mercoledì 15 gennaio 2014

Libertà economiche, L'Italia è 86ma.



L’Italia è 86ma nella classifica delle libertà economiche – l’Index of Economic Freedom promosso dalla Heritage Foundation, il principale think tank conservatore americano, e dal Wall Street Journal. Il rapporto, curato da Terry Miller, è giunto quest’anno alla ventesima edizione. I Paesi più economicamente liberi al mondo restano Hong Kong e Singapore, seguiti da Australia, Svizzera, Nuova Zelanda, Canada, Cile, Mauritius, Irlanda e Danimarca. Per la prima volta, gli Stati Uniti non figurano fra i primi dieci Paesi per libertà economica.

Su 178 Paesi censiti, 114 godono oggi di maggiore libertà economica rispetto allo scorso anno, 59 di inferiore libertà economica. In Europa, precedono l’Italia per libertà economica: Svizzera (punteggio 81.6/100), Irlanda (76.2), Danimarca (76.1), Estonia (75.9), Regno Unito (74.9), Paesi Bassi (74.2), Lussemburgo (74.2), Germania (73.4), Finlandia (73.4), Svezia (73.1), Lituania (73), Georgia (72.6), Islanda (72.4), Austria (72.4), Repubblica Ceca (72.2), Norvegia (70.9), Latvia (68.7), Macedonia (68.6), Cipro (67.6), Spagna (67.2), Polonia (67), Ungheria (67), Albania (66.9), Slovacchia (66.4), Malta (66.4), Bulgaria (65.7), Romania (65.5), Turchia (64.9), Montenegro (63.6), Portogallo (63.5), Francia (63.5) e Slovenia (62).

Il punteggio fatto riscontrare dal nostro Paese è 60.9, con un lievissimo miglioramento rispetto all’anno scorso, dovuto alla relativa disciplina dei conti pubblici. “Leggere l’Indice della libertà economica per un italiano è deprimente – ha dichiarato Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni – Questa classifica, nei vent’anni in cui è stata realizzata, non registra di fatto alcun miglioramento sensibile da parte del nostro Paese: il resto del mondo, nel suo complesso, ha fatto decisi passi in avanti verso una maggiore libertà economica, noi no.

Queste classifiche non registrano il benessere attuale, ma le precondizioni della creazione di ricchezza. L’Italia è un Paese che – ha concluso Mingardi – sia governato da tecnici sia governato da politici non si pone il problema di cambiare le sue istituzioni per liberare la creatività dei suoi cittadini. L’Indice della libertà economica ne dà conto impietosamente”.

(l'Opinione)

 

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