venerdì 18 maggio 2012

Agrippa e la Grecia. Davide Giacalone

Valutate due date e misurate l’assurdo: il 17 giugno i greci torneranno a votare, poi, entro il 30 giugno, quindi tredici giorni dopo, il nuovo governo dovrà realizzare tagli alla spesa pubblica per un valore pari al 5,5% del prodotto interno loro. Aspetta e spera.

Tornano a votare perché il governo che avevano eletto è stato detronizzato dal (falso) dio spread, perché quando proposero un referendum sulle misure imposte da Bruxelles furono subissati d’insulti (dacché la democrazia è divenuta eresia), e perché il governo tecnico non ha posto rimedio, sì che il voto del 6 maggio scorso ha dato luogo a un guazzabuglio ingovernabile. A ben vedere il prossimo 17 giugno i greci voteranno per il referendum che non si volle far fare a George Papandreou, pro o contro l’euro. Con la differenza che, nel frattempo, si sono massacrati loro e s’è massacrata l’Unione europea. Avevamo visto giusto, quando guardammo con simpatia a quel referendum.

Se scorrete i titoli dei giornali, in giro per l’Europa e per mesi, sembra che la Grecia sia il novello untore. La terminologia è quella epidemica, paventando il contagio. Ma chi ha contagiato chi? La crisi dei debiti arriva dagli Stati Uniti, dove sono più diffusi prodotti finanziari che favoriscono la speculazione, senza più alcun rapporto con il mercato reale. Lì l’hanno curata sommergendola di denaro, e sperando che non riparta al prosciugarsi dell’onda. Quando è arrivata in Europa s’è provato, su indicazione della clinica tedesca, coadiuvata dall’infermeria francese, a curarla con il rigore. Non solo il risultato è disastroso, ma si corre anche il rischio di considerare negativa l’attenzione ai bilanci pubblici e la tensione nel tagliarne le vaste spese inutili e improduttive. Due danni in un colpo solo.

L’errore fu commesso all’inizio, considerando il dramma greco un problema dei greci, da superarsi a loro spese. L’errore consisté nel credere che si potessero salvare le banche, specie tedesche e francesi, senza salvare la Grecia, e con quella l’Europa. Non fu un errore tecnico, perché tecnicamente era solo una micidiale castroneria, fu un errore politico, che reintroduceva l’egoismo nazionalista nella speranza europeista. Fu un errore riconoscibilissimo, tant’è che lo descrivemmo ed esecrammo. Eppure fu commesso.

Ai greci è stato applicato al contrario l’apologo di Menenio Agrippa, quello che puntava a spiegare al popolo perché fosse utile lavorare, raccontando che è vero tutto il cibo finiva nello stomaco, nonostante fosse procurato dalle braccia, ma senza nutrimento allo stomaco anche i muscoli avrebbero ceduto. Per Agrippa era chiaro che il corpo sociale, come quello umano, era un tutt’unico. S’era a cinquecento anni prima di Cristo. Duemilacinquecento anni dopo lo stomaco s’è rivolto al piede infetto, certo anche per sua trascuratezza, e gli ha detto: cavoli tuoi, curati e cammina, che ho fame. Siccome non era svelto lo si è preso a mazzate, gli si sono sequestrati i calzari, gli si è detto che faceva schifo. Poi la caviglia ha detto: cribbio, qui mi contagiano. Il polpaccio ha cominciato a sentir dolore. E il male sale, si diffonde, con il cervellino e la boccaccia che continuano ad inveire contro il piede. Il vecchio Agrippa è passato di moda, ma il suo apologo funziona alla perfezione: se ci si comporta così con la Grecia, con il piede, è segno che non la si considera parte del corpo (salvo averla accettata, sapendo bene quale era la realtà).

In queste condizioni non è la Grecia che uscirà dall’euro, è l’euro che è uscito dall’idea d’Europa, da quella cresciuta fin dal 1951, con la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Incapaci di vedere questo dato i governi europei si sono gettati nella fornace, tant’è che 10 sui 17 dell’Unione monetaria e 16 sui 27 dell’Ue sono caduti (negli altri si deve ancora votare). E invece di pensare che la causa sta nel deficit istituzionale dell’euro e nel deficit democratico delle istituzioni europee, si tende a credere che la causa sia l’eccesso di democrazia che porta i popoli a votare contro questa follia tecnocratica e monetarista, condotta da falsi tecnici, in nome di una falsa moneta.

Chi è europeista, come me, chi crede che il destino dell’Italia sia migliore, se legato all’Europa, assiste a questa strage di politica e di cultura urlando almeno una cosa: la mano assassina è il nazionalismo, il contrario dell’europeismo. Se le nostre forze politiche non fossero le amebe suonate che sono, da ciò potrebbero partire per ritrovare iniziativa internazionale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui invece abbiamo già votato. E la gente ha dimostrato di avere pieni i c******di questa classe politica di m****
Leggo che è in cantiere un decreto legge con il quale il Governo di m*****, attualmente in carica toglie pure i soccorsi ai terremotati. !!!!!!!! !!!!,!! !!!!!!
Giusto, giustissimo! I soldi per i soccorsi debbono essere spesi solo per i clandestini quando arrivano con le barche. Soccorso, tetto, vitto, alloggio, assistenza sanitaria (molte donne giungono incinte proprio per dare ai loro baby tutti i comfort alla faccia nostra).
Poi per noi qualche briciola se rimane!

