lunedì 12 agosto 2013

Le parole invincibili. Stefano Di Michele

Isole pedonali. Una delle grandi iatture delle città. Di per sé l’isola pedonale è una bella cosa, ma ormai è quasi da preferire, tale e tanto sconquasso ne viene, uno svincolo autostradale sotto le finestre, un’uscita del Raccordo anulare vicino al portone. Appena le macchine vengono cacciate, è un fiorire gramignesco di locali danzerini e canterini, ubriachi con boccali di birra in mano, danzanti nel cuore della notte, bonghi risuonanti, bancarellame immigratorio di paccottiglia inguardabile, bancarellame nazionale comprensivo di grembiuli con pisello del David allungato all’estremo, mutande sintetiche, papifranceschi su appositi magneti da frigorifero. Fenomeno direttamente collegato alle isole pedonali, la nostalgia: ti ricordi che bello, che pace, quando passavano i Tir? (il Foglio)

Nessun commento: