mercoledì 1 maggio 2013

Se non è zuppa è pan bagnato. Aldo Reggiani

Riassunto delle puntate precedenti. Nel 2009 quando da poco erano partite le bordate di Repubblica al Cav sulla faccenda Noemi, Libero riportò una breve ma clamorosa dichiarazione del leghista Mario Borghezio, rilasciata durante il raduno di Pontida di quell’anno, che recitava: «Un mese prima della campagna elettorale si è riunita a porte chiuse la Trilateral Commission, una sorta di sinedrio internazionale di alto livello finanziario e di molta influenza, presenti, come ha segnalato la stampa francese, Romano Prodi e Mario Draghi. E’ un dato che questo governo non sia servo dei poteri forti. Mi domando se la regia di questa ben orchestrata campagna contro Berlusconi non sia di un livello ben più alto della redazione romana di Repubblica. Per queste persone, organizzare un attacco del genere è facile come per me organizzare una ronda».
 
Il 16 giugno 2009 Oscar Giannino, al quale avevo chiesto notizie su questa “Spectre” finanziaria della quale mai avevo prima sentito parlare, gentilmente mi rispose:
 
“Carissimo, è un forum globalista nato nel 1973. Fu Rockfeller insieme a Kissinger a farsene promotore, accomuna “classe dirigente” Usa, Ue e Giappone, soprattutto manager, accademici, banchieri, membri di autorità di regolazione, ex politici di nome internazionale. Le sue riunioni si attengono alla regola di Chatham House, dunque nessuno sa niente e zero stampa, di conseguenza la cosa alimenta miti e misteri di ogni genere. Ha avuto una grande importanza per far uscire gli Usa dal Vietnam tramite triangolazioni riservate fortemente volute dal grande capitale bancario che temeva una crisi di sostenibilità del debito Usa – infatti avemmo l’esplosione dell’inflazione prima e del petrolio poi – poi è stato un canale aperto tra est e Ovest negli anni di Reagan e Thatcher, quando il grande potere economico preferiva, come Andreotti, che non si disturbasse troppo l’Impero Rosso. Da allora, ha perso parecchio del suo smalto. Oggi, è uno dei luoghi in cui i grandi banchieri ai quali dobbiamo il bel capolavoro di questa crisi si leccano le ferite, dando la colpa ai politici che vogliono frenare la globalizzazione.
 
Sono circa 350 membri, da quel che so, e per l’Italia c’è gente come Enrico Letta, Alessandro Profumo, Mario Monti e un paio di altri prof della Bocconi… inutile che le dica che non c’è uno solo di centrodestra…. europeisti tecnocratici, il milieu di sempre di ipotesi terzaforziste elitarie sostenute da Paolo Mieli per 15 anni sino a ieri, da D’Alema oggi… il sogno di chi considera il suffragio universale un lusso di cui in Italia fare volentieri a meno, sostituendolo con il CSM e la benedizione di due direttori di giornale di centrosinistra: Repubblica e Corriere in questo sono assai più simili che diversi”.
 
Nel settembre 2011 Daniela Coli in Il vero conflitto d’interessi in Italia va cercato nei giornali, confermando la faccenda, informava dettagliatamente sulle gesta della sezione italiana della suddetta Lobby, documentando: “È comprensibile che Berlusconi sia stato visto dalla Lobby che decideva i destini dell’Italia come un contropotere e sia stato combattuto fin dall’inizio, incastrandolo col conflitto di interesse e col famoso avviso di garanzia pubblicato da Mieli sul Corriere, mentre il Cavaliere presiedeva il G8 a Napoli nel novembre ’94. Berlusconi tornò al governo nel 2001, perse nel 2006, rivinse le elezioni nel 2008, ma la Lobby di Repubblica, il Corriere e la Stampa si ostina a parlare di ventennio berlusconiano. È comprensibile che si sia tentato di fare fuori Berlusconi: per la prima volta in Italia è nato un contropotere deciso a fare funzionare la democrazia rappresentativa e a governare cinque anni, come in tutte le democrazie occidentali.
 
Per eliminare Berlusconi si è creato un nuovo ariete: i magistrati. Erano serviti per fare fuori con una campagna giudiziaria-mediatica i partiti della prima repubblica e i magistrati sono rimasti gli alleati più fedeli della Lobby, mai scalfita da un’indagine e alla quale sono sempre stati serviti su un vassoio di argento avvisi di garanzia e intercettazioni, quando fa comodo agli interessi della Ditta. (…) Per questo, non solo Berlusconi, ma anche il centrodestra va abbattuto, la sinistra basta un tozzo di pane per tenerla al guinzaglio.”
 
Stiamo oggi soffrendo per i disastrosi misfatti operati da un Governo impostoci da un’Europa dei Banchieri - Il passo indietro di Berlusconi? Costretto da un ricatto - con un Mario Monti, un mondialista alla guida dell’Italia .
 
Un Monti peraltro invocato fin dalla primavera-estate del 2011 come “l’uomo della Provvidenza” dalla cattocomunista Bindi, dal post comunista D’Alema (quello indicato da Giannino come Quinta Colonna della Lobby; quello che pur voleva vedere il Berlusca chieder l’elemosina; quello peraltro dimostratosi un vivace imprenditore nel campo del gioco d’azzardo, come puntualmente documentato da Francesco Agnoli in La privatizzazione dellIri negli anni Novanta e le sale bingo di D’Alema ) e da tutta l’Armata Brancaleone del Pd.
 
