secondo i tuoi gentili epiteti

Anonimo ha detto...

Dopo il primo rimpatrio il segretario pontificio monsignor Marchetto: "I richiedenti asilo, finché non si verifica la loro condizione, vanno comunque accolti. Violate le norme internazionali". L'Osservatore Romano: "Il soccorso è un dovere". E la Cei: "Preoccupazione per il pacchetto sicurezza"

Mettono sempre il becco negli affari della politica italiana.
Ma quand'è che incominceranno a farsi i "C...i loro?".
Una proposta: pensi il Vaticano a sostenere tutte le spese, a reperire i luoghi (sempre a proprie spese) dove accoglierli, a gestire il soccorso (sempre a proprie spese) in mare, ad addossarsi l'onere del mantenimento durante l'identificazione, a provare quant'è facile identificarli e distinguere i veri clandestini dai rifugiati, a trovare una sistemazione decorosa a coloro che non saranno respinti. E il tutto, naturalmente, sempre a carico del Vaticano. OK! Ottima soluzione!
Proposta valida anche per quelle nazioni dell'UE che fanno tanto fracasso perché sanno che, alla fine dei conti, i clandestini, quelli buoni e quelli cattivi, rimangono tutti a noi. Comincino anche loro (gli stati europei che fanno chiasso) a mandare le navi per soccorrerli e per ospitarli in casa loro! OK?
OOOOOKKKK!!!!
PS
Quanti milioni di clandestini, pardon "migranti", saremo in grado di accogliere in un prossimo futuro? 10 mil.? 30 mil.? 100 mil.?
Soluzione: gli italiani dovranno migrare altrove e lasciare tutto il posto ai "migranti". Con buona pace del Vaticano e dell'UE.
OK?

Anonimo ha detto...

Per la questione del respingimento dei clandestini al porto di partenza non vedo il perché di tutto questo chiasso.
Sono stati intercettati in acque non territoriali, quindi di competenza internazionale. Per cui non si vede il motivo che obblighi l'Italia a portarli nel proprio territorio.
Se è un dovere soccorrerli (cosa che è stata fatta) ed accoglierli, li accolgano tutti quei paesi che pensano che sia doveroso farlo. Mandino le proprie navi, provvedano al soccorso ed al, come ritengono loro, doveroo accoglimento.
Facile predicare e poi lasciare il compito ad altri (in questo caso noi). E' come dire "Armiamoci e partite!". Basta con le chiacchiere! Dimostrino anche gli altri paesi europei (Vaticano incluso)di FARE e non soltanto di predicare.

Anonimo ha detto...

ps
La linea dura è necessaria. Mette in crisi tutti i mercanti di carne umana che fino ad oggi si avvalevano di leggi demenziali che, in un modo o nell'altro, costringevano il nostro paese ad ospitare tuttti ad ogni costo.
Ora sanno che non è più così. E pertanto cesserà, o diminuirà in maniera consistente, il flusso degli sbarchi.

Anonimo ha detto...

ROMA (8 maggio) - C'è il rischio che nuove malattie infettive si affacceranno nei prossimi anni in Italia, anche per i fenomeni migratori, e «si assisterà anche al prepotente ritorno di alcune patologie che si credeva di aver debellato».

È quanto emerge dallo studio previsionale “Il futuro della ricerca biomedica in Italia”, realizzata da S3.Studium su incarico della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della società Siena Biotech, presentata oggi da Stefano Palumbo. Lo studio ha fatto emergere come queste patologie necessiteranno di strumenti nuovi perché, ad esempio per la tubercolosi, «le armi già in mano alla medicina saranno spuntate, inefficienti».

Così come ci sarà «una carenza di nuovi antibiotici» e sarà sempre più importante la ricerca nel campo dei vaccini« oltre a quella su antibiotici e antivirali.

Un altro allarme arriva dal presidente della Società italiana di Talassemia secondo cui la paura dei controlli medici da parte degli immigrati rischia di aumentare il rischio che si diffondano malattie come la talassemia, anche in zone dove queste non sono endemiche. «I flussi migratori - spiega Paolo Cainciulli - verso zone dove la malattia non è endemica, in particolare il Nord Europa e nei Paesi dove non era presente, sviluppano la diffusione della talassemia» anche perchè «questi popoli sfuggono alla screening per ignoranza, per paura».

