lunedì 24 gennaio 2011

Caro Cav., c'è un’unica risposta al golpe: il contro-golpe. Milton

Il circo dei giannizzeri dell’antiberlusconismo sta godendo di un periodo di rinnovato fulgore, grazie all’inverosimile atto di spionaggio costruito ai danni di una delle più alte cariche dello Stato (ma i Servizi, da che parte stanno?), l’invasione nella vita personale di un privato cittadino e l’illegittima procedura d’indagine nei confronti di un parlamentare della Repubblica.
Golpisti, sciacalli, turbati e falsi moralisti fanno a gara nelle TV e sui giornali, con gli occhi intrisi di sangue e la bava alla bocca, illusi che questa sia la volta buona per mandare a casa il Caimano famelico nell’unico modo del quale sono capaci: sovvertendo il voto popolare con un atto di eversione.

A dire la verità ci aveva già provato il povero Fini, inconsapevole dei suoi limiti intellettuali e di leadership. Caso più unico che raro, la terza carica dello Stato, abituato a interloquire con procuratori, a microfoni spenti, sulle caratteristiche autoritarie di Berlusconi, ha tentato negli ultimi due anni di logorare il governo e il Premier, bloccando, tra l’altro, ogni provvedimento sulla giustizia (ma guarda un po’!), per poi orchestrare un miserrimo gruppuscolo di traditori eletti nel PdL e convergere nel cosiddetto Terzo Polo, una specie di ricettacolo di “numeri due” ormai tristemente avviati alla soglia dei sessant’anni, senza aver combinato nulla. La disfatta del 14 Dicembre, con il Governo che raccoglie la quarta fiducia in tre mesi, ha poi dimostrato la pochezza e l’inconsistenza di Fini e dei suoi sodali.

Qualche giorno dopo (che coincidenza), la procura di Milano, iscrive Silvio Berlusconi nel registro degli indagati e all’indomani della decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento (che coincidenza), scoppia il caso Ruby.
Sull’intento golpista dei magistrati inquirenti della Procura di Milano, amici di quelli che stappavano bottiglie di spumante all’indomani della bocciatura del Lodo Alfano, non c’è dubbio alcuno. La tempistica puntigliosamente precisa, il metodo, uno spiegamento per le indagini di forze, mezzi e denaro pubblico senza precedenti, il merito, la non competenza e il fatto che non ci sia né la vittima dello sfruttamento né il concusso della concussione.
E così, famelici, arrivano gli sciacalli, con a capo sempre Fini, che si avventano sulla preda intervenendo ogni giorno a sostegno dei magistrati e della legalità (che normalmente per loro si ferma a Montecarlo o all’ufficio programmi RAI), pur di affossare colui che li ha tirati fuori dalle fogne, ripuliti ed eletti.
Ci sono poi i turbati, che fanno riferimento all’inquilino del Colle. I turbati, ovviamente, si turbano, il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana è spiato nella sua residenza privata dai magistrati della procura di Milano e il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura cha fa? si turba, e di turbamento in turbamento, i golpisti minano, ormai irrimediabilmente, l’ordine democratico.

Ci sono poi i turbati moderati, ex-amici tra i quali si staglia l’ex Presidente di Confindustria Montezemolo, che notoriamente avvezzo alla vita monastica, si mostra anch’esso enormemente turbato del fatto che Silvio Berlusconi dia feste nella sua residenza privata.

Infine ci sono i moralisti, i sepolcri imbiancati che sono costretti a fare i calvinisti anglosassoni e che preferiscono evidentemente una fellatio nello studio ovale della Casa Bianca a una ragazza scosciata nella residenza privata di Berlusconi, che preferiscono lasciar morire di fame e sete Eluana Englaro nei giorni feriali e baciare i piedi del Cardinal Bertone la domenica.

Presidente Berlusconi, c’è una sola risposta a un golpe: un contro-golpe. Lei deve a coloro che l’hanno eletta e a chi in questi giorni è irriso e sbeffeggiato dai numerosi servi sciocchi che albergano in TV e sui giornali, una riforma della giustizia dura e senza sconti, a cominciare dalla responsabilità civile dei magistrati (per la quale il popolo italiano si è già per la verità espresso) fino alla separazione delle carriere, dall’abrogazione dell’obbligatorietà dell’azione penale alla reintroduzione dell’immunità parlamentare, per finire con una legge che limiti lo stillicidio delle intercettazioni e la loro pubblicazione sui media. Il tutto va fatto senza indugio e a colpi di maggioranza (se veramente c’è), mobilitando il popolo del PdL pronto a circondare, se serve, la Procura di Milano.
E poi dritti alle elezioni. (l'Occidentale)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Cav. c'è un'unica risposta al golpe: andare dai giudici, farti processare ed uscire assolto

troppo difficile?

Anonimo ha detto...

Ci vuole coraggio! Se non collabora con la giustizia pare abbia qualcosa da nascondere. Allora vada dai giudici a dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitatigli. Altrimenti è un pavido e noi italiani non vogliamo un presidente del consiglio pavido.

Anonimo ha detto...

vogliamo un presidente con le palle...le tiri fuori davanti ai giudici e non solo davanti alle mignottons

Anonimo ha detto...

Ma sto vecchio porco soffre di mania di persecuzione...Sembra che il mondo debba girare solo attorno a lui. E' inutile che si lamenti di essere il politico più colpito dai magistrati, con più accuse ...ecc...se le va a cercare tutte. Se si fosse comportato in modo onesto,leale e rispettoso delle leggi italiane come hanno fatto quasi tutti i precedenti presidenti del consiglio,nessun procuratore o magistrato o chicchesia si sarebbe mai sognato di metterlo sotto indagine. Certo che sto essere vergognoso che solo per il fatto che parla di sè in terza persona non lascia dubbi sulla sua ossessione di aspirare al ruolo di imperatore assoluto( una sorta di nuovo re sole), pur di rimanere incollato al potere non ammetterà mai le sue nefandezze già confessate ampiamente dalla ex moglie.

MARY

Anonimo ha detto...

O capito bene o il golpe invocato da questo post è reale?
Circondare le procure?

W il partito dell'amore!