Tant’è che il povero smacchiatore di giaguari fallito, che fino a pochi giorni fa dichiarava davanti ad una folla oceanica di trecento persone a Corviale, che a lui e agli elettori del Pd, il Berlusca e “la” PdL ”zi fanno schifo”, all’inizio della scorsa campagna elettorale, ad un cronista televisivo che gli chiedeva se in caso di pareggio avrebbe fatto un governo di coalizione col Cav, rispondeva irridendo che mai sarebbe accaduto, visto che il Pd aveva fatto di tutto per cacciare il Berlusca a far arrivare il Monti.
 
(Bisogna dire, a suo onore, che ha fatto di tutto, pur paralizzando l’Italia, per mantenere la promessa)
 
Ragion per cui chi oggi si ritrova con quel tenero buchetto che sta in mezzo alle chiappe molto dolorante, causa il Monti, è pregato di andare dalla Bindi, dal Gargamella, dal Baffino e dagli altri della direzione del Pd, Francechini compreso, a farsi somministrare gli opportuni impacchi curativi a suon di fresche mazzette di euro.
 
Partito Democratico, Sede nazionale – Via Sant’Andrea delle Fratte, 16 – 00187 Roma.
 
Mi raccomando, però: prima di calarsi i pantaloni per la bisogna, per sicurezza prendano in mano il portafoglio, come fanno quelli che vanno a puttane. Con certa gente non si sa mai.
 
Ma la favola metropolitana ancora in auge, è che le cure del Monti erano necessarie per “sanare i conti”.
 
Si, ma i conti delle Banche, soprattutto estere.
 
Questa vergognosa verità l’ha svelata senza perifrasi Magdi Cristiano Allam in L’ombra della dittatura informatica, pubblicato dal Giornale il 4 marzo 2013, in cui rivela: “Così come il comunismo ideologico faceva paura non perché difendesse i diritti dei lavoratori ma perché prospettava la dittatura del proletariato e la morte del capitalismo, il mondo contemporaneo deve fronteggiare due nuove minacce che attentano alla nostra civiltà: la dittatura finanziaria e la dittatura informatica che, in Italia, s’incarnano rispettivamente in Mario Monti e in Beppe Grillo (espressione mediatica e politica del pensiero di Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del Movimento 5 Stelle).
 
La presenza di Monti ai vertici di Goldman Sachs, Moody’s, Gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale e Centro studi Bruegel attesta senza ombra di dubbio la sua identità di uomo dei poteri finanziari forti che hanno creato il cancro dei titoli tossici e che controllano i governi e le banche. Monti, nonostante la più alta imposizione fiscale al mondo ha fatto salire il debito pubblico e fatto calare il Pil, sta condannando a morte le imprese, sta riducendo gli italiani in povertà e sta negando ai giovani certezza nel presente e speranza nel futuro.
 
Non accade perché Monti è un incompetente ma perché sta attuando rigorosamente la missione: salvare le banche e riciclare i titoli tossici, in una dittatura finanziaria in cui la persona viene ridotta a semplice strumento di produzione e consumo della materialità.”
 
Confermando, ce ne fosse bisogno, ciò che nel novembre del 2011 anticipava Giuliano Ferrara in Fondamentali buoni, il resto merda , laddove inizia: “Giusto ieri un banchiere mi raccontava per filo e per segno come hanno fatto francesi e tedeschi a trasferire sul groppone del sistema bancario italiano il peso, insostenibile per le loro banche, del debito greco insolvente. Il G20 ha seguito. Con quella specie di amministrazione controllata che non ferisce l’orgoglio, peraltro scarseggiante, ma dà una indicazione che il paese si appresta a seguire con una probabile mascherata, malgrado un capo dello Stato indisponibile alle manovre di Palazzo troppo spinte. Giochi di alta finanza, un gioco da ragazzi. Siamo un paese solidissimo, ma ci siamo privati di un dettaglio: la guida politica.”
 
Abbiamo tirato un respiro di sollievo quando è stato silurato un altro bel tomo, indicato per la Presidenza della Repubblica, anche lui iscritto a Trilateral, Bilderberg e Senior Partner di Goldman Sachs – sono tutte diverse sezioni dello stesso Club – che ha pur svenduto mezza Italia, come documentavo in CDB for President , che l’incarico di formare un Governo è stato in questi giorni affidato ad un altro adepto delle stesse “Cupole”, quelle in cui, come svelava Giannino, prendono il the delle cinque coloro che questa terrificante crisi hanno provocato: Enrico Letta.
 
Parafrasando il convulso Grillo “siamo circondati”.
 
Se non è zuppa, è pan bagnato.
 
Chapeau, comunque, alle serpigne strategie dei servi della Lobby.
 
L’unica speranza sta nel fatto che questa volta c’è di mezzo il Cav, quello che la Lobby anche italiana di Trilateral, Bilderberg e Sinistra vorrebbe, come informa la Coli, se non vedere morto, almeno al gabbio.
 
Vediamo che cosa riuscirà ad ottenere e/o quali ulteriori misfatti riuscirà ad evitare.
 
Speriamo tenga duro.
 
Nel frattempo Mario Draghi, storico compagno di merende del Prodi, del Monti, del Letta, eccetera eccetera, quello, per intenderci, de Lo strano caso di Mister Drake , a conferma che in questa Europa Carolingia vi sono figli di un Dio maggiore e figli di un Dio minore, ha praticamente concesso alla Francia di stampar moneta per coprire le enormi voragini delle sue Banche.
 
 
E ora non ditemi che non siete felici. ( the Front Page)

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