In Italia, continua Cianciulli, si registra un aumento soprattutto nel Nord-Est ma anche al Centro. Riguardo alla diffusione, viene evidenziata una sovrapposizione della «talassemia, con le zone colpite da malaria, che corrispondono alle zone della Magna Grecia» del nostro Meridione.

Giovanni Mellone ha detto...

ignoranti o senza pietà? come vi definireste tutti voi?
l'italia aveva il DOVERE, anche costituzionale (art. 10), di accertare chi di quella povera gente aveva diritto all'asilo politico. probabilmente una buona percentuale viste le loro origini.
parlare poi della perdita di credibilità dell'onu è davvero uno scandalo!
il governo italiano ha condannato la quasi totalità di quella gente a morte certa e terribile, alle peggiori torture, agli stupri. dovremmo tutti essere a conoscenza di chi è quell'uomo accanto al quale siedeva berlusconi in una tenda tempo fa... oppure fingiamo di non sapere?
inoltre va ricordato che la maggior parte dei rifugiati politici in italia è comunque costretta a dormire in fredde stazioni o per strada. in un paese che funziona, in un paese non corrotto, se da una parte ci fossero gli italiani che avrebbero un livello di vita più alto, dall'altra ci sarebbe spazio per qui migranti che vogliono soltanto guadagnarsi da vivere.
e all'anonimo che ha parlato di cittadinanza universale vorrei soltanto dire che prima di scherzarci e riderci sopra, avrebbe magari fatto bene a riflettere sul significato di queste due parole poste insieme.

Anonimo ha detto...

e all'anonimo che ha parlato di cittadinanza universale ...

non ne ho parlato io, ma bertinotti!
è lo stesso bertinotti che aveva proposto un "servizio" di traghetto regolare onde evitare i pericoli della traversata.
ci vuol poco ad immaginarsi la folla di gente di tutti i colori, di tutte le razze, provenienti da ogni parte del mondo che si sarebbe accalcata sul "vaporetto"!
l'italia è un territorio già densamente popolato e non può permettersi il lusso di accogliere tutti quelli che arrivano, sempre in maggior numero, incoraggiati dall'applicazione di leggi demenziali, a causa delle quali non si riesce a cavare un ragno da un buco. per cui una volta entrati ... tanti saluti!
e ripeto, data l'intensità del flusso, quanti ne vuoi accogliere? 20 mln 50 mln 100 mln? vedi un po', il mondo è grande e tutti intendono venire qui.
mi pare che questo discorso non contenga né iperbole né ironia. rispecchia la nuda e cruda realtà, al di là, poi, di tutte le conseguenze che deriverebbero dal soggiorno di mln di clandestini nel nostro territorio.
prova a metterci un toppino.
non so se arrivi a capire, ma penso di sì, la difficolta di far entrare, per es, mille irregolari, e dopo affaccendarsi a capire quali sono quelli buoni e quelli cattivi, distinguere i rifugiati dai furbi ... e, grazie ancora alla demenzialità di certe leggi, i furbi non rivelano la propria identità, si dichiarano rifugiati, assumono identià false ... e noi intanto ci troviamo con la matassa in mano da strigare, matassa che ogni giorno si fa sempre più ingarbugliata.
questa è demenza, non accoglienza ...
li vogliamo portare in casa senza respingerli? bene! allora che il parlamento faccia una bella legge che istituisca il reato di clandestinità, aumentando le pene per i recidivi, (reiterazione del reato) e non mandandoli a spasso perché non si può imputare alla stessa persona lo stesso reato per due volte. ma chi l'ha "studiata" questa bella legge?

Anonimo ha detto...

