mercoledì 7 settembre 2011

Il favoloso mondo di Amélie. Eisenheim

Ha ragione Silvio Berlusconi. Siamo veramente un Paese di merda. E ogni italiano lo dice, o lo pensa nella sua testa, almeno una volta al giorno: quando la mattina aspetta l’autobus che non passa e rischia di fare tardi a lavoro, mentre piove e non c’è un taxi nemmeno a pagarlo oro, quando prima di entrare alla posta si fa il segno della croce oppure quando vede il suo vicino che gira in Ferrari e per il fisco è nullatenente. Lo pensa un ricercatore quando si deve pagare le provette altrimenti non può fare il lavoro per cui altrove sarebbe pagato a peso d’oro e quando non riesce ad arrivare in ufficio perché un sindacato autoreferenziale e obsoleto fa finta di venire incontro alle esigenze dei lavoratori bloccando inutilmente intere città. Queste, e altre mille situazioni, ci fanno pensare che il nostro Paese fa schifo, che nulla funziona, che stiamo andando alla deriva ma non facciamo nulla per salvarci.

Ma quello che veramente ci fa capire che siamo un Paese di merda, è vedere le foto di Dominique Gaston André Strauss-Kahn, l’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, che torna in Francia come un eroe. I suoi concittadini si fermano a stringergli la mano, a fargli le foto, gli rivolgono complimenti mentre gli elargiscono affettuose pacche sulle spalle. Lui è un francese che ce l’ha fatta, ha dimostrato contro tutto e tutti di che pasta sono fatti i galletti. È vero, le accuse che gli sono state rivolte si sono rivelate insussistenti, ma anche quando per tutto il mondo era un feroce maniaco sessuale che aveva stuprato una povera cameriera, i francesi stavano dalla sua. “Quella disperata sta provando a incastrarlo”, hanno pensato e detto tutti.

Se fosse accaduto a una personalità di spicco del nostro Paese, tutti avremmo pensato: “Che figura di merda, dobbiamo sempre farci riconoscere”. E anche dopo un’eventuale assoluzione il poveretto non avrebbe avuto certo vita facile nella nostra Italia. Probabilmente i giornali di una o dell’altra parte si sarebbero rincorsi a cercare scheletri nell’armadio o a fare interviste a chi, in fondo in fondo, “l’aveva sempre sospettato”.

Questa è la differenza fra un Paese di merda e un popolo che fa della mentalità vincente il proprio orgoglio e la propria fortuna. I francesi hanno la grandeur, gli americani si nutrono del sogno, inglesi e tedeschi ancora devono capire come spartirsi il mondo. Noi andiamo avanti con il nostro chiagne e fotte e ci meritiamo Filippo Penati e il presidente del Consiglio che dice che siamo un Paese di merda. C’est la vie. (The FrontPage)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non voleva eliminare le province perchè non vi erano risparmi...oggi le elimina

provo pena per le bugie del vecchio porco
ah, dimenticavo una cosa:grazie per tutti gli aggravi che una famiglia dovrà affrontare con le varie manovre

Grazie porco! Tu fotti e noi paghiamo
Ci vediamo nel 2013...dei sondaggi non ne parli più?

Anonimo ha detto...

caro giacalone, devi per forza maggiore dare ragione al tuo padrone. Altrimenti non lavori più.Forse lo pensi tu che l'italia è un paese di m... io no. Se le poste non funzionano "poco personale perchè tagliati, i mezzi pubblici non rispettono l'orario poco personale perchè diminuiti i trasferimenti sallo stato centrale alle regioni lo stesso vale per la sanità per la scuola " in un anno 2011 tre manovre ma chi li paga? Hai scritto un articolo sull'italia di m... alla fine ai inserito Penati, non ho capito il legame, quindi ti sei dimenticato di scajola, sorrentino,milanese,lunardi,berlusconi, tedesco, e poi giacalone non guardare in casa altrui guardiamo in casa nostra, perchè noi le tasse le paghiamo in italia e non in francia.
saluti