giovedì 20 febbraio 2014

Disonestà fiscale. Davide Giacalone


Dai bonifici che si ricevono dall’estero ai pannelli solari da accatastare, il satanismo fiscale parte dal principio che siamo tutti dei disonesti, salvo che non si sia in grado di dimostrare il contrario. Sembra cattiveria, invece è stupidità frammista a incapacità, in una miscela che fa dello Stato il primo disonesto.

Se lavoro per un cliente che ha sede all’estero e quello mi paga mediante bonifico è ovvio che devo pagarci le tasse, come è ragionevole supporre (a meno che non si sia degli sprovveduti incoscienti) che il trasferimento sia avvenuto a seguito di fattura, per sua natura fiscalizzata. Ma ora, in virtù della legge 97 del 2013, il fisco dice che l’intermediario finanziario (la banca) deve agire da sostituto d’imposta e prelevare il 20%, a titolo di acconto (come sulle normali fatture Italia su Italia, in cui è il soggetto pagatore a far da sostituto d’imposta). A quel punto la banca preleva il 20% su tutto, anche sui bonifici con cui gli emigranti sostengono le famiglie, o sull’omaggio di un nipote alla nonna. Siccome si tratta di trasferimenti non sottoponibili a prelievo fiscale, ove si voglia evitarlo si deve fornire la documentazione che attesti di non essere degli evasori. E già questo è abominevole.

Ma non basta, perché nell’autocertificare che non sei un evasore devi anche produrre non solo i riferimenti alle leggi sulle quali basi la pretesa d’essere una persona onesta, ma anche allegarne copia. E se la banca avrà dei dubbi procederà ugualmente al prelievo, salvo il diritto del cittadino di chiederne la restituzione. A quel punto, però, non solo dovrà perdere del tempo, nel mentre il suo denaro resta in mani altrui, non solo nessuno gli riconoscerà il danno e gli interessi, ma dovrà pregare di non avere sbagliato a collezionare le leggi, per presentarle allo Stato che le emette, giacché, in quel caso, potrebbero anche dargli torto. Quindi, per non pagare il non dovuto si dovrà pagare il commercialista e l’avvocato, in un delirio cartaceo che ridicolizza tutte le agende digitali dell’universo.

Ma, si dirà, tutto questo serve a scovare gli evasori. Ne scoveranno solo la parodia. Intanto perché fatemi conoscere gli evasori che incassano i soldi mediante bonifico. Poi perché, se si vuole sfuggire ai controlli, esistono sistemi meno loffi (il fisco provi a pedinare gli immigrati in Italia, che spediscono a casa più di quel che formalmente guadagnano, mediante società per il trasferimento di denaro o usando carte ricaricabili). Infine perché incentivare le rimesse degli emigranti sarebbe un interesse, non un male da combattere. Morale: presunzione d’evasione, persecuzione fiscale, aggravio di burocrazia, gettito aggiuntivo basso, e in gran parte dovuto a rapina.

Dopo avere votato la legge, in un Parlamento che se le fa scrivere e non le legge, l’Agenzia delle entrate e il ministero dell’economia si sono accorti della superba corbelleria, talché, ieri, hanno emanato una circolare e sospeso l’attuazione fino al primo di luglio. La legge resta in vigore, ma congelata. Da dove prenda legittimità una simile decisione è misterioso. Ma non basta, perché per giustificare la vergognosa, e a sua volta illegale, marcia indietro hanno fatto riferimento agli accordi internazionali già esistenti, relativi alla lotta all’evasione fiscale. Peccato fossero esistenti anche ad agosto, sicché all’oltraggio s’aggiunge il mendacio.

Ora andiamo sul tetto, da dove verrebbe voglia di buttare giù chi si fa venire idee di questo tipo. Hanno fatto di tutto per convincervi a metterci i pannelli fotovoltaici, che sono costati e costano (esageratamente) a tutti i contribuenti e a tutti i pagatori di bollette. Ora che li avete messi vi dicono: dovete accatastarli e pagarci l’Imu. Come se fosse stata una vostra idea speculativa, da profittatori di regime. Però, a ben vedere, l’obbligo esisteva già, ma non per le famiglie, per gli impianti produttivi. Cosa cambia, allora? Cambia che, come per i bonifici, si parte dall’idea che si sia tutti imbroglioni, tutti evasori e tutti produttori abusivi d’energia elettrica. Ove, invece, abbiate solo messo un pannello per lo scaldabagno, quindi sotto i 3 kW, e se la rendita dell’immobile non aumenta più del 15%, allora continuate a non dovere fare niente. Solo che per dimostrarlo dovete produrre la solita montagna di documentazione, sperando di non sbagliare e che sia letta. Per tutti gli altri, ugualmente incentivati, cresce la tassazione, che assume le vesti di un vero e proprio imbroglio: ti induco a fare quel che poi passerò a maggiormente tassare. Intanto abbiamo favorito l’acquisto di pannelli fatti in Cina. Geniale.

Il tutto avviene nel mentre si blatera di semplificazione e diminuzione della pressione fiscale, in realtà organizzando degli autentici sabba dell’allegato e dello slealmente dovuto. Chi ha organizzazione e supporti professionali ne sentirà solo il fastidio, mentre i poveri diavoli che mandano a casa i soldi sudati (e già tassati), o che pensavano di risparmiare facendo i solari, si troveranno nel loro ambiente di riferimento: all’inferno.

Pubblicato da Libero

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