Giovanna Melloni,
prima di sparare a zero facendo una pessima figura su persone che non conosci, considera che quella nave NON si trovava in acque territoriali ITALIANE, e quindi, tu che sei così umanitaria e studiosa e giungi qui con la tua prosopopea ad ammaestrarci, dovresti ben sapere che non potevano chiedere alcun diritto politico perché...non si trovavano in Italia! Dopo di che, se vuoi che ti dica che il governo dovrebbe intervenire in maniera più seria e radicale anche sul problema del lavoro nero e dello sfruttamento dei clandestini sono d'accordo, ma per favore non venirtene fuori con tutte queste stupidaggini finto-umanitaristiche tipiche della sinistra più becera e irragionevole attaccando chi pensa che l'immigrazione debba essere pianificata in modo da ridurre al minimo l'impatto sulla popolazione, come si fa in tutti i paesi civili (vedi lo studio che tempo fa la camera dei lords della civilissima Inghilterra ha commissionato per studiare se l'immigrazione conveniva o no agli inglesi e prevedere le conseguenze sull'economia di un massiccio fenomeno immgratorio, concludendo che era altamente opportuno ridurre gli ingressi). Solamente qui in Italia non si può fare un discorso serioe pacato, perché gli esponenti della sinistra non vogliono capire, contro ogni evidenza, che si tratta di un'autentica emergenza, con migliaia e migliaia di persone che arrivano ogni giorno e non sappiamo dove metterle e non possiamo assicurargli una vita dignitosa,dato che stiamo affondando noi stessi. Li trasferiremo tutti a casa tua, così potrai dimostrare con i fatti se sei la solita benpensante inconcludente o meno.E per favor tieniti i tuoi insulti per te.Quando ascolto discorsi simili al tuo, ricordo perché non voto più per la sinistra.

Il sinistro castrista maoist

Anonimo ha detto...

Giovanni Mellone, lo vuoi capire che quotidianamente le fabbriche chiudono e migliaia di italiani perdono il lavoro? lo vuoi capir che i giovani, precari quando va bene, non hanno speranza di guadagnare oltre i 1000 euro al mese, quando sono già fortunati e non sono disoccupati o sfruttati? perché on spendi le tue energie e il tuo sdegno di don chisciotte di sinistra per combattere queste vergognose realtà? o forse essere umanitario fa più trendy? però, guarda caso, deve essere umanitaria solamente l'Italia, mentre Malta e la Spagna, ad esempio, se ne disinteresano completamente, e non mandano nemmeno le loro navi a soccorrere i clandestini, a differenza di Maroni.Informati prima di parlare, e uardati intorno. Solo un cieco potrebbe non vedere. Che debbe essere io, poi, a difendere Maroni, mi fa ridere, ma leggere simili discorsimi manda in bestia.

Anonimo ha detto...

P.s: sempre lo stalinista comunista filocastrista

Anonimo ha detto...

p.s.2 parlare dell'obiettività dell'Onu è uno scandalo,altro che!
forti con i deboli, pecore con i forti

Anonimo ha detto...

tutti gli africani, teoricamente, hanno i requisiti per chiedere asilo politico in base alla nostra costituzione...Giovanni, cosa facciamo, portiamo tutto il continente Africano a casa tua? ma fammi il piacere.Ecco un esempio i caso montato ad arte, con malafede, veramente.
Il sinistro stalinista

Anonimo ha detto...

Noto che il sinistro castrista leninista, almeno su questo argomento, ragiona. E ragiona bene.
Cosa che mi fa follemente piacere.
Vado avanti.
I signori dell'onu e della ue non sono d'accordo per la linea dura?
una proposta onesta la faccio io.
Mandino d'urgenza le loro navi, raccolgano in mare aperto tutti i clandestini che vogliono e se li portino a casa loro. Sono acque internazionali e nessuno glielo impedisce.
Ma si spiccino, perché i barconi continuano ad arrivare e purtroppo, la nostra marina, continua ad assolvere il "disumano" compito di respingerli (e, nessuno lo dice, di soccorrerli mentre sono in gravi difficoltà). Vorrei proprio vedere se questa gente (i clandestini) fosse diretta verso le coste della Spagna, per es., o della Francia, che cosa farebbero questi stati, come si comporterebbero. Facile dare la colpa all'Italia e addossarle tutte le responsabilità.
E' appena il caso di ricordare che l'Italia sta rispettando tutti gli accordi internazionali, non solo, ma sta difendendo anche gli interessi delle altre nazioni europee, che se ne lavano le mani, e poi predicano.
E dato che l'Italia, quando accoglie i clandestini che arrivano comunque, deve accollarsi l'onere faticoso e dispendioso del soggiorno, del riconoscimento, dell'eventuale rimpatrio (anche a vantaggio degli altri paesi), non sarebbe ora che tutte, dico tutte, le nazioni europee cominciassero a contribuire economicamente e fattivamente (volontari o personale reclutato) per sollevare almeno in parte l'Italia da questo compito difficile?
Ed anche le spese di rimpatrio, perché debbono essere addossate tutte a noi?
E intanto, giusta la posizione del governo di respingere i nuovi arrivi in acque internazionali. Compito al quale dovrebbero contribuire anche gli altri. Francia, Spagna ....

