venerdì 24 gennaio 2014

Il Partito dei Magistrati distrugge e puntella. Mauro Mellini


Il fatto è semplice (se si vogliono ignorare molte sulle stranezze e complicazioni).
Il Sindaco dell’Aquila, che ha le dimissioni facili, sia perché facilmente vi ricorre, sia perché altrettanto ed ancor più facilmente le ritira, si era dimesso, dopo che un’inchiesta giudiziaria aveva sconquassato la sua Giunta, coinvolgendo vicesindaco ed assessori, mettendo in gattabuia e ai domiciliari assessori ed esponenti del partito (centrosinistra) che regge, si fa per dire, la Città.

Poi la prevista, benché inconcepibile, revoca delle dimissioni. Motivo: a puntellare il Sindaco Cialente e a rimetterlo in sella è intervenuto nientemeno che il Procuratore Capo di Pescara (ex), quello del processo Del Turco. Un esperto di demolizioni e, quindi, anche di ricostruzioni di Amministrazioni.
Con l’arresto di Del Turco fu azzerata l’Amministrazione della Regione Abruzzo. Con il puntello oggi fornito a Cialente, è salvata quella del Comune dell’Aquila. Per via giudiziaria, dunque era stata messa in crisi l’Amministrazione Comunale. Con un colpo di teatro di un esponente di spicco della “magistratura demolente” la questione morale evidenziata dall’inchiesta giudiziaria si risolve di colpo in bellezza ed onestà.
“Chi di giustizia perisce di giustizia rifiorisce”. Così sembra oggi trasformato il noto aforisma.
Con Trifuoggi vice, Cialente imbocca una nuova via: non più quella di casa ma quella della poltrona per un solo attimo abbandonata (o che così pareva). Il Partito dei Magistrati sta rilevando un nuovo volto, una nuova capacità taumaturgica, quella delle risurrezioni dei travolti dalle “questioni morali” che esso stesso con tanta facilità provoca.
Del P.d.M. si potrà dunque dire con Manzoni che è colui “che atterra e suscita che affanna e che consola”. Oggi pare che, dopo tanti affanni seminati in Abruzzo ed altrove, il P.d.M. “consoli” Cialente. Trifuoggi, magistrato oramai in pensione, ci ha tenuto a precisare che rimetterà a posto le cose all’Aquila (“si tratta di una rivoluzione!”) senza prendersi manco un euro, manco una lira. Insomma lo farà per mero diletto, cioè per trastullo. Vedremo quanto si potranno trastullare gli aquilani.

Giustizia Giusta

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