giovedì 30 gennaio 2014

Mastrapasqua deve lasciare: che c'è da chiarire? Caino Mediatico

            



No, signor Primo Ministro, non c’è nulla da chiarire. Del caso del Presidente dell’INPS non si può occupare solo la magistratura e nemmeno il Parlamento. Se ne dovevano occupare tutti i governi precedenti.

Il premier Letta sa benissimo che il presidente dell’INPS non deve avere tutti gli incarichi che ha. E’ ovvio, plateale, clamoroso. Siete già in ritardo. Qualunque incarico rilevante in entità che abbiano o possano avere contenziosi o co-interessamenti con l’istituto di previdenza che Mastrapasqua amministra può dar luogo ad un gravissimo conflitto di interessi. Lei signor Primo Ministro, ha appena rilanciato l’esigenza di una legge sul conflitto di interessi. Per chi? Per che cosa? Destra e sinistra, separate e sommate sanno da tempo che numerosissimi dirigenti, manager pubblici, magistrati e quant’altro hanno doppi, tripli e multipli incarichi.

Ogni iniziativa in Parlamento per eliminarlo è stata contrastata dai lobbisti elettivi: giudici, dirigenti pubblici o altro. Essi sono in un conflitto di interessi diffuso, pericoloso e permanente. Questa si che è una lobby oscura e senza regole, che gestisce miliardi della nostra spesa pubblica. Non ci sono leggi da fare. Questa realtà che governa e detta legge ce la ritroviamo sempre in mezzo ai piedi, gonfiando il nostro deficit. Sull’Inps non dobbiamo aspettare nessun reato che solo la magistratura può accertare.

Mastrapasqua è innocente fino a prova definitiva del contrario. La politica no. La politica si deve liberare anche così’ dal carattere dirimente e sostitutivo dell’intervento giudiziario. Nunzia Di Girolamo si è dimessa per molto meno, per non parlare della Ministra Josefa Idem. La ministra Cancellieri da cui dipendono le vite di milioni di carcerati invece no. Curiosamente l’authority e la magistratura civile si sono interessati solo del conflitto d’interessi del Sindaco di Salerno che deleghe da Ministro non ha mai avuto. I tutori della legalità dei giornaloni esprimono indignazione a Renzi per la posizione di De Luca, ma non hanno mai chiesto a Mastrapasqua di dimettersi dagli incarichi in conflitto. Il Governo deve dire la sua sui suoi Ministri. I Ministri non amministravano direttamente i denari di milioni di pensionati e miliardi di fondi. De Luca, allo stato delle cose, amministra solo la città di Salerno. Nessuno di loro sedeva in consigli di amministrazione che gestiscono contenziosi o interessi conflittuali: qui è più grave. La contraddizione è in seno allo Stato che intermedia il 50% del PIL. Il conflitto di interessi nei CDA (non solo pubblici), le reti relazionali e crony nella governance di enti e imprese sono alla base di un sistema clientelare ed incestuoso, che fa assai più scandalo delle alte remunerazioni di cui spesso si parla e che si sommano. Non c’è democrazia né sostenibilità se in un sistema pubblico ognuno non fa il suo dovere in coerenza e trasparenza se un amministratore “deve” fare gli interessi dell’azienda che amministra, non può amministrarne un’altra che può essere danneggiata o favorita dalla prima, anche se rispetta la legge. Faccia dimettere il Presidente Mastrapasqua senza indugio e scelga diversamente, o la stabilità e la credibilità del Governo non saranno davvero imputabili al dibattito politico.

(the FrontPage)

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