lunedì 8 marzo 2010

E l'infame sorrise! Orso Di Pietra

Pare che sulla decisione del Gip di Firenze di arrestare l’impreditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, nel quadro dell’inchiesta sullo scandalo degli appalti, avrebbe pesato la telefonata tra l’impreditore ed il cognato Pier Francesco Gagliadi in cui i due se la ridevano del terremoto in Abruzzo al pensiero degli affari da realizzare dopo il sisma. Se così fosse vorrebbe dire che la decisione del magistrato si è fondata non solo su una valutazione giuridica ma anche su un giudizio morale. Il ché, posto che al momento nel codice penale l’immoralità dell’indagato non fa parte delle motivazioni che giustificano la custodia cautelare, costituisce una innovazione materiale della legge. E dovrebbe spingere i legislatori ad adeguare il codice stabilendo che al momento dell’ingresso in carcere, l’indagato non si limiti a depositare i propri effetti personali ma reciti tre ave, pater e gloria ed un adeguato numero di atti di dolore in espiazione preventiva del peccato commesso! (l'Opinione)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pare che
avrebbe pesato
Se così fosse

Mr Ipotesi quando riporterai un pò di fatti?

Almeno cita le fonti che ormai sono pubbliche giacchè è stato arrestato

Cettola Qualunque