Anonimo ha detto...

E' appena il caso di ricordare quanto sia difficile governare i centri di accoglienza.
Poco tempo fa, nemerosi clandestini (non rifugiati) in attesa di essere rimpatriati si ribellarono, scavalcarono le recinzioni, ed entrarono in conflitto con la polizia.
Tutte "brave persone" che, una volta sguinzagliate e libere nel nostro territorio, senza un lavoro, senza una fissa dimora, si sarebbero arruolate nella malavita, sarebbero andate ad ingrossare le file dei "vu cumprà" (alimentando il giro dei falsi e delle merci rubate e riciclate), e così via: spaccio di droga, aggressioni, degrado di interi quartieri, reclutamento nelle file del terrorismo ...
E i cittadini italiani? Subire, evitare di circolare nelle strade di notte, donne chiuse a chiave in casa per timore di stupri ... ohibò , dimenticavo ... è tutta percezione, pura e semplice percezione di pericolo, una percezione dovuta all'enfasi data dai media ad alcune migliaia e migliaia di fattaci avvenuti di recente. Chi sta a sinistra è immune da certe percezioni.

Anonimo ha detto...

Chi sta a sinistra è immune da certe percezioni......

Vedi Giovanni Mellone.

Anonimo ha detto...

malta non li accetta e li respinge. e nemmeno effettua salvataggi.
TUTTO TACE
l'italia li respinge.
APRITI CIELO!!!
Insomma in tutto il mondo c'è solo l'italia che si deve addossare tutti gli oneri?
ma che cosa pensa l'ue?
che in fronte a noi c'è scritto
JO-CONDOR?

Anonimo ha detto...

Da le Metamorfosi (ma non di Ovidio).

Il nostro amato presidente della camera, g.Fini ha iniziato la sua carriera in orbace e col manganello: saluto romano, camicia nera, fez, divisa da federale, giovinezza giovinezza primavera di bellezza,a noi!
Più tardi ha gettato alle ortiche tutto il ciarpame del passato regime ed ha militato fianco a fianco con Almirante (il collaboratore di Graziani) che firmò il famigerato decreto di richiamo alle armi durante la repubblica sociale.
Poi ha chiuso in cassetto anche questa esperienza e dal mis (MSI) è passatoad AN.
Da lì poco alla volta ha smorzato i toni, poi li ha completamente eliminati fino ad incominciare a suonare una nuova musica.
Non troppo chiara, ma dietro a questa musica si sentivano come in un'eco lonanale note di bandiera rossa.
Ora, nel coro governativo stona sempre di più. E mentre gli altri intraprendono un cammino, arriva Fini, che in piena sintonia con l'opposizione dissente, condanna, riprende, non approva, recalcitra, fa le bizze, ... e insomma si è messo a fare il bastian contrario peggio del pierfidinando.
Quali "fini" si prefigga non si sa, almeno o non lo so.
Speriamo che il governo si regga bene in piede fino alla fine, dato che Fini è sempre più vicino all'opposzione. Sempre di più. E questo è tradire l'elettorato.

Anonimo ha detto...

Critiche da Fini "Respingere l’immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, ma abbiamo anche noi il dovere, come tutti gli altri Paesi, di verificare se tra coloro che vengono respinti c’è chi ha diritto di chiedere l’asilo". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria. Per Fini si tratta comunque "di un tema così delicato che non è possibile affrontarlo in modo superficiale o, peggio ancora propagandistico. Un conto - puntualizza - è l’immigrato clandestino, mentre un altro conto è chi gode della possibilità di chiedere asilo. Si tratta di due posizioni che non possono essere trattate allo stesso modo".