Cosa aspetta il Pdl a bocciare certi provvedimenti? Sono tutti scemi o ci fanno?
Scusa tanto caro Silvio, ma qui non ci vedo chiaro.
Il parlamento è ridotto ad un VOTIFICIO a disposizione del Governo Monti.
Da Parlamento è ridotto al rango di
CAMERA DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONI
agli ordini insindacabili del CAPO.
Il proprietario del propio appartamento (1 casa) paga la tassa sul reddito, paga l'Imu, paga le addizionali e poi, ala fine, se viene il terremoto ... "so' c**** tua" come "dicheno" a Roma.
Certo che la CASTA non verrà minimamente toccata.
Ma la GENTE, mi pare, ha dato un BEL SEGNALE in queste elezioni!
ANTIPOLITICA?
NO! è la gente che è stufa! e certe situazioni di scontento sono assai pericolose. Basta ricordare HITLER E LE MOTIVAZIONI CHE LO PORTARONO AL POTERE. La storia non si ripete? No! La storia si ripete con qualche modifica.
Grillo è un demagogo?
Ma se la gente non sa più da che parte voltarsi .... perché dove vai son cipolle ... ti volti a dx e lo pigli nel c***, ti volti a sx e lo pigli nel c*** ugualmente.
Ma dove va uno che non sa più da che parte andare?

Anonimo ha detto...

E' un fatto che chi ha votato Pdl non ha avuto la grazia di veder realizzati i programmi del partito.
Hanno subito avuto il bocconcino buono, buttato là come si fa al gatto affamato. Micio , micio, vieni dal tuo padroncino che ti leva di dosso l'ICI. E il micio senza più il pizzico di quella pulce maledetta, faceva le fusa, e si strofinava soddisfatto al braccio del padrone che lo accarezzava.
Poi, secondo bocconcino, la legge contro l'immigrazione clandestina. E sembrava che le cose incominciassero a funzionare per il meglio. ... ma...
Ma , i soliti Pm "pietosi" hanno incominciato a scalzare dalle fondamenta la legge, trovando tutti i pretesti per renderla quasi inutilizzabile. Alla fine la Legge tanto aspettata si è rivelata un colabrodo. tutti i cavilli erano buoni per demolirla, dalle sentenze "pietose", ai ricorsi alla Corte costituzionale, alle regole IMPOSTE dalla UE ( ma dove finisce la sovranità di un popolo?). Fatto sta che un clandestino, quando ha messo un piede sul nostro territorio, ci resta. Il termine Clandestino è rimasto svuotato di ogni senso, di ogni configurazione giuridica.
Come se non bastasse arriva la scissione di Montecarlo (mi sono confuso), volevo dire del partito col quale era stata fatta, diciamo, la "fusione".
TUTTO NEL CONGELATORE.
Poi, dopo i frondisti, ecco i congiurati. Pochi, ma sufficienti per dare il colpo mortale.
Il partito non c'è più!!!!!!!
Il programma va in mille pezzi!
E L'ELETTORE?
Non fa a tempo a stropicciarsi gli occhi che, arriva l'invasione dei clandestini, l'UE ci obbliga a tenerli, la Francia li respinge e ce li rispedisce per competenza.
L'ELETTORE continua a stropicciarsi gli occhi.
Arriva la crisi con la violenza di un uragano.
Via Berlusconi! (ma perché?)
Su Monti.
Arieccote l'Ici con gli interessi, salati e sgraditi a tutti.
E dopo la sequenza dei provvedimenti a raffica: tasse, tasse , tasse; giù le pensioni ( non quelle della casta), giù l'assistenza, giù i soccorsi (meno quelli dati ai clandestini), giù la brache .... tutti a b*** punzoni o pelonzi (a scelta del condannato).
RISULTATO FINALE
L'eletttore del Pdl è rimasto altamente fregato. Niente del programma è stato realizzato. Tutto è peggiorato.
Berlusconi (invano) avrebbe voluto fare la riforma della giustizia (non è possibile che un solo PM mandi a carte quarantotto quello che decide un parlamento voluto dall'elettorato), la legge sull'immigrazione, la riforma del fisco, la riforma delle regole parlamentari, per cui un deputato deve essere vincolato al mandato datogli dagli elettori, e non può il giorno dopo le elezioni voltare loro le spalle.
Tutte queste belle cose sono finite in soffitta fra vecchie suppellettili, ragnatele e polvere. Tutto accantonato.
UN PALMO DI NASO!
E' il caso di dire che vincemmo, ma abbiamo perduto. Alla grande!
E ora? Molti hanno seguito il canto delle Sirene, o meglio del Grillo!

Anonimo ha detto...

...e dai MAURO!
Non hai sentito parlare del sisma che ha devastato le terre emiliane?
... e dell'atto terroristico che ha posto fine alla vita della povera MELISSA?
... ma dove eri?
... e non hai sentito i fischi che ha intascato portato a casa il PDC? ...
NON C'E' NIENTE D COMMENTARE? ABITIAMO SULLA LUNA?