lunedì 21 settembre 2009

Sembrerebbe un "coccodrillo" più che una biografia...

Furio Colombo (Châtillon, 1º gennaio 1931) è un giornalista, scrittore e politico italiano.
È anche apparso come attore nella pellicola Il caso Mattei del 1972, nella quale ha interpretato la parte dell'assistente-traduttore del presidente dell'ENI tragicamente morto in circostanze non del tutto chiarite.

Già alla metà degli anni '50, giovanissimo, fu chiamato alla RAI dove, insieme ad un gruppo di giovani intellettuali (tra cui Emilio Garroni, Luigi Silori, Umberto Eco, Mario Carpitella, Antonio Santoni Rugiu), collaborò e diresse vari programmi culturali radiotelevisivi, realizzando decine di documentari e servizi giornalistici. Al suo attivo ha numerosi saggi.
Nei primi anni Settanta fu tra i primi professori a contratto del corso di laurea in DAMS all'Università di Bologna, dove insegnò Linguaggio radiotelevisivo tra il 1970 e il 1975.
Fu corrispondente de La Stampa e de la Repubblica dagli Stati Uniti. Negli stessi anni scrisse per il New York Times e per New York Review of Books. Fu poi presidente della FIAT USA e, in tale veste, insegnò giornalismo alla Columbia University.
Tra il 2001 e il 2004 fu direttore de l'Unità, e tra il 2000 e il 2005 diresse la rivista L'architettura. Cronache e storia.
Dopo l'esperienza da deputato tra le file del PDS-DS (dal 1996 al 2001), è tornato in Parlamento nel 2006, questa volta come senatore, per la lista dei DS in Lombardia. È iscritto al gruppo parlamentare dell'Ulivo.
Il 16 luglio 2007, con un articolo pubblicato su L'Unità, ha annunciato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico, puntando su una critica marcata nei confronti di Silvio Berlusconi, del berlusconismo e di ciò che i suoi governi hanno rappresentato nella legislatura precedente. Tuttavia, all'atto di presentazione delle sottoscrizioni necessarie alla candidatura (il 30 luglio), presenta alcuni moduli che gli erano stati inviati via fax e quindi non in originale. L'ufficio tecnico-amministrativo del "Comitato 14 ottobre", promotore del PD, ammette la sua candidatura "con riserva", richiedendo gli originali entro 48 ore. Colombo sostiene l'impossibilità di eseguire la richiesta, vista l'assenza di strutture partitiche alle sue spalle, e lamenta la presenza di regole "vetero burocratiche" che "soffocano" la nascita del nuovo partito. L'1 agosto, con un intervento sull'Unità, annuncia di rinunciare alla candidatura.
L'8 luglio 2008 ha partecipato al No Cav Day, del quale era uno dei principali promotori, anche dichiarando la propria contrarietà per un attacco in precedenza rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fu tra gli intellettuali che firmarono l'appello pubblicato sull' Espresso in cui si accusava il commissario Calabresi di essere un torturatore e di essere responsabile della fine dell'anarchico Pinelli. (da Wikipedia)

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