MI SEMBRA CHE FINI STIA CIURLANDO NEL MANICO.
CHE COSA VUOL DIRE CON -VERIFICARE SE FRA I CLANDESTINI CI SIA QUALCUNO CHE HA DIRITTO DI CHIEDERE L'ASILO?-
COME SE FOSSE UNA COSA SEMPLICE.
I CASI SONO DUE
-O FINI E' RITORNATO DA UNA FESTA MOLTO ALLEGRO DOPO AVER A LUNGO BRINDATO CON GLI AMICI (O COMPAGNI?)
-O HA IN MENTE QUALCOSA DI POCO CHIARO.

Anonimo ha detto...

Avrei un'idea . C'è Schengen, se sei in Italia sei in Europa. Perchè quelli sbarcati non li carIchiamo sul primo treno per la Svezia - ce n'è giusto uno comodo da Milano alle 17.35, arrivo a Stoccolma alle 20.39 del giorno dopo.La Svezia, è grande, è ricca, è disabitata, sono certo che il gentile
Hammarberg
saprà farsene carico. Personalmente sono disposto a pagare il biglietto ad un paio di loro

Anonimo ha detto...

La multietnicità è una risorsa,dicono i soliti "buonisti" sinistri che guarda un pò,buonisti non sono quando vanno al G8 a sfasciare una città o augurano tutto il male possibile all'avversario politico.In realtà a loro della multietnicità non importa un fico secco.Importano i voti.Non riuscendo più a far presa sugli italiani,stanchi marci delle favole sulla fratellanza universale tra cittadini onesti e pusher importati,la sinistra cerca in tutti i modi un consenso "scambiando" la sicurezza e la tranquillità dei cittadini con il visto d'ingresso da regalare a tutti coloro che nei rispettivi paesi hanno problemi più o meno gravi.La situazione in molte città della penisola è così disperata che paradossalmente perfino gli stessi immigrati "legali", una volta ottenuti un lavoro,una casa ed una certa stabilità economica,diventano i più severi censori della politica delle porte aperte.Il problema, insomma, è cosa si ha da perdere.Un italiano o un immigrato onesto hanno da perdere molto: un famigliare che viene accoltellato per cento euro, la virtù e l'equilibrio mentale di una figlia che viene presa e stuprata, le proprietà che vengono rubate dalle case prese di mira dai ladri, la libertà di percorrere un viale senza essere minacciati, il diritto di non vivere barricati come in guerra, quello di poter aspettare il tram alla fermata senza vedersi arrivare addosso un ubriaco a tutta birra e non ultima la possibilità di potersi difendere in caso di aggressione****.

Anonimo ha detto...

FRATTINI - Una presa di posizione, quella di Hammarberg, che secondo Franco Frattini «era prevedibile». «Ma noi - aggiunge il ministro degli Esteri - siamo vincolati da una decisione dell'Unione europea». Una soluzione per tutelare chi fugge dalla violenza e chiede asilo, così come invita a fare il Consiglio d'Europa, per il ministro esiste, e cioè «fare in modo che le richieste di asilo partano direttamente dai Paesi di origine e transito». Per questo Frattini invita l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ad

aprire un ufficio ad hoc in Libia.

Anche perché, spiega, in media su 100 persone la metà chiede asilo e di queste la metà lo ottiene. Quindi
«non è che noi possiamo consentire a 100 clandestini di entrare per accogliere circa 20 domande d'asilo».

Anonimo ha detto...

Il grande bluff dei rifugiati politici Perseguitato solo uno su dieci
di Redazione

