venerdì 10 dicembre 2010

Lettera aperta a Marco Pannella

Gentilissimo Marco Pannella,
sono Angela Piscitelli, classe 1953. Scrivo le mie generalità in preambolo, perché per quelli che hanno la mia età ed ebbero e continuano ad avere una passione politica in un cuore liberale hanno condiviso, con vicende alterne, un pezzo di strada con Lei e con il partito radicale.

Da socialista craxiana ebbi la doppia tessera. Ho sempre pensato che fosse un fatto straordinario, avere le due tessere in tasca, perfettamente logico e perfettamente trasgressivo insieme. Trasgressivo verso questa soffocante autoreferente partitocrazia gattoparda buona a contar teste ed allergica ai cervelli e logico per noi, che volevamo davvero cambiare il mondo e le regole farlocche del medesimo.

Non abbiamo cambiato un bel nulla, ma non abbiamo perso la speranza. E non l'ha persa lei, splendido lottatore solitario dal quale si può certamente dissentire e molto, ma certamente non prescindere. Se il suo dialogo con Silvio Berlusconi si è interrotto, è stato certamente per contingenze umane e politiche che hanno enfatizzato le diversità e cancellato la forte determinazione, comune ad entrambi di liberare l’Italia da questa mefitica palude di burocrazia, di conformismo, di minuscole dittature da accatto, corporazioni e prevaricazioni.

Ed immagino che la palude intera abbia sghignazzato arci contenta accomodando con soddisfazione il posteriore alla poltrona. La palude, a mio avviso, sta sferrando l’attacco finale. Ma intanto i piccoli liberali sono cresciuti e sanno che il presidenzialismo, la riforma della giustizia e la rivoluzione liberale, antidoti indispensabili contro il veleno della conservazione che sfianca la nostra Patria e tutte le Patrie, non possono farsi senza i veri liberali, che sono i veri gentiluomini.

Noi vogliamo cambiare l’Italia, e vogliamo cambiare anche il Pdl disinfettandolo dai miasmi dell’arrivismo, dell’immobilismo, del trasformismo senza ideali. Vogliamo diversità eccellenti che trovino insieme le soluzioni migliori, vogliamo idee che volino alto e che si scontrino nei cieli delle opinioni per creare una pioggia fertile che dia frutti per tutti.

A me piacerebbe che quella strada che fu della mia giovinezza si materializzi ancora, e che in fondo ci sia, finalmente, la rivoluzione liberale. E che con Silvio Berlusconi ci fosse Marco Pannella, lottatore non più solitario. Ma insieme a noi.(il Predellino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Noi vogliamo cambiare l’Italia, e vogliamo cambiare anche il Pdl disinfettandolo dai miasmi dell’arrivismo, dell’immobilismo, del trasformismo senza ideali.

E dai miasmi della corruzione?

Ne hai fumate di canne con Marco