sabato 3 agosto 2013

Silenzio stampa

Speravamo nell'assoluzione.
Eravamo tra coloro che confidavano nel famoso giudice a Berlino.
Con la condanna di Berlusconi certa magistratura ha gettato la maschera e dichiarato guerra.
E guerra sia!
Basta ossequioso timore reverenziale, finito il rispetto per la toga e la funzione, via libera alla critica anche feroce di processi che si basano sul nulla, che fanno a pugni con il buonsenso e che scavalcano il diritto.
La magistratura è un Ordine e non un potere. Un Ordine che amministra e gestisce un potere dello Stato: il potere giudiziario che consiste nell'applicazione delle leggi fatte dal Parlamento che, questo si, ha il potere legislativo.
Mentre il potere esecutivo spetta al Governo che mette in pratica le leggi del Parlamento.
Quindi i magistrati possono solo applicare la legge e nemmeno interpretarla: la loro è una mera funzione amministrativa. Il processo prende il nome da procedimento che i magistrati devono portare a compimento seguendo codici e leggi che vanno rispettate e che loro non hanno il potere di cambiare. Il loro potere si sostanzia nell'amministrazione della giustizia.
Come qualsiasi funzionario dello Stato il magistrato non è intoccabile, si può criticare e censurare e le sue sentenze non sono infallibili.

Tornando a Berlusconi consiglierei ai suoi deputati e senatori di mettere in atto un bel tacer che, come dice il proverbio, non fu mai scritto.
Sono assolutamente certo che nel volgere di pochi giorni gli antiberlusconiani, nel silenzio tombale del Pdl, finiranno per mettere in scena un film che li seppellirà per sempre.
Senza Berlusconi da mettere in croce sono nullità!

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