Migliaia di stranieri chiedono di entrare in Italia come vittime di regimi totalitari E i buonisti non vogliono sentire la novità: noi non possiamo ospitarli tutti
Ogni giorno che passa, le file dei critici della nuova politica dei respingimenti inaugurata dal governo si ingrossano: ha cominciato, ovviamente, l'opposizione, hanno continuato alcuni Vescovi e l'Osservatore romano (ma non il Vaticano in forma ufficiale) e l'Alto commissariato Onu per i rifugiati e ieri sono partiti all'attacco il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Hammerberg - lo stesso che già ci aveva criticato a vanvera per i campi rom - e addirittura il presidente della Camera Fini, firmatario insieme con Bossi della legge sull'immigrazione in vigore. Ma attenzione: nessuno di costoro ha detto che il respingimento alla frontiera è illegale, cioè che il governo italiano sta violando le regole, ma solo che la pratica è «disumana», «molto triste», «contraria ai principi della solidarietà», «una cattiva soluzione» e via dicendo. Infatti, non solo negare l'accesso al territorio nazionale agli stranieri privi di documenti o in possesso di carte illegali è lecito - e viene fatto regolarmente, alle frontiere terrestri della zona Schengen e negli aeroporti - ma è addirittura conforme alla legislazione dell'Unione Europea, (che non ha nulla a che vedere con il chiacchieratissimo Consiglio d'Europa). Se, finora, non lo abbiamo fatto, anzi quasi sempre siamo andati a prendere in mare aperto i barconi rimasti in avaria - in genere provocata ad arte dagli stessi scafisti - e abbiamo poi introdotto noi stessi i clandestini sul territorio nazionale dandogli modo di chiedere il diritto di asilo, è stato solo per una interpretazione buonista della legge del mare. Era tuttavia evidente che l'andazzo non poteva continuare: con oltre un milione di «aspiranti clandestini» già arrivati in Libia e pronti ad effettuare il balzo verso la Sicilia e altri cinquanta milioni di abitanti dell'Africa subsahariana pronti a seguirne le orme (rilevazione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni), mantenere aperte le nostre frontiere marittime significava esporsi a un'ondata di arrivi biblica, che specie in tempi di crisi economica rischiava di fare saltare tutti gli equilibri. I «disperati» in arrivo avevano infatti imparato che, una volta messo sul suolo italiano, era poi relativamente facile restarvi, o approfittare delle frontiere aperte per raggiungere altri Paesi Ue (non a caso, sono stati gli altri governi europei a esortarci a un maggior rigore): bastava chiedere asilo politico o protezione umanitaria per ottenere un permesso di soggiorno temporaneo in attesa dell'istruzione della pratica, e comunque, anche se si veniva respinti, era sufficiente ignorare il decreto d'espulsione e darsi alla clandestinità. Solo una minoranza di coloro che arrivavano veniva effettivamente rispedita al Paese d'origine, ammesso che questo potesse essere identificato e accettasse di riprenderseli.
La stessa richiesta di asilo politico, avanzata ormai quasi dalla metà di coloro che arrivano a Lampedusa o nel Ragusano, è una evidente forzatura, utilizzata per guadagnare tempo anche quando ne mancano i presupposti: su 100 immigrati che arrivano la richiedono in 50, ma solo 10 hanno i requisiti per ottenere l’asilo. La Convenzione di Ginevra che tutti invocano prevede che il diritto venga concesso solo a chi possa dimostrare di essere individualmente perseguitato nel suo Paese, non a chi scappa solo da una dittatura (sarebbe il caso dell'Eritrea), da una guerra civile (Somalia o Sudan) o dalla miseria (quasi tutti gli altri). Ovviamente la gran parte dei clandestini che arriva in Italia non è in queste condizioni. È poi del tutto inconsueto concedere questo diritto a individui che arrivano da un Paese amico, e quando lo abbiamo fatto in passato abbiamo dovuto spesso pentircene: per esempio, quando accogliemmo alcuni esponenti del Fronte islamico in lotta con il governo algerino, o quando abbiamo aperto le porte ai rifugiati, o aspiranti tali, del Corno d'Africa che - in combutta con i centri sociali - stanno mettendo sotto scacco il Comune di Milano. Comunque, per ragioni umanitarie, spesso le commissioni competenti hanno dato a queste regole una interpretazione, per così dire, estensiva.
Ecco perché i governi italiani, sia di centro-destra, sia di centro-sinistra, come ha lealmente riconosciuto l'on. Fassino, hanno cominciato già parecchio tempo fa a negoziare con la Libia per impedire - mediante pattugliamenti congiunti delle sue coste o la disponibilità a riprendersi i clandestini intercettati in acque internazionali - che troppi arrivassero nella situazione di poter chiedere asilo. Ma ora che, grazie al trattato di amicizia italo-libico, stiamo finalmente prossimi all'obbiettivo, tutte le anime belle gridano allo scandalo, alla crudeltà, alla speculazione elettorale sulla pelle dei disperati. Si può, per carità cristiana, simpatizzare con chi ha fatto migliaia di chilometri e affrontato grandi pericoli per conquistarsi una vita migliore, ma è insensato pretendere che ci facciamo carico di tutti i problemi dell'Africa.

Anonimo ha detto...

Appunto I rifugiati in cucina
di Filippo Facci

Mi chiedo se agli occhi di uno straccione morto di fame del Ghana, semisvenuto dopo sei giorni passati a stritolarsi su un barcone stipato come San Siro, la nostra distinzione tra immigrazione clandestina e diritto d’asilo non debba sembrare solo una delle astruse fighetterie occidentali di cui siamo capaci noi che abbiamo lo stomaco pieno.
La questione è serissima, non devo neanche dirlo, ma a considerare quei bastardi degli scafisti come dei potenziali Schindler io faccio una fatica d’inferno. Il che è niente rispetto allo sforzo deliziosamente occidentale di dover poi discernere tra diritto d’asilo, rifugiati, asilo politico, rifugiati politici e profughi, discutendo poi se dobbiamo rifarci alla Convenzione Onu del ’51, a quella di Addis Abeba del ’69, alla Dichiarazione di Cartagena dell’84, alla Convenzione di Roma del ’50 o a quella di Dublino del ’97. Questo mentre l’unica distinzione che pareva chiara, quella tra chi fugge per delitti politici e chi scappa per delitti comuni, non l’ha ancora capita nemmeno il Brasile che se la mena trattenendo l’assassino Cesare Battisti. C’è qualcosa di culturalmente razzista nell’immaginarsi una cernita come la seguente: i rifugiati si mettano di qua, i rifugiati politici di là, i profughi in lista d’attesa, quelli che hanno solo fame sorry, sono clandestini normali. A casa.

Anonimo ha detto...

Immigrati e respingimenti
Tra ipocrisie e realta’
... omisss ...
Il solo accordo che ha qualche possibilità di funzionare è quello con la Libia. E’ un bell’accordo? No. Non ci piace che i migranti vengano inviati in un Paese dove saranno trattati, nella migliore delle ipotesi, con una rude indifferenza. Non ci piace che il governo italiano abbia respinto in tal modo anche coloro che avevano il diritto di chiedere asilo; e il presidente della Camera ha fatto bene a ricordare che il problema non può essere eluso. Ma l’accordo con i libici, purché osservato da Tripoli, è il solo che abbia qualche possibilità di scoraggiare il traffico di carne umana sulle coste del Mediterraneo. L’opposizione non può dimenticare che l’Italia, come la Spagna, è il più esposto e il più vulnerabile dei Paesi mediterranei. Siamo desiderabili perché siamo vicini, abbiamo un lunghissimo confine marittimo e apparteniamo al «sistema di Schengen », vale a dire a una grande area in cui il controllo dei passaporti è stato abolito. Sperare che l’Italia possa difendersi dall’immigrazione clandestina con gli strumenti di cui si servono i Paesi meno vulnerabili è una illusione. Se può essere di qualche consolazione ricordo che gli Stati Uniti adottano verso i profughi cubani (una categoria che dovrebbero trattare con particolare benevolenza) la stessa politica: li accolgono se sono riusciti a sbarcare, li cacciano se vengono fermati in mare.

Il Partito democratico, quindi, non può limitarsi a criticare. Se vuole essere credibile deve accettare l’ipotesi dei respingimenti, magari con maggiori controlli italiani e internazionali sui campi dei rifugiati in territorio libico, o chiedendo, nello spirito delle dichiarazioni di Fini, che le domande d’asilo vengano raccolte e verificate in Libia.
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Sergio Romano
12 maggio 2009

Anonimo ha detto...

cara ONU preferisci riempire l'italia di clandestini per non far invadere gli altri paesi europei? perchè non ci pensi tu ad andarli a prendere e ospitarli, oppure li potremmo far accampare nel giardino di Franceschini! Sapete qual'è la fortuna del centrodestra? avere il capo dell'opposizione che sta facendo il possibile per perdere i voti per il centrosinistra! Grazie Signor Franceschini, se non ci fossi tu...